Kingdom Hearts Birth By Sleep Volume 1: Qualcosa di strano

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    Introduzione

    Il Sole si trovava tra il mare e il cielo. Un ragazzo dai capelli argentati era in piedi sulla costa, tra il mare e la terra.
    -Questo Mondo è troppo piccolo...- Mormorò, e rivolse lo sguardo verso il Sole.

    ✫✫✫



    Quanto tempo è passato da quel giorno?
    Un uomo con un soprabito nero si fermò nello stesso punto sulla costa, trasportando "qualcosa" avvolto in una coperta bianca. Era in piedi di fronte all'oceano, nella stessa posizione del ragazzo tempo fa, solo che era notte. L'atmosfera tetra del buio gli diede la sensazione che lì non vi fosse nient'altro se non il rumore delle onde.
    Un pizzetto bianco fece capolino dal cappuccio nero. Pareva che l'uomo fosse anziano. E, dentro la larga coperta bianca, si poteva scorgere il viso di un ragazzo. Non stava dormendo, e nemmeno era incosciente. I suoi occhi stanchi erano aperti, e l'uomo lo trasportava come se fosse una bambola.
    -Questo Mondo vuoto, questa prigione... è adatta a te.- Disse. Poi, appoggiò il corpo del ragazzo su un tronco d'albero ricurvo che si trovava sull'isola. Sì, proprio come una bambola.
    La coperta venne mossa dalla brezza dell'oceano. Gli occhi del ragazzo si chiusero lentamente.

    ✫✫✫



    Oceano--profondo oceano, Oscurità primordiale. Il ragazzo affondò, ancora avvolto nella coperta.

    Ehi, dove si trova questo posto?



    Lo chiamò una fievole voce. Lui replicò:

    Chi sei tu?



    Cominciò ad intravedersi una luce, e la coperta scivolò via poco a poco. Il ragazzo toccò il pavimento. La voce proseguì:

    Sono un cuore appena nato.



    Il ragazzo guardò in alto, verso l'Oscurità nera come la pece, e chiese:

    Ma... questo è il mio cuore. Chi sei tu... ?



    Sì, questo posto si trovava dentro il cuore del ragazzo. Era un luogo di Luce affondato nel profondo di un oceano d'Oscurità. Ma esso era fratturato.
    La voce disse:

    La Luce stava emergendo. L'ho seguita, ed eccomi qui.



    Il ragazzo portò una mano verso il suo petto e disse:

    Già, il mio cuore è fratturato. Forse è quello il motivo. Ma... presto, perderò tutto.



    Pareva che tutto, prima o poi, sarebbe andato perduto, ma la voce replicò:

    Allora ti conviene connettere il tuo cuore e il mio.



    Il ragazzo rispose a quella voce quasi senza pensarci. Proprio in quel momento, la Luce fratturata cominciò a ricomporsi. Nello stesso momento, il ragazzo avvertì un calore provenire da dentro il suo petto. Qualcosa si era aggiustato.

    I nostri cuori sono in contatto così. Connettendoli entrambi, il tuo cuore fratturato è ora stato occultato. Un giorno, però, sprigionerà tutta la sua forza.



    Ok, ho capito.



    Il ragazzo annuì. Un giorno, grazie alla mia forza, il mio cuore verrà aggiustato--no, io lo aggiusterò.

    Ok, ora apri i tuoi occhi. Insieme, ora...



    Lo so. C'è qualcosa che devo fare con lui? Il ragazzo rispose:

    Apriamo la porta.



    La Luce continuò a sprigionarsi. La sua visione era chiara, il Mondo era pieno di Luce, un'intensa, bianca Luce. Finalmente, anche il cuore del ragazzo ne era pieno.
    Guardò verso l'Oscurità.

    ✫✫✫



    L'uomo--no, l'anziano uomo--con il soprabito nero camminò in mezzo al nero oceano, lasciando il ragazzo alle sue spalle sul tronco. Non aveva motivo di restare ancora in quel posto.
    Nel momento in cui l'anziano uomo stava per andarsene, avvertì qualcosa dietro di lui. La mano del ragazzo era distesa verso il cielo. A quel punto, la Luce apparve nel suo palmo assieme a...
    -Oh, un Keyblade.- Disse l'uomo. Il ragazzo impugnava un Keyblade splendente. La Luce si sprigionò e salì verso il cielo.
    Un lieve sorriso si disegnò sul volto dell'uomo. La Luce si rispecchiava negli occhi spenti del ragazzo e... nel cielo.

    ✫✫✫



    INTRODUZIONE COMPLETA! A BREVE IL SEGUITO SEMPRE IN QUESTA SEZIONE!

    Edited by Larxene - 10/10/2013, 19:48
     
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    Maestro Del Keyblade

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    Oddio che bella *w* (e senza accorgermene avevo pure la Ventus' theme di sottofondo mentre la leggevo :3)
    Grazie Larxy per la traduzione :)
     
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    Grazie Hokage :**: Guarda per me è un piacere e uno svago più che un impegno... lo faccio volentieri :3
     
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    Storia 1: Terra di Partenza



    L'uomo anziano stava osservando il cielo. Quella terra buia e desolata era totalmente vuota, salvo la presenza del vento. Tuttavia, il cielo era pieno di migliaia e migliaia di stelle, una delle quali pareva brillare più delle altre: una stella cadente.
    L'uomo già sapeva che quella sarebbe stata la notte delle stelle cadenti. Ogni stella mostra la presenza di un luogo, e quelle cadenti indicano che i Mondi stanno lentamente cambiando.
    -Vanitas, sei pronto?-
    Un ragazzo, Vanitas, era in piedi accanto all'uomo, e stava osservando anch'egli il cielo. I suoi capelli erano neri, proprio come la notte.
    L'uomo gli appoggiò una mano sulla spalla. -Ci alzeremo presto l'indomani, quindi va a riposare.-
    Una scintilla comparve negli occhi di Vanitas, come se avesse percepito qualcosa. -Lo sai che non mi interessa stare senza dormire anche per un giorno o due.- Ridacchiò.
    Anche l'uomo, Master Xehanort, sorrise. -La nostra storia comincia ora, Vanitas.-
    -Storia... ?- Rispose Vanitas, mettendosi la maschera che si era portato appresso per tutto il tempo prima di rivolgere lo sguardo alle stelle. L'uomo tossì.
    Altre stelle attraversarono il cielo.
    Una, due, tre...

