Kingdom Hearts Short Stories, Volume 2: Axel - Sette Giorni

Traduzione completata!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Frosty Artist

    Group
    Founder
    Posts
    8,035
    Punti Cuore
    +1,151
    Location
    Il Regno dei Cuori

    Status
    Offline

    Cover



    Capitolo 1: Andiamo al mare



    Perchè durante queste vacanze non andiamo tutti al mare?

    01010011



    Mentre tutti gustavano i propri gelati al sale marino nel solito "posticino speciale", Roxas ripensava ai suoi ricordi delle vacanze estive.
    Ricordi... già, è terribile come li abbia persi ieri.
    Ricordi... tutti i ricordi che avevano a che fare con me erano andati perduti, ed io non ero più me stesso.

    -Mi chiedo se staremo sempre insieme.- Disse Pence, improvvisamente.
    -Sarebbe bello...- Aggiunse Olette, sospirando.
    L'atmosfera è diversa dal solito. Pensò Roxas, scrutando i volti dei compagni. Pareva che anche Hayner stesse pensando a qualcosa.
    -Ma che vi succede?- Domandò Hayner ai due.
    -No, niente... stavo solo... pensando.- Replicò Pence, mordendo il suo ghiacciolo. La sua espressione era cupa.
    -Beh, suppongo sia impossibile nella realtà.- Annunciò Hayner.
    Roxas, Pence e Olette lo guardarono.
    Come ha potuto dire una cosa del genere, quando noi tutti riflettevamo su quanto sarebbe bello stare insieme per sempre? Roxas stava per dire qualcosa, ma Hayner ricominciò a parlare prima di lui.
    -Se cresciamo è naturale, no? Ciò che è importante non è quante volte ci incontriamo, ma quante volte penseremo gli uni agli altri.-
    A quelle parole, Roxas sentì il suo cuore battere più in fretta, e abbassò lentamente la testa.
    Ciò che importante non è quante volte ci incontriamo, ma quante volte ci ricorderemo a vicenda...
    Qualcosa si sta agitando nel mio petto.

    In quel momento, Pence ridacchiò. -Queste parole non sono da te!-
    Anche Olette rise.
    -Cosa?! Ridatemi subito i vostri gelati!- Hayner guardò tutti con un'espressione imbronciata, ma quando incontrò lo sguardo di Roxas, sospirò. Lui era l'unico che non sorrideva. -Insomma, cos'è quest'aria così cupa e pesante?-
    -E' per colpa del ladro di ieri, vero... ?-
    Il ladro di ieri... il ladro di ricordi. Quella strana creatura bianca aveva rubato tutti i ricordi dove Roxas era presente.
    Che diavolo era? Pensò Roxas.
    -Ti sbagli!-
    Alle parole di Hayner, Roxas finalmente alzò lo sguardo, incrociando quello pieno di fiducia del compagno.
    -Ci sentiamo così solamente perchè le vacanze stanno giungendo al termine!- Hayner pareva piuttosto infastidito da ciò.
    Già, ha ragione. Sono vacanze corte di loro, e pensare che tra cinque giorni finiranno pure...
    -Ho un'idea! Andiamo tutti in spiaggia!-
    -In spiaggia?- Domandò Roxas.
    Parlando di spiaggia, mi viene in mente quel sogno che faccio ormai tutte le notti.
    Il rumore delle onde. Il riflesso di luce dell'acqua. Noi corriamo sulla sabbia e... noi? Io non appaio in quei sogni. C'è un ragazzo di nome Sora al posto mio. E altri suoi amici. Non ricordo i loro nomi, ma so che giocano insieme ogni giorno.
    Il fatto che continui a sognarli mi dà l'impressione che ciò che vedo sia accaduto davvero.
    Ma proprio per quello, desidero andare in spiaggia.
    Lo desidero davvero.
    Lo desidero, ma non posso farlo.

    -Non siamo mai andati in spiaggia durante queste vacanze! Il mare blu, il cielo blu! Prendiamo un treno, dai!- Esclamò Hayner, saltando giù dalla cassa sulla quale era seduto. Dopo di lui, anche gli altri si alzarono in piedi.
    Ma Olette fu l'unica a pensare realmente a cosa comportasse prendere un treno per recarsi in spiaggia, e abbassò la testa.
    -Non va bene?- Domandò Hayner timidamente.
    -Beh, non ho molti soldi...- Disse Olette, con un filo di voce.
    Dato che le vacanze erano quasi finite, aveva speso quasi tutti i suoi risparmi. Si aspettava che Hayner, Pence e Roxas fossero nella sua stessa situazione.
    -Lasciate fare a me! Andiamo nel viale dei negozi!- Disse Hayner, correndo fuori dal rifugio.
    -Ha detto di lasciar fare a lui, ma...-
    -Seguiamolo.-
    Pence e Olette annuirono alle parole di Roxas, correndo fuori dal rifugio.

    01010011



    Roxas trovò Hayner intento ad osservare la bacheca affissa nel viale dei negozi.
    -Sarà dopodomani...- Sospirò Hayner, osservando un poster d'annuncio di un Torneo Struggle. Eventi del genere erano una sorta di ricorrenza a Crepuscopoli, e consistevano in una battaglia dove i contendenti si affrontavano a colpi di spade "speciali". Tutto ormai era pronto in vista del Torneo, e Roxas e Hayner erano stati scelti per partecipare. -Dobbiamo assolutamente giungere in finale! Così, chiunque vinca, dividerà il premio con gli altri.-
    -Buona idea.- I due si strinsero la mano.
    -E' una promessa.-
    -Sì, una promessa.-
    Alla risposta di Roxas, Hayner, raggiante, balzò di fronte ai tre compagni.
    -Ci siete tutti?- I tre annuirono. -Ok, allora... riguardo oggi...- Hayner camminò in mezzo ai tre. -Il costo del treno è di 900 Munny. Per quattro persone farebbe... ?-
    -3600 Munny.- Rispose Olette.
    -E considerando che ogni persona spenderà almeno 300 Munny per comprare tutto il necessario, farebbero...-
    -1200 Munny in più. 4800 Munny in tutto, no?- Questa volta, fu Pence a rispondere.
    -Tutto il necessario?- Roxas inclinò la testa.
    -Frittelle sono la cosa più importante quando si va in spiaggia.-
    -E delle angurie, vogliamo parlarne?- Replicò Roxas.
    -No, sono troppo costose. 2000 Munny l'una!-
    Hayner ha ragione. Conviene limitarsi alle frittelle.
    -Per andare in spiaggia ci servono 4800 Munny. Come siamo messi ora?-
    -Io ne ho 800.- Disse Pence.
    -... 650.- Rispose Olette.
    -Io ne ho solo 150, scusate.- Aggiunse Roxas.
    -Quindi, ne abbiamo 1600! Ce ne servono altri 3200!- Dichiarò Hayner. -Dobbiamo trovarci un lavoro. Vedete di racimolare almeno 800 Munny ciascuno. Il tempo scade entro l'orario di partenza del treno.- Una volta terminato il suo discorso, Hayner si diresse alla piazza principale.
    -Uhm...- Olette inclinò la testa. -Hayner ha detto di lasciar fare tutto a lui...-
    Pence si strinse nelle spalle. Entrambi sapevano che Hayner non aveva più nemmeno un soldo.
    -Vediamo di trovarci presto un lavoro, per aiutarlo e andare finalmente in spiaggia.-
    Pence e Olette annuirono alle parole di Roxas. I tre rivolsero lo sguardo alla bacheca affissa sul muro.
    -Io consegnerò lettere.- Disse Olette.
    -Io darò una mano nel trasporto di bagagli e oggetti pesanti.-
    -Io... andrò a dare un'occhiata nella Zona del Tram.- Concluse Roxas.
    -Beh, a dopo!-
    Roxas iniziò a correre.

    01010011



    C'erano tre lavori disponibili nella Piazza della Stazione.
    -... portare via la spazzatura... appendere poster...-
    Roxas decise di appendere poster, ma dall'uomo che avrebbe dovuto consegnarglieli, c'era già qualcun'altro.
    -Vuoi fare anche tu questo lavoro, Roxas?-
    -E tu, Hayner?-
    -Se lavorate insieme, finirete prima!- Disse l'uomo.
    -Non voglio perdere!-
    -Nemmeno io!-
    -Non si tratta di una competizione, ci sono tanti poster da appendere.-
    -Quanti in tutto?-
    -Venti.- Rispose l'uomo alla domanda di Hayner.
    -Ok, allora ne faremo dieci a testa.-
    -A dire il vero, ci sono quarantacinque bacheche libere.- Aggiunse l'uomo.
    -Quindi questi non sono nemmeno la metà.- Hayner scosse la testa.
    -Già, ma sarei comunque felice se riusciste ad appenderli tutti. Vi darò 100 Munny.-
    I due ragazzi si scambiarono un'occhiata.
    -Allora va bene! Non potrebbe darci 23 poster a testa?-
    -Avete per caso intenzione di appenderli anche dentro le case?- Rispose sarcasticamente l'uomo, prima di iniziare a contare i poster.
    Hayner sorrise. -Non è solo questione di appenderli o meno... questa è una battaglia!-
    -Che intendi?- Chiese Roxas.
    -Chiunque riesca ad appendere 23 poster per primo vince! Il perdente compra un gelato per tutti e due.- Disse Hayner mentre l'uomo gli consegnava i poster.
    -Preliminari per il Torneo Struggle, eh?-
    -Te ne sei accorto, eh?- Rise Hayner.
    -Ma niente gelato! Già siamo a corto di Munny, e vogliamo andare in spiaggia.-
    -Eddai, costano solo venti Munny.-
    -Non sono certo sia una buona idea...- Roxas cominciò a riscaldare i propri muscoli.
    Se è una gara, non perderò contro Hayner.
    -Ci sono molte bacheche sparse per la città, fate del vostro meglio! Vi darò io il via.- Disse l'uomo.
    -Lasciate fare a me.- Disse Hayner, pronto a correre.
    -Ok, andiamo. Che si dia inizio allo Struggle!- Esclamò l'uomo, e i due iniziarono a correre.
    C'è una bacheca accanto al negozio di dolci, ne sono sicuro.
    -Vai di qui anche tu, Roxas?!-
    -Naturalmente.- Rispose Roxas, accelerando.
    -Quella bacheca è mia!-
    C'erano ben sei posti dove appendere i poster, ma Roxas ne trovò una che ne aveva solo tre.
    -Primo!- Hayner iniziò ad affiggere i poster sulla bacheca, mentre Roxas correva verso il muro opposto. -Ehi, dove vai?!-
    Roxas appese tre poster in un colpo solo, e poi ricominciò a correre.
    E ora dove vado?
    -Perchè diavolo devono trovarsi proprio lì?!- Esclamò Hayner, trovando delle bacheche appese su edifici a due piani.
    Immagino ci dovremo arrampicare per arrivare fin lì. Ma non perderò.