    ✫✫✫



    Un ragazzo fissava stancamente il soffitto. Due grandi occhi blu fecero capolino da una folta capigliatura bionda.
    Devo sbrigarmi. Non importa quante volte tenti di dormire, non ce la faccio. Ho troppi pensieri e dubbi, e domani avverrà l'Esame di Maestria.
    Nonostante tutto, però, il ragazzo non doveva prendere parte all'Esame, solo due suoi amici importanti dovevano.
    Maestro-abbreviazione di Maestro del Keyblade-era un titolo che poteva essere acquisito solo da valorosi Custodi del Keyblade.
    Il ragazzo, Ventus, saltò su dal letto, e sospirò.
    Lui e i suoi amici si erano allenati costantemente per diventare Maestri. Era entrambi più grandi di Ventus, detto anche Ven, il quale non aveva rimpianti per il fatto che i suoi due amici prendessero parte all'Esame prima di lui. Però, si sentiva stanco.
    Sono preoccupato, ma non so perchè. I miei due amici-Terra e Aqua-non possono fallire. Ma anche se così fosse, non posso levarmi di dosso questa sensazione.
    Proprio in quel momento, qualcosa brillò al di fuori della sua finestra.
    -Una stella cadente!-
    Ven si mise ad osservare il cielo, con il viso quasi del tutto incollato al vetro della finestra. Una stella dopo l'altra stava attraversando il cielo. Voleva vederle da vicino.
    Ho come la sensazione d'aver già visto tutto questo...
    Ven uscì dalla sua stanza e si diresse verso il giardino, per vedere meglio le stelle. Poteva vederle farsi strada tra le cime delle montagne in lontananza, ma non aveva comunque una bella visuale da lì.
    Si mise nuovamente a correre, voleva vederle ben da vicino. Forse, ci sarebbe riuscito avvicinandosi ancora i più al cielo. Corse per un pendio che conduceva ad una montagna, ansimando. L'aria della notte era fresca.
    -Wuuh... uh...- Ansimò Ventus dopo aver raggiunto la cima.
    Allungò entrambe le braccia verso il cielo, come per acchiappare le stelle, e poi si accasciò sull'erba. In un attimo, gli parve di attraversare il cielo assieme alle stelle.
    Erano dovunque, e ce ne erano anche di cadenti.
    -Il cielo stellato era proprio come questo, quella volta...-
    La sento, ma non so perchè. Avverto la sensazione come di essere inghiottito dal cielo notturno. E'...

    ✫✫✫



    Aqua chiuse gli occhi. I suoi corti capelli blu le coprivano in parte le guance. Anche se l'allenamento era terminato, Aqua continuava a maneggiare il suo Keyblade. Si trovava sulla cima della montagna dove si svolgevano gli allenamenti. Anche dopo che il Sole era tramontato, lei continuava ad allenarsi.
    Diventare Maestro del Keyblade significa avere un cuore forte. Non sono affatto spaventata di poter diventare Maestra.
    Aqua unì le mani e si sedette ai piedi di una grossa roccia. Poi, prese dalla sua tasca alcuni pendenti. Erano dei portafortuna, ed erano tre, tutti di colori differenti. Uno per lei, uno per Terra e uno per Ven. Simboleggiavano il legame.
    Quand'è che ho sentito parlare di quella leggenda? Comunque sia, io ci credo ed è proprio perchè confido in essa che ho creato questi portafortuna: sono preoccupata. Molto preoccupata.
    Alzò lo sguardo e vide delle stelle cadenti.
    -Che belle.- Mormorò, e si abbracciò le ginocchia. Una stella dopo l'altra attraversava il cielo.
    Va tutto bene, sono solo un po' stressata.
    Proprio in quel momento, Aqua si voltò. Ven stava percorrendo il pendio che conduceva alla cima della montagna. Sta inseguendo le stelle cadenti, ne sono sicura.
    Aqua si alzò con un sorriso. Rimise i portafortuna in tasca e raggiunse la cima poco dopo Ven.
    Osservò il suo viso, addormentato. Gli ci è voluto solo un istante per addormentarsi di nuovo così? Quella sua faccia da addormentato mi ricorda quando è arrivato qui la prima volta. Eravamo preoccupati perchè non si svegliava.
    Poco dopo, Ven aprì lentamente gli occhi.
    -Argh!- Esclamò sedendosi, e Aqua si mise a ridere. -Non spaventarmi così, Aqua.-
    -Ti sei spaventato da solo, Ven. Potresti prenderti un raffreddore venendo a dormire qui.-
    Ven si grattò la testa e poi si rimise ad osservare il cielo.
    -Dev'essere stato un sogno. Mi sembra d'aver già visto delle stelle cadenti come queste da qualche altra parte.-
    Da qualche altra parte? Una certa nota di preoccupazione prese posto nel cuore di Aqua. Ancora una volta, ricordò com'era Ven la prima volta che era giunto alla Terra di Partenza. Ven non è di queste parti, ma non sappiamo da dove venga. Anche Ven stesso non lo sa-beh, a dire il vero ci hanno detto che ha perso tutti i suoi ricordi poco prima di arrivare qui.
    Aqua sorrise. -Noi siamo sempre stati insieme, sin dall'inizio.- Disse, dando una pacca sulla testa di Ven.
    Il ragazzo annuì. -Già... hai ragione.- Prima di alzarsi, abbassò per un momento lo sguardo. Poi lo rivolse al cielo, camminò sin verso la la fine del pendio e si sedette. Aqua lo seguì.
    -Ehi, Aqua.- Disse Ven, senza distogliere lo sguardo dal cielo. Aqua si sedette accanto a lui e lo guardò. -Cosa sono le stelle? Cos'è la Luce?- Chiese.
    Stelle... Luce... e Oscurità.
    Era una domanda difficile. -Uhm...- Rispose Aqua, cercando parole adatte. -Le stelle sono...-
    -Ogni stella è un Mondo.- Disse una voce calma e pulita alle loro spalle, sostituendo l'incerta Aqua.
    E' la voce di Terra.
    Voltandosi, Aqua vide Terra camminare lentamente verso di loro. Si fermò vicino a dove erano seduti lei e Ven, voltando lo sguardo al cielo stellato.
    -Ci sono tantissimi Mondi al di fuori di questo. La Luce è anche ciò che brilla nei cuori dei Mondi, nel loro profondo, immagino.-
    Anche Aqua si mise a guardare il cielo, ascoltando le parole di Terra. Sì, la Luce è ciò che risplende nei cuori dei Mondi. La speranza e i desideri delle persone che li abitano.
    Ven inclinò la testa, non sembrava capire alla perfezione ciò che stava cercando di dire Terra. -Che significa?-
    -Diciamo... quello che fai tu, Ven.- Rispose Terra, e Aqua inspirò.
    -Ma che... ?- Rispose Ven, confuso.
    -Capirai presto.- Disse Terra a Ven, insoddisfatto.
    -Lo voglio sapere ora!-
    -Non capiresti.-
    -Perchè mi tratti come un bambino?-
    I due continuarono a stuzzicarsi proprio come fratelli, e Aqua si lasciò scappare una risata. -Eh eh eh...-
    -E tu che ridi?- Chiese Terra.
    -E' solo che... sembrate proprio due fratelli!-
    Le sembrò ancora più strano una volta detto ad alta voce, e ricominciò a ridere.
    -Che c'è di così divertente, Aqua?- Replicò Ven con una voce irata ma allo stesso tempo divertita. Nemmeno Terra riuscì a trattenersi dal ridere, insieme a Ven.
    Desidero che tutto questo rimanga così per sempre...
    Le loro voci risuonarono nella notte.

    ✫✫✫



    Immagino che nessuno di noi due posso dormire ora.
    Sentendosi particolarmente calmo, Terra guardò le schiene dei suoi amici intenti a fissare il cielo.
    Quando si era alzato per immergersi nell'aria fresca della notte, aveva notato Ven correre per il pendio. L'aveva seguito e aveva trovato Aqua. Dopo aver riso insieme a loro, la tensione per l'esame del giorno dopo era calata.
    C'era stato anche un momento di rilassante silenzio.
    Per ognuna di queste luci c'è un Mondo dove delle persone vivono.
    -Oh, già.- Disse Aqua voltandosi verso Terra. -Domani abbiamo il nostro esame, così ho fabbricato dei portafortuna.-
    Aqua estrasse qualcosa di splendente dalla sua tasca.
    Cosa sono, stelle? No... fiori? Sembrano avere cinque petali splendenti, ma assomigliano anche a delle stelle.
    Terra e Ven, che si erano alzati entrambi, presero ognuno un portafortuna. Quello di Terra era arancione, quello di Ven verde.
    -Ne ho uno anch'io?- Chiese Ven.
    -Certo!- Rispose Aqua. -Siamo uniti.- Aqua teneva il suo nel palmo della mano, Terra e Ven facevano lo stesso. Tre stelle in fila.
    -Da qualche parte in questo regno...- Iniziò Aqua, come per raccontare una storia. -... c'è un albero che produce frutti a forma di stella, e si dice che questi frutti siano una via di connessione.- Aqua guardò il cielo. -Si dice inoltre che se porterai con te una riproduzione di questi frutti fatta con conchiglie a mo' di portafortuna, non importerà la distanza, perchè sarai sempre in grado di ricongiungerti con coloro che ami.- Si voltò verso Terra e Ven sorridendo. -Beh, non ho trovato proprio il materiale adatto, perciò ho fatto del mio meglio con ciò di cui dispongo.- Disse, invogliando Terra ad infastidirla.
    Lui sollevò il suo portafortuna verso il cielo. -Suppongo siano quello che fanno le ragazze.-
    -Cosa intendi dire?-
    Terra sorrise, senza dare peso allo sguardo perplesso di Aqua.
    Aqua può usare il Keyblade e la Magia nello stesso modo in cui li uso io. No, forse anche meglio... Pensò. Aqua è eccellente in tutto. E' per questo che sono preoccupato. Riuscirò davvero a diventare un Maestro domani? E se dovesse risultare che solo uno di noi può diventarlo?
    -E se fosse tutto una leggenda?- Chiese Ven, distogliendo Terra dai suoi pensieri.
    -Può darsi, ma io ho aggiunto comunque della magia dentro questi portafortuna.- Rispose Aqua.
    Un sorriso di felicità si disegnò sul volto di Ven. -Uh? Quale?-
    -CONNESSIONE, ovviamente!- Aqua sollevò il suo portafortuna al cielo. -Non importa dove siamo, finché siamo collegati. Il potere del nostro legame ci aiuterà sempre.-
    Ven fece lo stesso.
    La nostra connessione non si interromperà nemmeno senza i portafortuna. Pensò Terra. Ma sono comunque preoccupato di Aqua.
    -Oh, prima di andare...- Terra fece apparire il suo Keyblade. Ven si voltò felice, mettendosi il portafortuna nella tasca.
    -Sarà io il tuo avversario!-
    -Bene, allora fatti sotto!-
    Ven cadde a terra. Il suo Keyblade era veloce, ma leggero. Anche i fisici dei due erano completamente differenti, e Terra surclassava di molto il ragazzo.
    -Non andarci piano con me!- Si lamentò Ven, maneggiando il suo Keyblade. Con la coda dell'occhio, Terra notò che Aqua li stava osservando e ridendo.
    Domani io e Aqua dovremo affrontarci, ne sono sicuro.
    Terra incrementò il potere del suo Keyblade e fece volare via quello di Ven.
    -Waaa!- Ven urlò e cadde di nuovo a terra. Terra lo aiutò a rialzarsi.
    -Hai ancora molta strada da fare.-
    -Pffft.- Sbuffò Ven levandosi di dosso la sabbia, dopodiché, anche Aqua impugnò il suo Keyblade.
    Vuole davvero che ci affrontiamo qui e ora?
    -Ok, io sarò il tuo prossimo avversario, Ven.-
    Ha scelto Ven. Una sensazione senza nome, in parte felice e in parte confusa, attraversò il suo petto.
    Ven si mise a correre brandendo il suo Keyblade. -Non perderò!-
    Ma non riuscì comunque a vincere contro Aqua. Lei parò i suoi colpi e poi rispose con la Magia. Ven inciampò e non riuscì a schivare una palla di fuoco, che lo colpì.
    -Stai bene?-
    Aqua corse verso di lui, ma Ven si rialzò senza problemi, con il suo Keyblade nella mano. -Quello non conta! Ancora!-
    -Qui il discorso è che ti manca un qualcosa per quanto riguarda le abilità.- Disse Terra, ridendo di Ven.
    -Nooo! Sono solo inciampato!-
    -Significa comunque che lei ha vinto.- Replicò Terra. Ven fece scomparire il suo Keyblade con un piccolo sospiro e poi sorrise.
    -Siete forti quanto basta; passerete di certo il test di domani!-
    -Beh, sarebbe bello.- Disse Terra. Aqua fece svanire anche il suo Keyblade.
    -L'ha detto il Maestro. Risvegliate l'abilità del vostro cuore e...-
    E' una domanda del cuore. Per diventare un Maestro del Keyblade, non serve solo la forza, ma il cuore: bontà e giustizia, credo sia esatto dire. Ma...
    -Se credi di essere grande abbastanza, dovresti dare un'altra occhiata al tuo cuore, Ven. Perdere una sfida solo per essere inciampato è piuttosto imbarazzante.-
    -Sei cattiva!- Replicò Ven, e Aqua rise.
    Ma... le parole di Aqua potevano essere rivolte anche a me. Pensò Terra. E'... il mio cuore. Cercando di scacciare le sue preoccupazioni, Terra rivolse lo sguardo al cielo stellato. Tutte quelle stelle splendenti. Quelle Luci sono le Luci dei cuori delle persone. Andrà tutto bene.
    -Ehi, dovremmo tornare.- Terra avvertì i suoi due amici e poi cominciò a camminare.
    Ven annuì e lo seguì. -Già, torniamo indietro.-
    -Andiamo, insieme.- Rispose Aqua, voltandosi e correndo accanto ai due. Prima di andare, però, si fermò un attimo e sollevò lo sguardo al cielo. Nelle sue mani stringeva il "portafortuna della connessione".
    Anche Terra e Ven fecero lo stesso.
    Altre stelle cadenti attraversarono il cielo.