    01010011



    Intanto...

    -Devo consegnarle a cinque persone...-
    Olette ricevette cinque lettere da inserire in alcune cassette postali sparse nella città.
    -Sarebbe bello potersi velocizzare in qualche modo...-
    Roxas e Hayner usavano spesso i loro skateboard per spostarsi in fretta. Ma Olette aveva paura di non fermarsi in tempo e di andare troppo veloce, così cerco di arrangiarsi.
    Sono anni che non scrivo una lettere.
    Quando è stata l'ultima volta... ?

    Un piccione si fermò davanti a lei.
    -Ma ciao. Vuoi una lettera?- Olette parlò al piccione senza nemmeno sapere perchè, e poi ricominciò a consegnare lettere.
    -Mi chiedo se riusciamo davvero ad andare in spiaggia...-
    Non pensavo che Hayner non avesse davvero un soldo.
    Beh, lui è imprevedibile di natura...
    Starà già lavorando?
    Sono certa che non avrà nemmeno finito i suoi compiti delle vacanze.

    Olette si era occupata interamente delle ricerche scolastiche.
    Se vuole copiarle da me, rifiuterò di passargliele.
    Olette consegnò anche la terza lettera.

    01010011



    -Hnn...-
    Sono stanco d'arrampicarmi su per la strada in pendenza che porta alla Piazza della Stazione. Mi chiedo per quale ragione abbia deciso di trasportare bagagli e oggetti pesanti...
    Pence si stava pentendo della sua scelta.
    Trasportava il tutto su un carrello, che alla minima distrazione indietreggiava pericolosamente, tornando nella sua posizione originale ai piedi della collina.
    -Ci sono!-
    Sarebbe più facile trasportarli fuori dal carrello, immagino...
    Pence tentò di estrarre i bagagli dal carrello.
    Ma!
    -Yaaaaaaaaaargh!-
    Pareva avesse fatto un enorme sbaglio.
    Cadde all'indietro.
    -Ooh...-
    Si alzò faticosamente in piedi, notando con grande dispiacere che il carrello intanto era tornato nella sua posizione originaria.
    -Ugh!-
    Pence si accovacciò, stanco.
    Ci sarebbe ancora voluto un po' prima di completare il lavoro.

    01010011



    Il prossimo obiettivo è la bacheca sul tetto di quella casa.
    Roxas stava per saltare, quando...
    -Wah!-
    Qualcuno lo prese per la collottola.
    Non posso voltarmi, ma so di chi si tratta.
    -Hayner!-
    -Primo!-
    Hayner raggiunse la bacheca, dove vi erano cinque posti liberi dove affiggere i poster.
    Non posso perdere contro di lui ora.
    Roxas saltò accanto ad Hayner e lo strattonò, prima che potesse finire d'appendere l'ultimo poster.
    -Ma che fai... ?!-
    -Ti restituisco il favore!-
    -Ah, sì?-
    Roxas appese il poster e poi saltò sul tetto di un'altra casa.
    -Aspetta!-
    Lasciato per un momento indietro, Hayner si aggrappò alla gamba di Roxas.
    -Hayner, è pericoloso!-
    -Zitto! Non permetterò che tu mi batta!-
    In quel momento, i due rotolarono già dal tetto.
    -Waaaah!- Gridarono all'unisono.
    -Ow, ow, ow...-
    -Levati!-
    Hayner era caduto su Roxas.
    -Questo accade perchè sei violento, Roxas!-
    -Ehi, quella è la mia battuta!-
    I due ripresero a correre. Accanto a loro c'erano un'ombra... qualcuno.
    -Zitti! Che state facendo? Non potete azzuffarvi sui tetti delle case!- Un concittadino li squadrò.
    -Scusi...- Dissero i due.
    -Ah, siete voi... Roxas e Hayner! Va bene essere vivaci, ma con i dovuti limiti!-
    -L'hai fatto arrabbiare!-
    -E' colpa tua, Hayner!-
    -Quella è la mia battuta!-
    I due discussero nuovamente, poi si guardarono dritti negli occhi, e infine... risero di gusto.
    -Perdere non è possibile per noi!-
    -Vorrai dire per me!-
    I due corsero via di nuovo, separandosi.

    01010011



    Ancora solo tre poster.
    Roxas saltò già da un tetto, guardandosi attorno.
    Ora che ci penso, non ho più visto Hayner. Chissà dove sarà andato ad affiggere poster...
    In quel momento, Hayner passò davanti a Roxas, intento ad appendere un poster nel retro di un palazzo.
    -Hayner!- Lo chiamò.
    Hayner si fermò.
    -Quanti te ne restano?-
    -Uno!- Esclamò Hayner, correndo via.
    Io ne ho ancora due, quindi se perdo... perderò di un solo punto... ehi, un momento! Perderò?!
    Preso dal panico, Roxas si arrampicò fino al secondo piano di un'abitazione in un vicolo.
    E' già piena di poster questa bacheca.
    -Lì!-
    Notò improvvisamente una bacheca davanti a lui, senza nessun poster affisso.
    Me ne rimane uno. Dov'è l'ultima bacheca?!
    Roxas riprese a correre.
    Non ne vedo, ma lì c'è Hayner. Forse sta cercando l'ultima anche lui!
    Roxas girò per tutta la piazza, senza risultati. Si fermò a pensare.
    Bachecabachecabachecabacheca...
    Ah!

    Si diresse verso la bacheca dov'erano esposte le offerte di lavoro.
    Ci sarà ancora dello spazio lì, ne sono sicuro!
    Roxas appese l'ultimo poster.
    -Aaah, Roxas...-
    Hayner arrivò poco dopo.
    -... ho perso...- Si inginocchiò, sconsolato.
    -E io ho vinto!- Disse Roxas, osservando l'amico.
    -Lo so... ti offrirò un gelato, allora...-
    -Non lo voglio.- Rispose Roxas, aiutando Hayner. -Che ne dici di alcune frittelle quando saremo in spiaggia?- Disse ridendo.
    Dobbiamo trovarci anche un altro lavoro.
    Credo di potermi dare da fare quanto basta per avere i soldi necessari per la spiaggia, anche se non potremo comunque permetterci le angurie...

    -Ok, faremo ancora del nostro meglio!-
    -Sì!-
    I due corsero a cercare un nuovo lavoro.

    01010011



    Il Sole cominciò a tramontare a Crepuscopoli. Dalla Torre dell'Orologio, Roxas lo osservava scomparire all'orizzonte, con un gelato alla mano. Il treno era già partito.
    -Il tuo gelato si sta sciogliendo.- Disse Olette, osservando l'espressione preoccupa di Roxas.
    -Scusate...- Mormorò lui.
    Alla fine, il gruppo non riuscì ad andare in spiaggia.
    I loro soldi era spariti.
    Davanti alla stazione, Roxas era caduto davanti ad un misterioso uomo vestito di nero. Quando si era rialzato, i suoi soldi non c'erano più.
    Penso li abbia rubati.
    Ma tutti gli altri hanno detto di non averlo visto.
    Come il ladro di ricordi... non capisco cosa stia succedendo, mi sento male.

    Roxas abbassò la testa, perso nei suoi pensieri.
    -Ti ho detto di non pensarci!- Esclamò Hayner.
    -Ma non capisco cosa significhi...- Sospirò Pence.
    -... è tutto così strano.- Aggiunse Olette.
    -Già...-
    -... puoi avvertire Sora...-
    -Uh?- Hayner guardò Roxas in modo strano.
    Quelle parole erano state pronunciate dall'uomo in nero.
    Chi è Sora?
    -Ci andremo domani, ok?- Hayner finì il suo gelato.
    -Già. C'è ancora un po' di tempo!- Disse Pence, fiducioso.
    -Riusciremo davvero ad andarci, un giorno?- Olette si alzò in piedi.
    -Certo...- L'espressione di Roxas era cupa.
    -Beh, a domani!- Hayner e Pence se ne andarono.
    -Non preoccuparti così tanto per quello, ok?- Anche Olette se ne andò. Roxas annuì lievemente e finì il suo gelato, dondolando i piedi.
    Il Sole stava per scomparire.
    E' lo stesso tramonto di sempre. Ma perchè sembra diverso... ?
    Qualcosa sta per cambiare?
    E' un ricordo, questo?

    -Roxas!-
    Udì la voce di Pence provenire dalla Piazza.
    -Arrivo!- Rispose Roxas, voltando le spalle al tramonto.
    Alla fine, non siamo andati al mare.
    Ma sarò felice d'andarci domani.
    Voglio andarci.
    Perchè... ce lo siamo promessi.
    Io, Hayner, Pence e Olette... l'abbiamo deciso assieme.
    E se chiudo gli occhi... posso sentire il rumore delle onde.
    Mare blu, cielo blu.
    Guarderemo il tramonto dalla spiaggia.
    Un tramonto diverso dal solito, un tramonto speciale.

    Il Sole illuminava Roxas.

    01010011



    CAPITOLO COMPLETO! A BREVE IL SEGUITO SEMPRE IN QUESTA SEZIONE!

    Edited by Larxene - 20/5/2014, 13:06
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Frosty Artist

    Group
    Founder
    Posts
    8,035
    Punti Cuore
    +1,151
    Location
    Il Regno dei Cuori

    Status
    Offline
    Attenzione! I capitoli 2 e 3 non sono stati tradotti in inglese da gold_panner poiché ritenuti poco utili; saltiamo perciò direttamente al quarto! ;)

    Capitolo 4: Tempesta Fantasma



    La Gummiship attraversò uno spazio apparentemente infinito.
    -Ho fameeee...- Mormorò Sora, sbadigliando e rivolgendo la sguardo all'oceano nero e cupo che la navicella stava sorvolando.
    La Gummiship entrava da sola in modalità auto-pilota, a meno che non si verificassero guasti o problemi di qualsiasi natura. Così, non c'era molto da fare durante il viaggio. Inoltre, il paesaggio sembrava non cambiare mai.
    -Gwah! Ecco lo zongzi che ci ha dato Mulan.-
    -Zongzi? Cos'è?-
    Paperino mostrò ai compagni tre zollette avvolte dentro delle foglie.
    -Prima hai mangiato una di queste?- Gli domandò Pippo, ma Paperino scosse la testa furiosamente.
    Accanto al sedile di Sora, i tre osservarono nuovamente le zollette.
    -Dobbiamo mangiarle?-
    Sora ne prese in mano una e la osservò. Era umida e pesante. Evidentemente, qualcosa era avvolto dalle foglie.
    -Queste foglie non sono commestibili, vero?-
    Anche Pippo prese una zolletta.
    -Oppure sì?-
    -Mulan non ci darebbe mai qualcosa di strano o non commestibile.- Annuì Sora, ma Paperino inclinò la testa.
    -E se ce li avesse dati Mushu?-
    I tre si bloccarono udendo le parole di Pippo.
    -Forza, scopriamolo!-
    Sora cominciò a levare le foglie una ad una. Dentro vi era uno strano oggetto, simile a una pallina di riso.
    -Il profumo è buono!- Disse Paperino.
    -Sembra riso... vero?-
    Pippo annuì, levando le foglie dal suo zongzi.
    -Mangiamo!- Sora morse la pallina di riso. -Yuuum!-
    Dentro vi era anche pezzi di noci.
    -Secondo voi è stata Mulan a farli?-
    -Pare di sì.-
    Anche Paperino e Pippo assaggiarono i loro zongzi.
    Ma, proprio in quel momento...
    -Cos'è quello?!- Paperino puntò l'indice davanti a lui.
    Al di fuori della Gummiship, una strana nave levitava sopra l'oceano color pece.
    Sembrava quasi una nave fantasma.
    -Sarà quella di Capitan Uncino... ?-
    Sora ingoiò lo zongzi, continuando ad osservare l'imbarcazione.
    Per un momento, ricordò quando aveva incontrato Uncino all'Isola Che Non C'è, insieme a Riku e Kairi.
    -Potrebbe essere la nave di Jack!-
    Anche Pippo ingoiò il suo zongzi, sorridendo.
    Jack era il loro amico pirata di Port Royal.
    -Sembra stia venendo verso di noi.-
    La nave si avvicinò sempre di più, finché i tre poterono notare un marchio sulla sua fiancata...
    -Heartless!- Esclamarono all'unisono.
    Una Nave Fantasma. A poppa, si intravedeva un'enorme faccia, circondata da tantissimi cannoni. Ai fianchi della nave, erano poste due grandi ruote di metallo.
    -Tutti alle loro postazioni!- Ordinò Paperino.
    Sora prese il comando della Gummiship.
    -Andiamo!-
    La navicella prese velocità, e la Nave Fantasma contrattaccò con delle palle di cannone.
    -Attenti!- Esclamò Pippo. Sora cercò di invertire la rotta, ma inutilmente! La Gummiship venne colpita da una sfera d'energia, e cominciò a vibrare.
    -Gwah!-
    Paperino e Pippo vennero scagliati via dai propri sedili.
    -State bene?- Li chiamò Sora.
    -Aspetta!... guarda qui!- Paperino premette il pulsante per sparare più e più volte, colpendo una delle ruote sul fianco della Nave Fantasma.
    -Ben fatto!- Si complimentò Sora.
    -Sta arrivando qualcosa!- Esclamò Pippo.
    Alcuni Heartless neri a forma di sfera volavano attorno alla Nave Fantasma.
    -Ahyuk!- Pippo sparò loro dei laser.
    -Non finiscono mai...- Mormorò Sora.
    -Non sei bravo a sterzare!- Paperino tentò di prendere il controllo della Gummiship.
    -Che fai, Paperino?!-
    -Sterzerò!-
    -Fermi, voi due!-
    -Abbiamo deciso con sasso-carta-forbice proprio l'altro giorno!-
    -E' sempre colpa tua, Sora!-
    Tentando di spingere via Sora, Paperino posò la zampa sul volante.
    La Gummiship aumentò di velocità, dirigendosi proprio contro l'albero maestro della Nave Fantasma!
    -Gwah!-
    -Ahyuk!-
    -Attenzione!-
    I tre chiusero istintivamente gli occhi. Ma, inaspettatamente, l'albero maestro sembrò essere più fragile della Gummiship.
    Dopo l'impatto, infatti, si spezzò.
    -Che fortuna!- Esclamò Sora, spingendo via Paperino e riprendendo il volante. -Ehi, Paperino, torna alla tua postazione!-
    Il papero obbedì.
    -Ora possiamo darle il colpo di grazia!-
    -Sìssignore!- Disse Pippo.
    -Gwah... sìssignore...-
    L'enorme faccia a poppa della nave aprì la bocca: dentro, si poteva intravedere un altro viso a forma di teschio.
    -Andiamo!-
    Sora sparò laser e proiettili all'interno della bocca. Si sentì un ruggito.
    Poco dopo, la nave cominciò a frantumarsi.
    -Immagino sia finita.-
    -Già!-
    -Gwah...-
    Sora e Pippo sollevarono i pugni in segno di vittoria, ma Paperino rimase zitto, con la testa abbassata.
    -Eddai Paperino, vieni qui!-
    Sora si alzò dal suo sedile.
    -Gwah!-
    Paperino prese immediatamente il suo posto.
    -Vediamo di finirla!-
    Sora, prendendo il posto di Paperino, sparò un ultimo colpo a ciò che rimaneva della Nave Fantasma, distruggendola definitivamente.
    -Hai detto di voler sterzare, vero, Paperino?- Sorrise Sora.
    Per un momento, calò il silenzio sia fuori che dentro la Gummiship. Poi, Paperino riprese la parola.
    -Tu ti occupi sempre delle cose più divertenti, Sora! Non è giusto!-
    -Beh, ammetto che fare l'Eroe sia abbastanza forte.-
    -Ma fare il Mago di Corte lo è di più!-
    -Ora basta, voi due.-
    Davanti ai tre, comparve improvvisamente il Colosseo dell'Olimpo.
    Il Mondo degli Eroi, e di chi desiderava diventarlo.
    Il viaggio sarebbe presto continuato per Sora e i suoi amici.

    CAPITOLO COMPLETO! A BREVE IL SEGUITO SEMPRE IN QUESTA SEZIONE!
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Frosty Artist

    Group
    Founder
    Posts
    8,035
    Punti Cuore
    +1,151
    Location
    Il Regno dei Cuori