    Guardiamo ancora il cielo con le stelle cadenti un altro giorno, insieme.



    -Andiamo?- Disse Aqua. Terra e Ven si scambiarono un'occhiata prima di annuire. Poi, i tre cominciarono a camminare.

    ✫✫✫



    Nell'Oscurità, circondato da onde che avrebbero potuto risucchiarlo da un momento all'altro, Topolino cavalcava un libro magico. Come apprendista del grande mago-no, come uno che desiderava diventare un Maestro del Keyblade, il suo addestramento era un lungo e difficile viaggio.
    In più, Topolino non era di certo quello che si poteva definire un eccellente apprendista.
    A poco a poco, le onde cominciarono a ritirarsi, e Topolino venne sbalzato via dal libro.
    Annegherò! Pensò, ma un istante dopo, si ritrovò sul pavimento.
    Yen Sid, il grande mago, e anche mentore di Topolino, lo squadrò ad occhi stretti. Topolino si grattò la testa, attendendo che il Maestro parlasse...
    -Topolino. Temo che a momenti possa accadere qualcosa di spiacevole...-
    Topolino non se lo aspettava. Che vuol dire "qualcosa di spiacevole"?
    Il cielo stellato poteva essere visto dalla finestra della torre, che serviva come luogo per allenarsi. Tra queste, tre si distinguevano notevolmente...

    ✫✫✫



    Un cielo senza nuvole aveva annunciato l'arrivo di un giorno fresco e sereno. Dopo aver dormito un pochino, Ven si diresse di corsa verso la sala dove si sarebbe tenuto l'Esame.
    I raggi del Sole brillarono attraverso le enormi finestre che adornavano la sala.
    Terra e Aqua erano già schierati. Davanti a loro vi erano tre sedie, in una delle quali era seduto il loro mentore, Master Eraqus. Quella al centro era vuota, mentre in quella a destra aveva preso posto un uomo anziano, che Ven non aveva mai visto. Era pelato, con una barba bianca e degli occhi dorati. Ven raddrizzò la schiena prima che quelle pupille si posassero su di lui. Poco dopo, lo guardò di nuovo, timidamente. Si sentiva in un qualche modo... strano, ma non capiva perchè. Proprio in quel momento, la voce di Eraqus rimbombò in tutta la sala.
    -Ora, l'Esame di Maestria avrà inizio.-
    Le schiene di Terra, Aqua e Ven si raddrizzarono. I capelli scuri di Eraqus erano legati, mentre sul viso aveva dei baffi e un elegante pizzetto. Attorno a lui vi era un'atmosfera solenne.
    -In questo caso, abbiamo due candidati. Questo non vuol dire però che si debba decretare chi è inferiore e chi superiore. Come prescelti del Keyblade, è una prova per i loro cuori.- Dopo aver detto questo, Eraqus guardò prima Terra, poi Aqua e infine il vecchio uomo, che annuì silenzioso. -Siamo onorati dalla presenza di Master Xehanort, che ha viaggiato tanto per arrivare da noi oggi, in questa speciale occasione: la nascita di un nuovo Maestro. Voi due, affrontate attentamente questo test.-
    -Sì, Maestro.- Dissero Terra e Aqua all'unisono.
    Quindi... quell'uomo anziano è Master Xehanort. Ho già sentito quel nome. Pensò Ven, dando un'altra occhiata al viso di Xehanort. E' per via del suo nome che mi sento così... strano? Sono sicuro di non averlo mai incontrato prima...
    -Ora, cominciate.- Disse Eraqus, distogliendo Ven dai suoi pensieri e facendogli raddrizzare la schiena una terza volta.
    Era giunto il momento.
    Master Eraqus sollevò il suo Keyblade con una mano, e quando lo abbassò, apparvero sette sfere di luce. Terra e Aqua impugnarono i loro Keyblade. E poi-per un momento, Ven avvertì un'altra presenza nella sala.
    Cosa?
    Le sfere di luce che dovevano servire per il test di Terra e Aqua cominciano a dirigersi verso Ven. I due candidati ed Eraqus sobbalzarono.
    -Ven!-
    Il ragazzo evocò il suo Keyblade. -Sto bene!- Urlò. -Concentratevi sul vostro esame!-
    -Ma Ven, è pericoloso per te stare qui. Torna in camera tua e aspetta!- Disse Aqua, preoccupata, scacciando una sfera di luce e correndo da Ven.
    -Assolutamente no. Resterò qui! Voglio vedervi diventare Maestri!- Replicò Ven, scacciando anche le sfere che si muovevano verso di lui.
    -Ven starà bene.- Disse Terra, schierandosi di fronte alle sfere che aveva seguito. -Si è allenato con noi, dopotutto.-
    Sentire Terra difendermi così mi rende felice.
    -Stai attento, Ven.-
    Non mi dà fastidio comunque che anche Aqua sia preoccupata per me.
    -Sì!-
    Infine, i tre si schierarono di fronte alle rispettive sfere.