    Status
    Offline

    Capitolo 5: Ultimo minuto al Castello dell'Oblio



    Al Castello Che Non Esiste, Zexion si stava dirigendo verso la sua stanza. Ad un tratto, notò un uomo -Vexen- scendere frettolosamente le scale davanti a lui.
    -Zexion! Zexion!-
    -Che c'è? Sei fastidioso quando fai così.-
    A Zexion, Vexen non piaceva particolarmente, poiché era spesso rumoroso ed esagerato nei suoi rimproveri verso gli altri membri.
    Piacere e odiare sono emozioni che abbiamo perso diventando dei Nessuno, ma i ricordi di quando eravamo umani restano. E sin da allora odiavo quest'uomo. Ma, dato il suo impegno nelle ricerche, merita anche rispetto.
    -Dov'è Lord Xemnas?-
    -Nel solito posto.- Risposte Zexion, ma Vexen si limitò ad aggrottare le sopracciglia.
    -Nella "Stanza del Sonno"?-
    -Se è urgente, perchè non ci vai?-
    -Smettila di scherzare!- Sbottò Vexen, dando le spalle al numero VI. -Non posso andare lì... lo aspetterò. Anche se... ogni secondo è prezioso. Perchè non c'è mai quando ho bisogno di lui?! Non saprei nemmeno come definire una situazione del genere...- Vexen si allontanò continuando a brontolare.
    Zexion, invece, riprese semplicemente a camminare. Ma, ad un tratto, l'eco di una voce sopra di lui lo fece fermare nuovamente.
    -Nemmeno io posso recarmi in quel posto. Cosa ne pensa in proposito, "Lord" Zexion?-
    Seduto sul alcune travi c'era Xigbar, con il cappuccio sollevato e il consueto soprabito dell'Organizzazione. La sua espressione non poteva essere scorta.
    -Stavi per caso origliando? Scusami, ma tu e Xaldin non dovreste essere in Missione per cercare nuovi membri? Non mi aspettavo che riuscissi a trovare il tempo di gironzolare proprio qui, al Castello.- Zexion si allontanò seguito da Xigbar, che saltò giù dalle travi sulle quali era seduto, ricominciando a parlare.
    -Guarda che sto eseguendo bene il mio compito. Proprio oggi ne ho trovato uno nuovo, si chiama... Ma... qualcosa... penso.-
    -Marluxia?-
    Si vede che non gli interessa nulla del nome del nuovo membro.
    -Ah, lo sai già! E' per questo che ti chiamo Lord Zexion!- Ribadì Xigbar per infastidire il numero VI.
    Sin dai tempi in cui non eravamo ancora apprendisti di Ansem, ho sempre pensato che Xigbar si ritenesse superiore solo a me. Ora invece mantiene questo comportamento con tutti, ad eccezione di Xemnas.
    -Con lui, l'Organizzazione ha undici membri. Ho chiesto a Lexaeus di sostituirmi, quindi oggi me la prendo comoda in preparazione al lavoro che mi attende domani.-
    -Allora riposa finché non hai recuperato appieno le forze. Io oggi devo lavorare.- Trovando Xigbar incredibilmente fastidioso, Zexion continuò per la sua strada.
    Ma...
    -Sei così freddo! Parliamo un po', dai.- Xigbar mise una mano sulla spalla di Zexion, circondandogli parte della schiena col braccio. Il numero VI, stranamente, non si liberò dalla presa. Approfittando della situazione favorevole, Xigbar gli sussurrò nell'orecchio. -... per esempio, riguardo i segreti di Xemnas.-
    Udendo quelle parole, Zexion si liberò dalla presa e ricominciò nuovamente a camminare.
    -Quanti anni fa è stato... ? Custodi armati di Keyblade sono apparsi in quella landa, dando vita ad una gigantesca battaglia. Dopodiché, l'unico uomo rimasto cadde a terra, perdendo i suoi ricordi. E fu così che Xemnas... no, Xehanort, venne prese in custodia da Ansem, no?-
    -... di cosa parli?-
    Il Sole farà in tempo a tramontare se continuerò a parlare con Xigbar di cose senza senso. Anche se, a dire il vero, in questo Mondo il Sole non c'è.
    -... la Stanza del Sonno.-
    Zexion si voltò verso Xigbar senza mostrare nessuna particolare reazione.
    -Le strutture sotterranee dove abbiamo studiato l'Oscurità del cuore. Una specie di cimitero sigillato su ordine di Ansem Il Saggio. Dopo aver bandito gli impiccioni e aver preso il posto di quest'ultimo, Xemnas ha costruito un'altra stanza segreta nei sotterranei. Da allora, periodicamente vi si ritira per parlare con qualcuno. Davvero strano, non trovi? Tutti pensano che lui sia solo, lì...-
    -Sembra proprio che ti piaccia origliare.-
    -Ma non posso udire ciò che si dicono. Per questo sono turbato. Interessa anche a te?- Zexion si strinse nelle spalle in risposta.
    -Voglio solo dedicarmi al mio lavoro. E dovresti farlo anche tu, riunendo nuovi potenziali membri. Undici non sono abbastanza...-
    -Nuovi membri... ah, il Castello dell'Oblio. Mi chiedo come intenda sfruttarlo Xemnas...-
    -Stando a quanto sappiamo...-
    -... ci sono ancora cose che non ci sono state rivelate.- Lo interruppe Xigbar. -La Stanza del Sonno e quella del Risveglio... ci manca ancora solo un cimitero da trovare. Qualcun altro ha creato la seconda stanza, non Xemnas. E in essa c'è qualcuno... credo... un "amico".-
    Zexion si volse a guardare Xigbar.

    xXx



    Un giorno, l'Organizzazione raggiunse i dodici membri. Fu Xigbar a trovare l'ultimo; la prima femmina, Larxene.
    Al centro della Sala Circolare, la donna si guardò attorno, rivolgendo lo sguardo ad ognuno degli altri membri, seduti sui loro troni.
    -Sembra una tipa tosta.- Sussurrò Demyx ad Axel, che fece spallucce.
    -Non è quello l'importante. Il suo carattere non conta.-
    A quella risposta, anche Demyx scrollò le spalle.
    Dodici, tredici persone... non mi interessa il numero. Pensò Axel, rivolgendo il suo sguardo a Xemnas.
    La nostra Organizzazione di Nessuno ha il solo scopo di raccogliere cuori.
    Nessuno... persone che non dovrebbero esistere.
    Esseri che hanno perso tutto nell'Oscurità... Heartless. Quando un cuore forte si trasforma in Heartless, genera anche un Nessuno, dotato anche di un corpo e, in casi particolari, di mentalità.
    Quindi, secondo questa logica, siamo tutte persone dal cuore forte.
    Ma... sarà davvero così?
    Si domandò.
    Avevo un cuore forte, da umano?
    Non lo so.
    Ma so che noi aspiriamo solamente a una cosa: a un cuore.
    Se mi chiedessero se ne desidero uno, probabilmente risponderei di sì. Ma... direi la verità? Potrà davvero un cuore riempire questo vuoto che porto con me da quando mi sono trasformato in Nessuno?

    -Ora siamo dodici.- Disse Xemnas, distogliendo Axel dai suoi pensieri.
    -Mi chiedo quante persone potremo ancora accogliere...- Aggiunse Xaldin.
    Non lo so nemmeno io.
    Ma vorrei che chiunque dovesse sedere sull'ultimo trono fosse...
    Axel ricominciò a pensare, incrociando le braccia.

    xXx



    L'atmosfera che si crea durante un nuovo incontro mi rende sempre stanco e stressato.
    Axel fece scricchiolare il suo collo, camminando fino al centro dell'atrio, l'Area Grigia.
    Sedere su un trono per tutto quel tempo ti indolenzisce i muscoli...
    -Ehi, Testina Rossa laggiù!-
    Axel si voltò, grattandosi la testa.
    -Larxene, io mi chiamo Axel, l'hai memorizzato?-
    -Non posso ricordarmi tutti i nomi in un colpo solo!-
    -Già, immagino che tu abbia ragione...-
    Axel osservò Larxene correre verso di lui.
    -Come sto? Questo soprabito mi slancia?-
    Larxene eseguì una piroetta davanti a lui. Axel sapeva benissimo che il soprabito cambiava in base al corpo dell'indossatore, e che quindi non poteva che starle bene.
    -Certo, ti dona.-
    Ma... perchè sta parlando con me?
    -Vuoi qualcosa in particolare?-
    -Vuoi dire che non posso parlarti senza voler per forza qualcosa?-
    -Non intendevo questo, solo che...- Non posso reggere un battibecco, non ora. Ma non vorrei farla alterare ancora di più. Axel trattene le ultime parole. -Perchè stai parlando proprio con me? Ci sono un sacco di persone qui!-
    -Non voglio parlare con dei vecchi!-
    -Beh, se è per questo ci sono Demyx e Marluxia, che hanno fatto la loro comparsa qui poco prima di te. Oppure anche Zexion. O Saix...-
    -Che c'è, non ti piace parlare con me?- Disse Larxene, prepotentemente.
    -No, è che... non è che non mi piaccia...-
    -Hmph. Non è una risposta. Volevo parlarti perchè ti ho visto camminare davanti a me...-
    Ma... aveva appena detto di non voler parlare con altri membri più grandi...
    Axel la guardò con stupore.
    -Questo posto è così silenzioso...-
    -Beh, è solo perchè ci abitano solamente dei Nessuno.-
    -Sembra noioso!-
    -Già, ma non lo è.- Disse Axel, nascondendole che anche lui pensava la stessa cosa.
    -Beh, allora a dopo.- Larxene sollevò il suo cappuccio e si allontanò camminando allegramente. Ormai era chiaro che fosse una donna capricciosa e prepotente.
    Axel la osservò ancora per un po' stupito, poi fece spallucce e si voltò.

    xXx



    Nella sua stanza, Demyx si stava sistemando i capelli davanti allo specchio.
    Non che fosse particolarmente interessato alla sua acconciatura, ma era spinto a fare ciò dai suoi ricordi di quando era un umano.
    Il suo Sitar era appoggiato al muro. Era speciale, poiché poteva essere usato anche come arma.
    Dopo aver finito di sistemarsi i capelli, Demyx lo prese in mano e cominciò a punzecchiare le corde.
    Suono, suono, ma non produco qualcosa che mi soddisfi appieno.
    In realtà, so che non potrò mai ritenermi soddisfatto di qualcosa, visto che non ho un cuore.

    -Piantala.-
    Demyx avvertì una presenza alle sue spalle, e si voltò.
    Dietro di lui c'era Xaldin.
    -E' troppo difficile bussare?- Il numero IX riprese a suonare.
    -Cosa intendi fare coi ricordi da umano che porti con te?-
    -Hah? Ma che stai dicendo?- Demyx smise di strimpellare col suo Sitar. -... parlami di te, piuttosto.-
    -A me non interessano. Voglio sapere invece cosa ne pensate voialtri.-
    -Mmh...- Rispose Demyx, disinteressato, dedicandosi nuovamente alla musica.
    -Eddai, smettila. E' fastidioso, non riesco a dormire.-
    -Proprio come gli umani... non dormi a causa dei rumori, eh?- Sorrise il biondo.
    -Perchè, credi che i Nessuno non debbano dormire? Dobbiamo prepararci; qualcosa di potente sta per incombere sul nostro Mondo.-
    -Sul nostro Mondo? Non ne so niente. I vostri pensieri sono un mistero per me.- Alle parole di Demyx, Xaldin aggrottò le sopracciglia e scomparve, lasciando il Notturno Melodico alla sua amata musica.

    xXx



    Alcune carte erano posate sulla superficie di un tavolino. Axel e Luxord si stavano sfidando a un qualche gioco.
    -Ack, aspetta!- Esclamò Axel, afferrando la mano di Luxord prima che potesse voltare una carta.
    -No che non aspetto.-
    -No, seriamente, aspetta!- Axel incrociò le braccia, osservando le carte sparse sul tavolino.
    -Perderai in ogni caso.- Luxord voltò una carta a caso.
    -Gah!- Axel nascose il suo viso tra le braccia, poi sollevò lo sguardo verso il numero X. -Ancora una volta.-
    Ridendo, Luxord mescolò nuovamente le carte.
    -Vi state divertendo, a quanto vedo.- Apparve Xigbar.
    -Che ne dite di una sfida, signore?-
    -No, non mi interessano i giochi di questo genere.- Xigbar si sedette sul tavolo.
    -Ti prendi una pausa, oggi?- Axel gli posò una mano sulla spalla, parlandogli in modo amichevole.
    Xigbar si atteggia bene con chiunque. Voglio ricambiare il favore.
    -Beh, in un certo senso... anche Xemnas è via, avete notato?-
    -Mmmmh... è raro per lui andarsene.- Disse Luxord, riordinando le carte.
    -No, a dire il vero esce abbastanza spesso. Questi tempi sono tanto duri quanto importanti per noi.-
    -Che c'è di così importante?- Domandò Axel, osservando il volto di Xigbar.
    -Il nostro Mondo è in movimento... sta cambiando. Dobbiamo preoccuparcene, no?-
    -In movimento?- Luxord inclinò la testa di lato.
    -Tutto il resto è un segreto.- Xigbar si alzò dal tavolo e iniziò a camminare. -Mi raccomando, non fatevi usare dagli altri.-
    Axel e Luxord si scambiarono un'occhiata.
    -I primi sei membri sono già stati compagni di lavoro in una vita passata, credo... ma le loro azioni sono qualcosa di misterioso e incomprensibile.-
    -Diciamo solo che non hanno un vero obiettivo, per questo non capiamo cosa stiano cercando di fare.- Scherzò Axel, sorridendo. -Giochiamo ancora, Luxord.-
    Luxord ricominciò a mescolare le carte.

    xXx



    Marluxia camminava solo nel Mondo Che Non Esiste.
    Questo Castello è noioso.
    Pensavo che integrandomi con gli altri avrei potuto sfuggire a questa noia, ma mi sbagliavo.
    Forse sono stati i miei ricordi a farmi credere una cosa simile, ma essendo diventato da poco un Nessuno, ancora non so esattamente cosa significhi comportarmi come uno di loro.

    -Ehi, Marluxia.-
    Marluxia si fermò. La voce di una donna... e in quel Castello, poteva essercene soltanto una.
    -Che vuoi, Larxene.-
    Larxene. L'unica ad aver fatto il suo ingresso qui dopo di me.
    -Vorrei farti alcune domande. Per esempio, come sei arrivato qui?-
    -Nello stesso modo in cui ci sei arrivata tu.-
    -Hmph.- La risposta non la soddisfaceva. -Non stiamo facendo molto in questi giorni. Questo posto è molto noioso, non trovi?-
    A Marluxia parve di trovarsi in affinità con la donna, date le sue ultime parole.
    -Beh, uno di questi giorni andremo in Missione. Ora dobbiamo conservare le nostre energie.-
    -Missioni... ora che ci penso, qual è il nostro obiettivo?- Domandò Larxene, piazzandosi di fronte a Marluxia.
    -Riportare indietro i nostri cuori.- Il numero XI ripeté le esatte parole di Xemnas.
    Larxene abbassò per un momento lo sguardo. -Ma... io non lo rivoglio, il mio cuore. E' solo una rottura di scatole averne uno. Ora, invece, sto così bene senza...- Mormorò.
    -Forse hai ragione.- I due cominciarono a camminare fianco a fianco.

    xXx



    Le stanze di ricerca erano due, affiancate l'una all'altra. Incurante delle grida provenienti dall'altro laboratorio, Zexion procedeva con i suoi lavori. A breve, le due stanze sarebbero state spostate in un nuovo quartier generale.
    Presto, le ricerche riguardanti il Castello dell'Oblio termineranno.
    Quel posto è speciale.
    Un Castello speciale. Il più adatto per studiare in tutta tranquillità i ricordi e ciò che li influenza.
    Anche Vexen lavora su argomenti simili ai miei.
    Sta creando una bambola da alcuni ricordi estrapolati dalla mente di qualcuno. Io, invece, sto...

    -Come procede il lavoro?-
    Qualcuno entrò nella stanza.
    -Beh... non mi lamento.- Rispose Zexion a Lexaeus.
    -Hanno deciso chi andrà al Castello dell'Oblio.-
    -Hai fatto tutta questa strada per dirmelo?-
    -Tre membri nei sotterranei e tre ai piani alti. Io, te e Vexen staremo di sotto.-
    Sapevo che io e Vexen saremmo stati messi assieme. Due scienziati e un energumeno.
    Zexion annuì. -E ai piani alti?-
    -Le matricole. Marluxia, Larxene e Axel.-
    -Persone scaltre, oserei dire.-
    Anche Lexaeus annuì. -Non riesco bene a capire che intenzioni abbia Lord Xemnas.-
    -Forse vuole solo disfarsi di alcuni novellini.- Disse Zexion sottovoce, ma Lexaeus aggrottò le sopracciglia, non convinto.
    -Dici che ha creato quel Castello solo per spedirci i membri che gli sono d'intralcio, dopo tutto il disturbo che ci siamo presi per reclutarli?-
    -Beh, non lo so...- Zexion si voltò nuovamente verso il suo computer.
    -Comunque, questo è quanto.-
    -Grazie di nuovo per l'avviso. Ci vediamo dopo.- Lexaeus scomparve.

    xXx



    Crepuscopoli, veduta frontale della Villa Stregata.
    Un ragazzo si alzò lentamente in piedi.
    Davanti a lui, poco dopo, si aprì un Corridoio Oscuro, da cui uscì un uomo vestito di nero.
    -Vuoi delle risposte?- Domandò quest'ultimo al ragazzo, che annuì.
    L'uomo sollevò una mano, facendo apparire alcune lettere in aria.
    -Non puoi provare nulla, non hai sentimenti. Ma ora, io ti darò uno scopo.-
    Le lettere cominciarono a riunirsi tra loro e, in mezzo a queste, comparve improvvisamente una X.
    Tutte insieme, formarono il nome del ragazzo.
    -... Roxas.- Ripeté lui.
    -Il nuovo te stesso.- Aggiunse l'uomo.

    xXx



    Chi diavolo ha aggiunte tutte queste luci al neon in questa città?
    Axel rivolse lo sguardo al cielo.
    Non ci sono stelle, né una luna...
    -Dove stai andando?-
    Mi stava spiando, lo sapevo. E' sempre lo stesso, prevedibile...
    ... Saix.

    -Da nessuna parte.- Axel sollevò il suo cappuccio senza nemmeno voltarsi.
    -Non ti è permesso lasciare questo Mondo senza una Missione.-
    -Si soffoca, qui.- Il rosso riprese a camminare.
    -... non senti le grida?-
    -Grida?-
    I due si guardarono.
    -Il momento in cui ci muoveremo sta per giungere.-
    -Non so di cosa tu stia parlando.- Axel aprì un Corridoio Oscuro, voltando le spalle a Saix.
    Destinazione... un posto che mi piace.
    La città del tramonto... Crepuscopoli.
    Dove puoi mangiare un gelato al sale marino, seduto, tranquillo, senza che nessuno ti disturbi.
    Solo.


    xXx



    Come ai vecchi tempi. L'hai memorizzato?
    Quando ci siamo incontrati la prima volta, quando hai ricevuto il tuo nuovo nome,
    ci siamo seduti qui, a guardare il tramonto...



    CAPITOLO COMPLETO! A BREVE IL SEGUITO SEMPRE IN QUESTA SEZIONE!

    Edited by Larxene - 20/5/2014, 13:09
     
    .
  4. 4° Hokage
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ma i capitoli 2 e 3 non ci sono da nessuna parte in inglese o in qualche altra lingua?
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Frosty Artist

    Group
    Founder
    Posts
    8,035
    Punti Cuore
    +1,151
    Location
    Il Regno dei Cuori

    Status
    Offline
    Immagino ci siano, ma in Giapponese. gold_panner ha detto che ti raccontano solamente ciò che succede nel gioco quando ti trovi nelle Terre del Branco e alla Città di Halloween, senza aggiungere nulla di nuovo :nono:
     
    .
  6. 4° Hokage
        Like  
     
    .

    User deleted


    Comunque ben fatto. ^_^
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Frosty Artist

    Group
    Founder
    Posts
    8,035
    Punti Cuore
    +1,151
    Location
    Il Regno dei Cuori

    Status
    Offline
    Grazie :D
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Frosty Artist

    Group
    Founder
    Posts
    8,035
    Punti Cuore
    +1,151
    Location
    Il Regno dei Cuori

    Status
    Offline

    Capitolo 6: Axel - Sette Giorni (parte 1)



    + Il Primo Giorno +



    Kingdom Hearts illuminava il Mondo Che Non Esiste, un luogo situato nell'Oscurità più profonda tra i Mondi.