    ✫✫✫



    Perchè Ven è stato coinvolto in tutto questo, quando l'esame era solo per noi due? Pensò Aqua, guardando Master Eraqus dopo aver distrutto le sfere di luce. Non c'è motivo per cui queste sfere si siano rivoltate contro Ven, che non era un candidato. Ven camminò sino al centro della sala, ansimando, ma con un'espressione leggermente soddisfatta. Non mi piace che anche lui combatta. Certo è che può aiutarlo nella sua formazione di Maestro del Keyblade. Anche così, Aqua era preoccupata per Ven. Mi chiedo cosa stia pensando Terra.
    -Nonostante la situazione ci sia sfuggita di mano, è stata una buona occasione per testare la forza dei vostri cuori e vedere come siete capaci di procedere di fronte alle complicazioni. Continuiamo.-
    Alle parole di Eraqus, Aqua raddrizzò la sua postura. Ero probabilmente la più tesa di tutti qui; questo perchè il mio cuore è immaturo. Beh, significa che non mi sono allenata abbastanza. Un Maestro non può interferire con l'Esame, ma se quelle sfere si sono rivoltate contro Ven, probabilmente è perchè un nostro superiore l'ha desiderato.
    -Ora, Terra e Aqua, mostrateci una piccola sfida. Chiunque vinca o perda, ricordate che dovete mostrare solo l'abilità del vostro cuore nel fronteggiare un rivale.-
    Circostanze sfavorevoli... e abilità di fronteggiare un rivale. E' tutto per misurare la forza del nostro cuore.
    Aqua guardò Terra e si accorse della sua espressione perfettamente composta. Poi, si posizionò di fronte a lui. Terra fece lo stesso.
    -Iniziate.- Disse Master Eraqus, nello stesso momento in cui Terra ed Aqua corsero l'uno verso l'altra, con i loro Keyblade tra le mani.

    ✫✫✫



    Volarono scintille.
    La forza dell'impatto risuonò tra le dita dei due contendenti.
    E' passato molto tempo da quando vidi Aqua dare il meglio di sé l'ultima volta. Pensò Terra, con il pensiero fisso dell'enorme potere dell'amica nella mente. Cosa mi manca? Il potere? O un sacco di cose?
    Terra si ritirò un momento, riprendendo fiato. Aqua si riavvicinò immediatamente a lui, e i Keyblade si scontarono di nuovo. Volarono altre scintille.
    Non voglio perdere. Non posso perdere.
    Terra respinse il Keyblade di Aqua con tutta la sua forza. Tra i due si ricreò ancora della distanza.
    Altro potere... voglio potere.
    Terra strinse il suo pugno. Nella sua mano, si manifestò del potere. Cos'è questo potere? Una strana ed incontrollabile sensazione assalì Terra. E'... minaccioso... pericoloso...
    Terra aprì il palmo dell mano, cercando di scacciare quella sensazione. Proprio in quel momento, la voce di Master Eraqus poté essere udita.
    -Basta così.-
    Aqua stava guardando Terra, che fece scomparire il suo Keyblade e tornò nella posizione iniziale.
    Io... credo di stare bene. Ho combattuto meglio di quanto ho potuto, ho usato tutta la mia forza.
    Eraqus fece un passo avanti. Dietro di lui vi era Master Xehanort.
    -Annuncerò i risultati dell'Esame. Terra e Aqua, entrambi siete stati eccellenti, ma-in questo caso, solo Aqua ha dimostrato di essere una Maestra.-
    La gola di Terra di seccò improvvisamente. Non può essere...
    -Credo che Terra non sia in grado di controllare l'Oscurità del suo cuore.-
    Intende il potere dell'Oscurità. Quel potere... ? C'è Oscurità nel mio cuore... ?
    -Mi auguro continuerete ad allenarvi. Questo è tutto. Aqua, c'è qualcosa che devo dirti dato che ora sei una Maestra, quini aspetta qui.-
    Master Eraqus è andato via. Non riesco a ricordare l'ultima cosa che ha detto. Ventus sta correndo via. Master Xehanort ha lasciato la sala. Aqua mi sta guardando. La sala è terribilmente silenziosa, e il mio petto duole.
    -Terra...- Disse Aqua.
    -Io... Terra, lo sai di essere...- Iniziò Ven. Ma Terra non voleva parlare con nessuno.
    -Scusate, ho bisogno di stare solo...- Disse, e si allontanò.

    ✫✫✫



    Come se stesse attendendo che Master Xehanort lasciasse la sala, una persona era immobile nel castello.
    -Uh...-
    La persona-Vanitas-sbuffò, come se avesse già assistito ad un Esame di Maestria.
    Master Xehanort gli domandò:-Come procede, Vanitas?-
    -Ancora niente. Devo raggirarlo in qualche modo.- Vanitas rise.
    -Non qui, potrebbero insospettirsi.-
    -Lo so. Ho pensato di inviarlo in un piccolo viaggio, lui solo.- Vanitas si rimise la maschera e cominciò a camminare. Master Xehanort sorrise.
    I Mondi avevano cominciato a cambiare, ma la strada per portarli al caos era ancora lunga.

    ✫✫✫



    Terra lasciò la sala e si sedette sui gradini che conducevano al giardino, osservando il suo palmo. Ciò di cui sono preoccupato-no, spaventato-più del fatto che abbia fallito l'esame, è come quel potere che ho posseduto per un momento fosse il potere dell'Oscurità. Ho appreso il potere dell'Oscurità. Sono al corrente anche della terribile fine di coloro il cui cuore viene invaso dall'Oscurità. Quel potere ora... è in me. Ho imparato che il potere è necessario per controllare l'Oscurità del cuore. Il potere del cuore... no, il potere della Luce. Se alleno le mie abilità fisiche, anche quelle del mio cuore aumenteranno. E allo stesso modo, se alleno il potere del mio cuore, anche quello del mio Keyblade si incrementerà. Questo è ciò che ho imparato. Ho il potere. Perchè dovrei aver paura dell'Oscurità? Sono certo di poterla controllare.
    -Sì. Tu hai il potere.- Si sentì improvvisamente una voce. Terra si voltò. -Non devi essere spaventato dell'Oscurità.- Disse Xehanort, e Terra si alzò.
    Giusto; se ho il potere, non ce n'è motivo.
    Terra abbassò la testa. -Master Xehanort...-
    -Comunque... Eraqus non riconoscerà mai l'Oscurità. Se continuerai ad allenarti con lui, mi chiedo se diventerai mai un Maestro...-
    Master Xehanort annuì lentamente e cominciò a camminare, voltandosi verso Terra, che l'aveva seguito.
    Se Eraqus dovesse riconoscere il mio potere, ho come la sensazione che potrà distogliermi dalla mia paura. Dalla paura dell'Oscurità.
    -Ti prego, dimmelo! Master Xehanort, cosa devo imparare?-
    Xehanort si voltò verso Terra lentamente. -Vai bene così come sei. Ciò che importa non è distruggere l'Oscurità del cuore, ma avere il potere di controllarla.-
    Il potere di controllare l'Oscurità...
    -Sì, Master Xehanort.- Rispose Terra. Xehanort gli posò una mano sulla spalla e gli sorrise. Poi, tornò nel castello.
    Terra osservò il pavimento.

    ✫✫✫



    Terra...
    Aqua era immobile, con la testa abbassata.
    -I Maestri del Keyblade devono avere buon senso...-
    Le parole di Master Eraqus non mi entrano in testa. Sono stata promossa a Maestra, ma la mia preoccupazione per Terra super la mia gioia.
    Proprio in quel momento, la campana suonò.
    Quella è la campana che ci segnala che qualcosa di strano sta accadendo nel Regno. Ma chi la può aver fatta suonare?
    -Cosa...-
    Master Eraqus si voltò a guardare un piedistallo dove era posto uno specchio dal quale cominciò a risplendere della Luce. Eraqus iniziò a dire qualcosa. Aqua sapeva che lo specchio veniva utilizzato per mettersi in contatto con altri Mondi, ma non aveva mai visto Eraqus parlarci, prima.
    Che diavolo... ?
    Osservando ansiosa la schiena di Eraqus, Aqua sentì la porta della sala aprirsi alle sue spalle, e Terra cominciò a correre. Si mise a fianco di Aqua.
    -Che è successo?- Disse.
    -Non so... che sta facendo Ven?- Se la campana suona, dobbiamo riunirci tutti qui. Aqua osservò preoccupata la porta.
    -... beh, allora manderò i miei studenti ad investigare.- Disse Eraqus, e la Luce si spense, come se la connessione fosse stata interrotta. Il Maestro si voltò verso i due. La tensione salì. -Il mio vecchio amico Yen Sid, anche dopo essersi ritirato dalla sua carica, si è concentrato sull'Oscurità e la Luce, ed insegna ancora quale percorso i Custodi del Keyblade devono intraprendere.-
    Yen Sid... ho sentito il suo nome. E' un grande mago.
    -Yen Sid mi ha detto che qualcosa sta minacciando le Principesse della Luce. Comunque, questa minaccia non è solo oscura, ma deriva dalle emozioni negative delle persone; gli esseri che ne vengono generati si chiamano Unversed.-
    Unversed... esseri che derivano dalle emozioni negative. Perchè dovrebbero... ?
    -Come Custodi del Keyblade, non possiamo permettere che la minaccia Unversed distrugga la Luce e il suo equilibrio con l'Oscurità. Comunque, voglio informare Master Xehanort di tutto questo, ma non posso contattarlo ora. Non credo che le situazioni siano collegate, ma ho una brutta sensazione.-
    Aqua e Terra sobbalzarono.
    Non poteva contattare Master Xehanort, ma lui era qui un momento fa... dove mai sarà andato?
    Terra abbassò lo sguardo. -Master Xehanort...-
    Eraqus continuò. -E quindi, vorrei che andaste a controllare la situazione. Distruggete la minaccia Unversed e trovate Xehanort. Ho aperto i passaggi appositi: ce ne sono alcuni solitamente proibiti, che portano ad altri Mondi. Se li utilizza eccessivamente, un cuore può essere vittima dell'Oscurità, ma la vostra armatura vi proteggerà. Inoltre, dovrete tacere riguardo l'esistenza di altri Mondi per mantenerne la sicurezza. In ogni caso, fate attenzione.-
    -Sì, Maestro.- Risposero Terra e Aqua all'unisono.
    Non me lo sarei aspettato, non abbiamo mai ricevuto una missione del genere prima. E' perchè ora sono una Maestra? Anche se fosse, la tempistica è perfetta. Aqua sentì del sudore colare dalla sua fronte.
    -Tera.- Lo chiamò Eraqus. Terra lo guardò. -Vorrei riconsiderarti e proclamarti Maestro, ma dipenderà da come svolgerai la missione.-
    -Uh?- Terra era sorpreso.
    -Sei come un figlio per me. Se potessi, ti nominerei Maestro qui e subito...- Eraqus si avvicinò e strinse gli occhi, osservando Terra. -Comunque, sei troppo concentrato sul quel tuo potere. Terra, non devi aver paura della sconfitta. Una stretta connessione tra paura e potere potrebbe diventare Oscurità, non dimenticarlo.-
    Terra annuì e abbassò la testa. -Grazie mille. Ti prometto che non ti deluderò.-
    L'espressione di Terra era concentrata e fiera. Sentendosi ansiosa, Aqua lo osservò. Perchè sono così tesa? Terra non può cadere nell'Oscurità.
    Aqua osservò Terra andarsene, poi si voltò a guardare Eraqus e abbassò la testa. -Me ne andrò anch'io, allora.-
    -Aspetta.- Disse Eraqus, fermandola. -Per te, ho una missione più importante-no, una richiesta.-
    Aqua lo guardò. -Cosa?-
    -Voglio nominare Terra Maestro con questa missione, è questa la verità. Ma sono preoccupato per l'Oscurità dentro di lui. Se il nodo dovesse venire al pettine e Terra dovesse cadere nell'Oscurità, riportalo qui immediatamente. Non voglio perdere nessuno di voi.-
    L'Oscurità dentro Terra... forse l'ansia che sento io è la stessa di Eraqus.
    -Non perderò Terra nell'Oscurità. Tornerò con lui, pronto per essere nominato Maestro.- Replicò Aqua. Si morse le labbra. Non gli accadrà nulla.
    Master Eraqus annuì. -Conto su di te.-
    Terra non cadrà mai nell'Oscurità.