    In un luogo che non sarebbe mai dovuto esistere, risiedevano creature che non sarebbero mai dovute esistere.

    I Nessuno.

    01010011



    Axel raggiunse la balconata e sollevò lo sguardo verso la luna, aggrottando leggermente le sopracciglia.
    Perchè ho incontrato l'Eroe? Dopotutto, io non dovrei nemmeno esistere...
    Non importava quanto ci pensasse, poiché non giungeva a nessuna conclusione.
    Là fuori potrò trovare una risposta.
    -La sua fuga non può essere perdonata.-
    La voce di Saix. Axel non rispose.
    Erano passati ormai tre giorni dalla fuga di Roxas, ma dato che Axel non aveva avuto il coraggio di ostacolarlo, era stato sollevato dai suoi incarichi. Da quel giorno, il numero VIII aveva continuato a pensare, e a porsi numerose domande.
    -Come va la tua ferita?-
    -Ferita?- Axel si voltò. -Non so di cosa parli.-
    Saix tacque per un momento.
    -A breve ci sarà un'assemblea.-
    -Riguardo Roxas, suppongo.- Axel tornò ad osservare la luna.
    Non voglio nemmeno sapere se conservo ancora qualche ricordo vago di ciò che è accaduto.
    E se Roxas fosse già stato eliminato... ?

    -Conosciamo la sua posizione.-
    Udendo le parole di Saix, Axel abbassò gli occhi, sospirando.
    Roxas esiste ancora.
    -Muoviamoci, Xemnas ci aspetta.-
    -... Lord Xemnas, vuoi dire.- Aggiunse Axel, con un ghigno stampato in volto.
    Saix non gli rispose.

    01010011



    La Sala Circolare era particolarmente fredda, quel giorno. Dei tredici troni, scomodi come sempre, solo poco più della metà erano occupati.
    -Alla fine l'abbiamo trovato.-
    -Chi? Roxas o l'Eroe?-
    -Entrambi.-
    Axel prestava poca attenzione alla conversazione tra Xemnas e Xigbar; il suo sguardo era rivolto al tredicesimo trono: il trono di Roxas.
    Si sedeva sempre lì, ascoltando annoiato gli altri membri parlare tra loro, come sto facendo io. Mi domando a cosa pensasse per tutta la durata delle riunioni.
    Abbiamo trascorso così tanto tempo insieme, ma... la sua mente era rimasta sempre un mistero, per me.
    Avrei voluto capire.
    E tu, che non avevi un cuore... cosa sentivi?

    -E' giunto il momento per noi di muoverci.-
    Axel aggrottò le sopracciglia.
    E se avessi fermato Roxas quando aveva tentato di fuggire?
    Se gli avessi raccontato tutto... mi troverei lo stesso in questa situazione?
    In ogni caso... non potevo tradire l'Organizzazione. Anche se, a dire il vero, l'ho già fatto una volta.
    Al Castello dell'Oblio, ho lasciato che Riku e Naminé si incontrassero, il che ha causato dei grandi problemi all'Organizzazione.
    Ma non ho completato il mio tradimento, sono ancora incerto.
    Sin da quando incontrai Roxas, il mio migliore amico, sono sempre stato insicuro...

    -Dobbiamo prendere le giuste misure, Axel.-
    Xigbar osservava il numero VIII, sorridendo come per prenderlo in giro.
    -Sei tu quello che ne sa di più riguardo gli Eroi, no?-
    Axel annuì, appoggiandosi al trono e rivolgendo lo sguardo verso Xemnas.
    -Dov'è Roxas?-
    -Hai imparato a familiarizzare con l'espressione "Proprio sotto al naso", vero?- Aggiunse Xigbar, per infastidirlo.
    -Non intenderai...-
    Le parole del numero II gli fecero balzare alla mente solamente un posto.
    -Crepuscopoli...- Mormorò Axel, come a sé stesso. Gli occhi degli altri membri si concentrarono tutti su di lui.
    -Anche l'Eroe si trova lì?- Gli domandò Luxord.
    -Supponiamo si trovi con Roxas.- Disse Saix.
    -Se è così, andiamo da loro! Posso cercare nella città senza problemi e...-
    Interrompendo Axel, Xemnas riprese la parola.
    -... Roxas non si trova a Crepuscopoli.-
    -Cosa intendi?- Domandò il rosso.
    Saix e Xemnas si guardarono negli occhi.
    -Lascio la parola a Saix. Per ora, posso solamente dirti di riportare qui Roxas al più presto.-

    01010011



    All'interno del Castello Che Non Esiste, era situata una stanza dotata di computer, contenente un enorme archivio di dati.
    -Ne sai qualcosa di computer, no?-
    Saix si sedette davanti al monitor, e aprì una mappa di Crepuscopoli.
    -E cosa me ne dovrei fare di questa? La conosco come le mie tasche, Crepuscopoli.-
    -Questa non è la vera Crepuscopoli.- Saix pigiò dei pulsanti, e sullo schermo apparvero quattro puntini bianchi.
    -Cosa sono?-
    -Simili, inviati a cercare Roxas.-
    I Simili cominciarono a muoversi sulla mappa, tranne uno, fermo di fronte alla Villa Stregata.
    -Beh, inviando dei Simili non porterete certo indietro Roxas.- Axel si voltò e aprì un Corridoio Oscuro, ma venne fermato da Saix.
    -Lo vedremo.-
    -"Lo vedremo"... ?- Axel cominciò a mostrarsi irritato.
    Se sappiamo dove si trova Roxas, perchè non lo riportiamo indietro con le nostre forze?
    -Se questa non è Crepuscopoli, forse nemmeno Roxas è più lo stesso.-
    Non capendo le parole di Saix, Axel tornò ad osservare il monitor.
    Quella è un'immagine di Crepuscopoli, e va bene. Ma cosa dovrei capire avendo come traccia solo dei puntini bianchi?
    -Mi vuoi dire che sta succedendo?-
    -Questo è un Mondo fatto di dati, creato da qualcuno.-
    -E allora?- Non capendo, Axel si fece sempre più irritato.
    -Chiunque sia stato, ha spedito Roxas in quel luogo solamente per appropriarsi dei suoi ricordi. Forse, anche lo stesso Mondo è stato costruito in base alle memorie del Custode.-
    -Qualcuno capace di fare una cosa del genere...-
    Potrebbe trattarsi della "principessa dai capelli dorati"?
    -La strega dei ricordi, Naminé, probabilmente ha a che fare con tutto questo.- Disse Saix, battendo Axel sul tempo. -Se lei non è più sotto il nostro controllo, è solo colpa tua.- Saix rigirò la sua sedia. -Tentando di trovare Roxas, siamo venuti a conoscenza dell'esistenza di quel posto. Abbiamo provato ad invaderlo, ma senza risultato. Alla fine si è scoperto che solo i Simili possono raggiungerlo.-
    -E non potete inviare anche me?-
    Saix aggrottò le sopracciglia. -Cosa c'è di difficile nella frase "solo i Simili possono raggiungerlo"?-
    -Se potete inviare loro, potete inviare anche me. Non siamo tanto diversi.-
    Né i membri dell'Organizzazione, né i Simili dovrebbero esistere. Tra noi non c'è differenza.
    -Ogni momento è prezioso.- Disse Axel, serio.
    Saix sospirò. -Non ti invio lì senza la certezza che farai ritorno, prima o poi.-
    -Non mi interessa! Credi che sia felice di sapere che Roxas si trova in un posto a noi sconosciuto, strano, dove potrebbe accadergli qualsiasi cosa?!-
    Alla fine, Saix si arrese.
    -Accade in un solo istante, non posso fissarlo a mio piacimento.- Il numero VII fece ritorno al computer. -Ti trasformerà in dati, va bene? Ci vorrà davvero poco.-
    Axel annuì, posizionandosi di fronte al dispositivo. La sua figura scomparve non appena Saix premette un pulsante.

    01010011



    Quella Crepuscopoli non sembrava tanto diversa dalla vera.
    Axel riconobbe immediatamente Roxas e i tre ragazzini che giocavano con lui. Non li aveva mai visti familiarizzare tra loro, prima.
    Ad un tratto, poté udire anche la risata di Roxas.
    -Roxa...-
    Non riuscì a pronunciare per intero il nome: il Mondo cominciò improvvisamente a tremare, e poco dopo comparve nuovamente Saix.
    -Soddisfatto, ora?- Gli domandò il numero VII, vedendolo fare ritorno. -Ho contravvenuto ai miei ordini inviandoti lì. Voglio solo vedere se sei davvero in grado di riportare indietro Roxas.-
    Axel sollevò il suo sguardo verso Saix, sorridendo.
    -... perchè sono un traditore?-
    -No, solamente perchè sei il più adatto ad entrare in un Mondo creato interamente dai suoi ricordi.- Saix si avvicinò all'orecchio di Axel, e gli sussurrò alcune parole.

    ... tu sei ciò che c'è di più forte nella memoria di Roxas.