    ✫✫✫



    Non essendo sicuro di come sentirsi dopo aver visto Aqua diventare una Maestra, e non sapendo che dire a Terra, Ven era tornato da solo nella sua stanza.
    Era andato nel suo letto e aveva cominciato a giocare con un Keyblade di legno, che utilizzava quando ancora non brandiva una vera arma.
    Mi chiedo come mai Terra non possa essere un Maestro. Terra e Aqua sono uguali.
    In quel momento, Ven udì la campana.
    Il suono della campana è ciò che ci avverte che qualcosa di strano sta accadendo nel Regno. Quando lo sentiamo, dobbiamo riunirci nella sala.
    Ven saltò giù dal letto e si diresse verso la porta.
    -Muoviti, Ventus.- Gli disse una voce. -O non vedrai più Terra.-
    Ven si voltò. Sapeva che la stanza era vuota-ma c'era qualcuno lì, un ragazzo mascherato e con un uniforme da combattimento, alto più o meno come Ven.
    -Uh, che stai dicendo? Di certo vedrò ancora Terra!- Replicò Ven.
    -Seguilo e guarda con i tuoi occhi.- Disse il ragazzo-Vanitas. -Terra non sarà più lui, presto.- Vanitas era molto flemmatico, come se avesse tutto il tempo del mondo.
    A Ven non piaceva il tuo atteggiamento e nemmeno ciò che stava dicendo, così impugnò il suo Keyblade di legno. -Non so chi tu sia, ma chi dice che queste cose siano reali? Terra ed io siamo collegati, e se continuerai a dire cose del genere sta certo che te ne pentirai!-
    Vanitas sbuffò, ed iniziò a camminare. -Com'è inutile questa "amicizia", o qualunque sia il suo nome. Sei rinchiuso in questo piccolo Mondo, non hai mai visto nient'altro. Cosa pensi di sapere? Non ne sarai mai sicuro finché non lo vedrai coi tuoi occhi.-
    Quando Ven si voltò per un momento, Vanitas fece apparire dell'Oscurità e scomparve.
    Chi diavolo era quello? Sono così teso...
    Ven uscì dalla sua stanza e corse da Terra.
    Eccolo!
    -Terra!-
    Ansimando, Ven stava per dire qualcosa a Terra, ma lui gli appoggiò una mano sulla testa e gli smosse i capelli.
    -Va tutto bene.-
    Va tutto bene-io volevo solo chiederti cosa ne pensi del ragazzo che ho visto prima...
    Ma senza lasciare a Ven il tempo di porgli la domanda, Terra toccò una parte della sua armatura, e subito il suo corpo ne venne completamente avvolto. Poi, scagliò il suo Keyblade in aria ed esso si trasformò in una specie di veicolo volante. Poco dopo, Terra scomparve davanti agli occhi di Ven.
    Ci sono ancora tante cose che vorrei chiederti...
    Poco dopo, Terra scomparve in un passaggio appena aperto.
    Per una qualche strana ragione, le parole del ragazzo di prima rimbombarono nella testa di Ven.

    Non lo potrai mai sapere, finché non lo vedrai coi tuoi occhi.



    Beh, allora devo andare anch'io.
    Ven eseguì le stesse identiche mosse di Terra.
    La voce di Aqua si poté udire da lontano.
    -Aspetta Ven!-
    Devo andare per assicurarmi di vedere di nuovo Terra. Per scoprire la verità da solo.
    Ven seguì Terra nel passaggio.

    ✫✫✫



    Vanitas osservò Ven partire.
    Ventus ha fatto ciò che era previsto, proprio come Master Xehanort.
    -Aspetta, Ven!-
    Udendo la voce di una donna, Vanitas si nascose.
    Quella donna deve essere Aqua.
    -No, fermo Ven!- Gridò Master Eraqus.
    Credo che Aqua verrà incaricata di fermare Ven. Master Eraqus cadrà anch'esso nell'intreccio del nostro piano, come previsto da Xehanort. Pensò Vanitas. E' qualcuno che conosce abbastanza bene Ventus. Di certo è caduto nella nostra trappola dal momento che abbiamo usato Terra.
    -Riporta indietro Ven.- Ordinò Eraqus ad Aqua.
    -Lo farò, a tutti i costi.- Aqua ripeté le stesse azioni dei suoi compagni e scomparve.
    Ora, tutti gli attori sono sul palco. Dovrò viaggiare per alcuni Mondi da solo. Pensò Vanitas, aprendo un Corridoio Oscuro, uno spazio oscuro che collegava i Mondi. Vanitas rivolse lo sguardo al cielo.
    Anche Master Eraqus fece lo stesso. -Master Xehanort...- Mormorò.
    Nel momento in cui gli sembrò d'aver capito tutto, era troppo tardi.
    Vanitas entrò nel Corridoio Oscuro.

    ✫✫✫



    Ora, l'avventura è iniziata.

    ✫✫✫



    STORIA COMPLETA! A BREVE LA SECONDA SEMPRE IN QUESTA SEZIONE!
     
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    CITAZIONE (4° Hokage @ 21/6/2013, 20:40) 
    Grazie di cuore e ti auguro di finirli tutti questi bellissimi romanzi che regalano tante emozioni. :fiore: *Te li meriteresti per l'impegno che ti sei presa*

    D: ma il 4° Hokage non era morto!? T_T Adesso ho paura.......... :megusta:

    Storia 1: Terra di Partenza



    L'uomo anziano stava osservando il cielo. Quella terra buia e desolata era totalmente vuota, salvo la presenza del vento. Tuttavia, il cielo era pieno di migliaia e migliaia di stelle, una delle quali pareva brillare più delle altre: una stella cadente.
    L'uomo già sapeva che quella sarebbe stata la notte delle stelle cadenti. Ogni stella mostra la presenza di un luogo, e quelle cadenti indicano che i Mondi stanno lentamente cambiando.
    -Vanitas, sei pronto?-
    Un ragazzo, Vanitas, era in piedi accanto all'uomo, e stava osservando anch'egli il cielo. I suoi capelli erano neri, proprio come la notte.
    L'uomo gli appoggiò una mano sulla spalla. -Ci alzeremo presto l'indomani, quindi va a riposare.-
    Una scintilla comparve negli occhi di Vanitas, come se avesse percepito qualcosa. -Lo sai che non mi interessa stare senza dormire anche per un giorno o due.- Ridacchiò.
    Anche l'uomo, Master Xehanort, sorrise. -La nostra storia comincia ora, Vanitas.-
    -Storia... ?- Rispose Vanitas, mettendosi la maschera che si era portato appresso per tutto il tempo prima di rivolgere lo sguardo alle stelle. L'uomo tossì.
    Altre stelle attraversarono il cielo.
    Una, due, tre...