    Fine del Primo Giorno! A breve verrà aggiunto il Secondo!
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Frosty Artist

    Group
    Founder
    Posts
    8,035
    Punti Cuore
    +1,151
    Location
    Il Regno dei Cuori

    Status
    Offline

    + Il Secondo Giorno +



    In un Mondo creato dai suoi ricordi, Roxas trascorre le giornate con tre ragazzi della sua età. Io... non sono tra loro.
    Axel si rigirò nel suo letto e osservò il soffitto.
    Per scoprire come poter rimanere di più in quel luogo virtuale, Saix gli disse che era necessario del tempo.
    Forse, un corpo privo di cuore scompare e basta, quando non ha più un obiettivo. Pensò Axel.
    I Nessuno non hanno un cuore. Pretendendo di essere umani, ridiamo, ci arrabbiamo, assumiamo delle espressioni. Possiamo pensare quanto vogliamo, ma... un cuore non lo avremo mai.
    In quel Mondo, Roxas rideva.
    Come se si stesse divertendo.
    Come se avesse sempre vissuto lì.
    E' un luogo falso, creato appositamente da Naminé in base a dei ricordi, eppure... per Roxas ci deve essere qualcosa di vero in tutto ciò.
    Non vestiva con un soprabito nero, ma si divertiva con ragazzi della sua età, ridendo, scherzando, mangiando un gelato, girovagando... proprio come Sora.

    Axel si alzò e prese qualcosa da un cassetto. Poi sospirò pesantemente, e aprì un Corridoio Oscuro davanti a lui.

    01010011



    Crepuscopoli era illuminata da un tramontante Sole rosso. Dalla Torre dell'Orologio, Axel osservava l'orizzonte stringendo un gelato al sale marino nella mano e ascoltando il suono delle campane.
    Quei tre ragazzini... stanno salendo le scale verso la Piazza della Stazione, e come al solito giocano a palla.
    In un altro Mondo, sono gli amici virtuali di Roxas. Forse, in fondo, lui ha sempre desiderato potersi divertire un po' anche con loro...
    Pensò Axel.
    Roxas non ha ricordi del suo passato umano. Ragion per cui non mi aspetto sappia perfettamente cosa significhi giocare.
    Mentre osservava i ragazzini divertirsi tra loro, Axel non prestò particolare attenzione al suo gelato.
    -Ah, dannazione. Si sta sciogliendo.-

    Poco dopo, le campane della Torre annunciarono l'arrivo della sera.
    Odio sprecare il mio tempo così.
    Preferirei ricevere qualsiasi tipo di ordine, pur di muovermi e fare qualcosa.

    Noi non abbiamo un cuore, ma pensiamo, pensiamo e pensiamo. Alla fine, ci stufiamo anche di riflettere. Tuttavia, consumando le mie forze così, forse riuscirò a dormire meglio...

    Il Sole sta tramontando, come sempre. Nonostante tutto, mi sembra diverso dal solito.
    E forse solo perchè... Roxas non è qui con me.

    Axel finì il suo gelato e poi si alzò, voltando le spalle al tramonto.
    I raggi del Sole continuarono ad illuminarlo.

    Fine del Secondo Giorno! A breve verrà aggiunto il Terzo!

    Edited by Larxen - 3/8/2013, 11:10
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Frosty Artist

    Group
    Founder
    Posts
    8,035
    Punti Cuore
    +1,151
    Location
    Il Regno dei Cuori

    Status
    Offline

    + Il Terzo Giorno +



    Saix si trovava davanti al computer, e stava digitando qualcosa sulla tastiera.
    -Prima di tutto, occupiamoci di un test.-
    -Capito.- Axel annuì.
    Si posizionò subito di fronte al macchinario, pronto per essere convertito in dati, proprio come due giorni prima.
    -Non ci hai messo poi così tanto.- Aggiunse.
    -C'è una piccola apertura in quel Mondo; suppongo sia una specie di parte incompleta della ricostruzione. E' attraverso quella che puoi raggiungere la città.-
    -C'è qualcun altro oltre a me che si dirige in quel luogo, ultimamente?-
    -Per ora no.- Saix si voltò verso Axel. -Ti invierò lì solo come esperimento, perciò non entrare in contatto con Roxas.-
    -Ok.-
    Il numero VII se ne tornò di fronte al monitor. -Pronto?-
    -Pronto.-
    Saix premette un pulsante. Un raggio di luce blu venne emanato dal macchinario, e la figura di Axel scomparve poco dopo.

    01010011



    Axel apparve sul tetto di una casa nella piazza principale.
    -E questo è il Mondo virtuale.- Mormorò, guardandosi attorno: due giorni prima non se ne era potuto rendere conto, ma i dintorni in quella città erano esattamente identici a quelli della vera Crepuscopoli. Una copia perfetta.
    Ad un tratto, avvertì una presenza, e guardò la strada.
    Un ragazzo dai capelli biondi stava passeggiando.
    -Roxas...- Mormorò, stringendo il pugno.

    Poco distante, anche una ragazza stava osservando Roxas. Axel la riconobbe grazie al vestito bianco che indossava e ai suoi capelli biondi.
    Non pensavo ci saremmo più rincontrati...
    La ragazza, seduta e immobile, continuava ad osservare i movimenti di Roxas.
    Questo Mondo... l'ha davvero creato tutto lei? O l'ha aiutata qualcuno?...
    Forse è stata usata, nello stesso modo con cui la usammo noi, in passato.
    Questa potrebbe essere la mia ultima opportunità di riportare indietro Roxas. Devo parlarle.

    -Yo, Naminé.-
    Naminé si voltò verso Axel, ma quando lo vide, non poté fare altro che stupirsi.
    -Tu...-
    Giustamente, mantenne un comportamento cauto e guardingo.
    C'era da aspettarselo.
    D'altronde, credeva che Sora mi avesse ucciso.

    Axel le sorrise. -Pare che tu ed io condividiamo una specie di destino.-
    -... Axel...-
    -Ehi, non sono mica un fantasma!-
    Naminé abbassò lo sguardo, ritornando ad osservare preoccupata Roxas. Axel le si avvicinò, facendo lo stesso.
    -Cosa intendi fare?- Gli domandò la ragazza.
    -Solo ciò che mi hanno ordinato.-
    -Non dovresti essere qui.- Axel la guardò.
    -... e tu?-
    -Io?-
    -Perchè sei qui?-
    Naminé lo guardò nuovamente.
    -Ti prego Axel, vattene. Lui... è qui.-
    -Lui?-
    La ragazza non sembrava in vena di dare nessun tipo di spiegazione.
    -Sora non si sveglierà senza il mio aiuto, e nemmeno senza quello di Roxas. Lui non tornerà più da te perchè... non può...-
    Udendo quelle parole, Axel sospirò rumorosamente. -Non posso crederci.- Disse bruscamente, puntando gli occhi su Naminé. La ragazza era triste.
    -Forse... anche tu verrai annientato...-
    Non mi importa.
    -Axel...-
    Naminé alzò la voce, ma Axel non rispose, voltandosi a guardare Roxas.
    -Me ne accerterò coi miei occhi.- Mormorò, con un leggero sorriso.
    -... Axel!...- Il rosso saltò giù dal tetto.

    01010011



    Axel osservò Roxas combattere alcuni Simili con un bastoncino.
    La sua forza è stata per caso segregata da qualche parte nei suoi ricordi? Non combatte bene come una volta...
    Ma proprio in quel momento, Crepuscopoli cominciò a tremare. Subito dopo, nelle mani di Roxas comparve come per magia un Keyblade.
    Se questo Mondo è davvero la creazione di qualcuno, suppongo si possa manipolare a proprio piacimento, proprio come è accaduto ora. Roxas non sapeva come evocare il suo Keyblade fino a poco fa, e ora se lo ritrova tra le mani.
    Forse, qualcuno che lavora con Naminé, oppure Naminé stessa, talvolta interferisce con il Mondo.
    Noi possiamo fare lo stesso? Immagino di sì, ma non ne sono certo.
    Ciò che ho imparato oggi, è che il Mondo può cambiare anche se io mi trovo in esso.

    Nel frattempo, Roxas distrusse tutti i Simili.
    Notando che il ragazzo aveva la situazione sotto controllo, Axel aprì un Corridoio Oscuro e lasciò la Crepuscopoli falsa.

    01010011



    In contrasto con il tramonto della città, il Mondo Che Non Esiste era illuminato da una luce fioca e pallida.
    -Quindi sei tornato.- Disse Saix, per poi voltarsi nuovamente verso il monitor del computer.
    -In quel Mondo, saresti in grado di fermare il tempo?- Domandò Axel. Il numero VII si fermò improvvisamente e lo guardò.
    -Ci stavo proprio pensando. Ho notato che, mentre gironzolavi, alcuni dati si bloccavano completamente. Di conseguenza, forse riesco a fare qualcosa per manipolarli.-
    -Quindi è possibile stoppare il tempo...-
    -Aspetta, c'è anche una cattiva notizia: può darsi che i tuoi amici laggiù fermino prima noi. Se sanno che ti trovi in quella città, possono facilmente manipolare anche te, come fanno col resto del Mondo.- Disse Saix, riprendendo a digitare sulla tastiera. -Tuttavia, domani proveremo a fermare il tempo. Tu vedi di tornare indietro con Roxas il prima possibile.-
    -Capito.- Axel si diresse verso la porta.
    Ma prima di andarsene, si voltò. -Non hai intenzione di chiedermi informazioni su Roxas?-
    Saix non rispose.

    CAPITOLO COMPLETO! A BREVE IL SEGUITO SEMPRE IN QUESTA SEZIONE!
     
    .
  11. OoKiraoO
        Like  
     
    .

    User deleted


    Davvero un'ottimo lavoro! bravissima *-* aspetto il continuo con impazienza! :ooh: :love:
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Frosty Artist

    Group
    Founder
    Posts
    8,035
    Punti Cuore
    +1,151
    Location
    Il Regno dei Cuori

    Status
    Offline
    Grazie mille! *----* Quanto prima mi metterò al lavoro per aggiungere i nuovi capitoli :3

    (P.s. Intanto mi faresti un favore? Potresti presentarti qui? → Click! ♥)
     
    .
  13. OoKiraoO
        Like  
     
    .

    User deleted


    fatto,Presentata! :B): :B):
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Frosty Artist

    Group
    Founder
    Posts
    8,035
    Punti Cuore
    +1,151
    Location
    Il Regno dei Cuori

    Status
    Offline
    Perfetto, grazie ** Ecco il nuovo capitolo!

    Capitolo 6: Axel - Sette Giorni (parte 2)



    + Il Quarto Giorno +



    Anche in un luogo che non poteva essere raggiunto dai raggi del Sole, prima o poi giungeva il mattino.
    Svegliandosi nel suo letto, Axel si mise ad osservare il soffitto.
    Esattamente sette giorni fa, Roxas lasciò l'Organizzazione, e io non fui in grado di fermarlo. Mi domando perchè.
    Forse... non potevo.
    Oggi ho l'ordine di riportarlo qui, non posso fallire.

    -Mi sento... solo...- Mormorò Axel con un filo di voce.

    01010011



    Axel si posizionò davanti al macchinario nella sala dei computer.
    -Non rivelare tutto a Roxas. La sua catena di ricordi è ancora instabile; non dirgli nulla che potrebbe turbarlo.- Saix voltò le spalle al numero VIII. -Abbiamo poco tempo, capito?-
    -Sì, sì...- Rispose Axel, sollevandosi il cappuccio. -Lo riporterò indietro con me, costi quel che costi.-
    -Vai.- Saix premette un pulsante. La figura di Axel venne avvolta dalla luce, per poi scomparire.

    01010011



    Gli abitanti di Crepuscopoli si stavano riunendo nel Ring di Sabbia.
    Al centro della piazza, Roxas e un tizio basso con un grande cappello si stavano sfidando.
    -Che cosa diavolo stai facendo, Roxas...- Mormorò Axel, osservando i due combattere dal tetto di una casa.
    Roxas sembra in svantaggio.
    Non mi aspettavo potesse avere problemi contro un tizio di quelle dimensioni.


    Ad un tratto, l'avversario di Roxas balzò all'indietro e si trasformò in un Simile. Accanto a lui, ne apparvero anche altri due.
    Quel piccoletto... non era ciò che sembrava. Ecco perchè Roxas si trovava in difficoltà.
    Ma, a dire il vero, non mi aspettavo nemmeno che potesse perdere contro un Simile.

    -Maledizione...- Mormorò Roxas, sollevando la sua spada giocattolo. Ma, poco dopo, questa si tramutò nel Keyblade. -Quindi devo combattere... ?-

    Roxas sconfisse i Simili uno dopo l'altro.
    Dopo averli visti scomparire, Axel balzò giù dal tetto e cominciò ad applaudire.
    -Chi sei tu?!-
    -Molto bene, Roxas. Combatti, combatti, combatti!-
    Roxas assunse un'espressione fredda e diffidente.
    E' guardingo nei miei confronti, c'era da aspettarselo.
    I due continuarono a fissarsi, impassibili, finché Axel non si fermò al centro della piazza. -Hai davvero dimenticato tutto...-
    Non ha ricordi di me.
    Ma forse... forse ricorderà qualcosa quando vedrà il mio volto.

    Axel si levò il cappuccio. -Sono io, Axel.-
    -Axel?-
    -E' definitivo, non ricordi nulla...-
    Non posso fare altro.
    Axel evocò i suoi Chakrams.
    -Aspetta. Ti prego, spiegami cosa intendi dire.-
    Udendo quelle parole, il numero VIII si immobilizzò.
    La sua ostilità... è svanita.
    Forse, qualche ricordo sta riaffiorando nella sua memoria.
    In tal caso, ho ancora una speranza.
    Ma... non c'è tempo per accertarmene.

    -Questo posto è stato creato appositamente da qualcuno, no? Ciò significa che non c'è tempo per spiegare. Tornerai con me, volente o nolente. Dopodiché, ti dirò tutto quello che vorrai sapere.-
    Ma proprio in quel momento, lo scenario intorno ai due cominciò a contorcersi.
    -Accidenti...- Mormorò Axel.
    Il mio tempo è scaduto... ?
    Improvvisamente, Roxas scagliò il suo Keyblade a terra.
    -Che diavolo sta succedendo?!- Esclamò, con tutta la rabbia che aveva in corpo.
    ... Roxas è sempre stato così.
    Anche se è un Nessuno, è in grado di mostrare le sue emozioni.
    Ride, si arrabbia, diventa triste... come se avesse un cuore.

    -Roxas...- Lo chiamò Axel, tentando di calmarlo.
    Il ragazzo sollevò lentamente lo sguardo come per rispondere a quel richiamo, mentre il Keyblade ricompariva nella sua mano.
    -Numero tredici, Roxas. Il Prescelto del Keyblade.-
    Credo sia la prima volta che lo chiamo così.
    Axel strinse i suoi Chakrams.
    -Ho capito... allora dobbiamo combattere!- Esclamò Roxas.
    -Non c'è altro modo.-

    Axel colpì Roxas con un potente calcio, che lo stese immediatamente a terra.
    Prima non si sarebbe mai fatto mettere al tappeto da un colpo del genere.
    -E ora si brucia!-
    Axel evocò tra le sue mani una piccola fiamma, colpendo Roxas nuovamente.
    Forse avrei dovuto combattere contro di lui in questo modo anche prima che potesse lasciare l'Organizzazione.

    Roxas si alzò e corse verso Axel, che parò il colpo di Keyblade con i suoi Chakrams.
    -Come preferisci, Roxas!-
    -Axel, cosa sai su di me?!-
    Non è la prima volta che mi pone una domanda del genere.
    Io... ho sempre saputo cose che dovevo tenergli nascoste.
    Cose... che non potevo dirgli...

    -... non posso dirti nulla, ora.-
    -Ti prego!- Esclamò Roxas, disperato.

    Poco dopo, il Mondo cominciò nuovamente a tremare. Al centro della piazza comparve un uomo, con il volto avvolto in alcune bende rosse.
    Quell'uomo... l'ho già incontrato al Castello dell'Oblio.
    Si chiama... DiZ.

    -Immaginavo ci fossi tu dietro a tutto questo... !- Axel balzò all'indietro, scagliando un Chakram contro l'uomo.
    Sei stato tu a creare questo Mondo falso... !
    Il Chakram di Axel, poco prima di arrivare a segno, venne respinto da un muro di luce.
    -Roxas, le parole di quel tizio non contano nulla!- Esclamò DiZ.
    E' una menzogna.
    Le mie parole... hanno un significato.
    Io...

    -Roxas, non lasciarti confondere le idee!- Esclamò Axel. -Roxas!-
    Quante volte ho pronunciato questo nome...
    -Roxas!- Lo chiamò DiZ.

    Roxas si coprì le orecchie.
    -Hayner...-
    Quel nome deve appartenere a uno dei suoi amici...
    -Pence... Olette...-
    Questo Roxas... non chiamerà mai il mio nome.
    -Hayner! Pence! Olette!- Esclamò infine il ragazzo.
    Axel, intanto, venne scagliato in un Corridoio Oscuro.

    01010011



    Una città oscura, senza Sole, sovrastata da un enorme Castello e una luna a forma di cuore.
    Axel era steso a terra.
    -Ow...-
    Mormorò, alzando lo sguardo verso le numerose luci al neon.
    Quell'uomo... ne sono certo... è DiZ.
    Ma non so chi sia, e nemmeno quale sia il suo scopo.

    Axel cominciò a camminare.
    Dopo il mio rapporto di oggi, non so cosa potranno dirmi.
    Non si fideranno più di me, probabilmente.


    Massaggiandosi la testa dolorante, Axel si fece strada tra le stanze del Castello Che Non Esiste. Entrando nella sala dei computer, notò che Saix sembrava stranamente agitato.
    -Eccomi.- Il numero VII aggrottò le sopracciglia.
    -Perchè sei tornato?-
    -Se non l'hai notato, sono stato sbalzato fuori e riportato qui. Non potevo fare nulla.- Axel rivolse il suo sguardo ai piccoli puntini bianchi sul monitor del computer.
    Roxas non può essere riportato indietro dai Simili.
    Ma forse... nemmeno da me.

    -Fammi rapporto, Axel.-
    In tutta risposta, il rosso si limitò a porre una domanda al numero VII. -Hai letto i rapporti sulle intrusioni al Castello dell'Oblio scritti da Zexion?-
    -A proposito di cosa?-
    -Un anno fa, al Castello sono comparsi Sora, Riku e Topolino. Con loro, c'era anche un altro invasore, hai presente?-
    -No, non è menzionato nel rapporto.-
    -So che è apparso all'improvviso, per poi rimanere celato nell'ombra, ad agire di nascosto.-
    L'incidente al Castello dell'Oblio è avvenuto un anno fa.
    Il misterioso invasore è apparso nei sotterranei, anche se ancora non so dire come o perchè.

    -E' un alleato di Naminé? Forse è anche colui che la tiene nascosta e ne sfrutta i poteri.-
    -Il suo nome è DiZ.- Disse Axel, continuando a fissare il monitor.

    Fine del Quarto Giorno! A breve verrà aggiunto il Quinto!
     
    .
  15. OoKiraoO
        Like  
     
    .

    User deleted


    Qui la cosa si fa interessante :sisi: sono curiosa di vedere come continua! più o meno quanti capitoli ti rimangono ancora da tradurre?
     
    .
27 replies since 24/7/2013, 23:31   568 views
  Share  
.