    ✫✫✫



    Un ragazzo fissava stancamente il soffitto. Due grandi occhi blu fecero capolino da una folta capigliatura bionda.
    Devo sbrigarmi. Non importa quante volte tenti di dormire, non ce la faccio. Ho troppi pensieri e dubbi, e domani avverrà l'Esame di Maestria.
    Nonostante tutto, però, il ragazzo non doveva prendere parte all'Esame, solo due suoi amici importanti dovevano.
    Maestro-abbreviazione di Maestro del Keyblade-era un titolo che poteva essere acquisito solo da valorosi Custodi del Keyblade.
    Il ragazzo, Ventus, saltò su dal letto, e sospirò.
    Lui e i suoi amici si erano allenati costantemente per diventare Maestri. Era entrambi più grandi di Ventus, detto anche Ven, il quale non aveva rimpianti per il fatto che i suoi due amici prendessero parte all'Esame prima di lui. Però, si sentiva stanco.
    Sono preoccupato, ma non so perchè. I miei due amici-Terra e Aqua-non possono fallire. Ma anche se così fosse, non posso levarmi di dosso questa sensazione.
    Proprio in quel momento, qualcosa brillò al di fuori della sua finestra.
    -Una stella cadente!-
    Ven si mise ad osservare il cielo, con il viso quasi del tutto incollato al vetro della finestra. Una stella dopo l'altra stava attraversando il cielo. Voleva vederle da vicino.
    Ho come la sensazione d'aver già visto tutto questo...
    Ven uscì dalla sua stanza e si diresse verso il giardino, per vedere meglio le stelle. Poteva vederle farsi strada tra le cime delle montagne in lontananza, ma non aveva comunque una bella visuale da lì.
    Si mise nuovamente a correre, voleva vederle ben da vicino. Forse, ci sarebbe riuscito avvicinandosi ancora i più al cielo. Corse per un pendio che conduceva ad una montagna, ansimando. L'aria della notte era fresca.
    -Wuuh... uh...- Ansimò Ventus dopo aver raggiunto la cima.
    Allungò entrambe le braccia verso il cielo, come per acchiappare le stelle, e poi si accasciò sull'erba. In un attimo, gli parve di attraversare il cielo assieme alle stelle.
    Erano dovunque, e ce ne erano anche di cadenti.
    -Il cielo stellato era proprio come questo, quella volta...-
    La sento, ma non so perchè. Avverto la sensazione come di essere inghiottito dal cielo notturno. E'...

    ✫✫✫



    Aqua chiuse gli occhi. I suoi corti capelli blu le coprivano in parte le guance. Anche se l'allenamento era terminato, Aqua continuava a maneggiare il suo Keyblade. Si trovava sulla cima della montagna dove si svolgevano gli allenamenti. Anche dopo che il Sole era tramontato, lei continuava ad allenarsi.
    Diventare Maestro del Keyblade significa avere un cuore forte. Non sono affatto spaventata di poter diventare Maestra.
    Aqua unì le mani e si sedette ai piedi di una grossa roccia. Poi, prese dalla sua tasca alcuni pendenti. Erano dei portafortuna, ed erano tre, tutti di colori differenti. Uno per lei, uno per Terra e uno per Ven. Simboleggiavano il legame.
    Quand'è che ho sentito parlare di quella leggenda? Comunque sia, io ci credo ed è proprio perchè confido in essa che ho creato questi portafortuna: sono preoccupata. Molto preoccupata.
    Alzò lo sguardo e vide delle stelle cadenti.
    -Che belle.- Mormorò, e si abbracciò le ginocchia. Una stella dopo l'altra attraversava il cielo.
    Va tutto bene, sono solo un po' stressata.
    Proprio in quel momento, Aqua si voltò. Ven stava percorrendo il pendio che conduceva alla cima della montagna. Sta inseguendo le stelle cadenti, ne sono sicura.
    Aqua si alzò con un sorriso. Rimise i portafortuna in tasca e raggiunse la cima poco dopo Ven.
    Osservò il suo viso, addormentato. Gli ci è voluto solo un istante per addormentarsi di nuovo così? Quella sua faccia da addormentato mi ricorda quando è arrivato qui la prima volta. Eravamo preoccupati perchè non si svegliava.
    Poco dopo, Ven aprì lentamente gli occhi.
    -Argh!- Esclamò sedendosi, e Aqua si mise a ridere. -Non spaventarmi così, Aqua.-
    -Ti sei spaventato da solo, Ven. Potresti prenderti un raffreddore venendo a dormire qui.-
    Ven si grattò la testa e poi si rimise ad osservare il cielo.
    -Dev'essere stato un sogno. Mi sembra d'aver già visto delle stelle cadenti come queste da qualche altra parte.-
    Da qualche altra parte? Una certa nota di preoccupazione prese posto nel cuore di Aqua. Ancora una volta, ricordò com'era Ven la prima volta che era giunto alla Terra di Partenza. Ven non è di queste parti, ma non sappiamo da dove venga. Anche Ven stesso non lo sa-beh, a dire il vero ci hanno detto che ha perso tutti i suoi ricordi poco prima di arrivare qui.
    Aqua sorrise. -Noi siamo sempre stati insieme, sin dall'inizio.- Disse, dando una pacca sulla testa di Ven.
    Il ragazzo annuì. -Già... hai ragione.- Prima di alzarsi, abbassò per un momento lo sguardo. Poi lo rivolse al cielo, camminò sin verso la la fine del pendio e si sedette. Aqua lo seguì.
    -Ehi, Aqua.- Disse Ven, senza distogliere lo sguardo dal cielo. Aqua si sedette accanto a lui e lo guardò. -Cosa sono le stelle? Cos'è la Luce?- Chiese.
    Stelle... Luce... e Oscurità.
    Era una domanda difficile. -Uhm...- Rispose Aqua, cercando parole adatte. -Le stelle sono...-
    -Ogni stella è un Mondo.- Disse una voce calma e pulita alle loro spalle, sostituendo l'incerta Aqua.
    E' la voce di Terra.
    Voltandosi, Aqua vide Terra camminare lentamente verso di loro. Si fermò vicino a dove erano seduti lei e Ven, voltando lo sguardo al cielo stellato.
    -Ci sono tantissimi Mondi al di fuori di questo. La Luce è anche ciò che brilla nei cuori dei Mondi, nel loro profondo, immagino.-
    Anche Aqua si mise a guardare il cielo, ascoltando le parole di Terra. Sì, la Luce è ciò che risplende nei cuori dei Mondi. La speranza e i desideri delle persone che li abitano.
    Ven inclinò la testa, non sembrava capire alla perfezione ciò che stava cercando di dire Terra. -Che significa?-
    -Diciamo... quello che fai tu, Ven.- Rispose Terra, e Aqua inspirò.
    -Ma che... ?- Rispose Ven, confuso.
    -Capirai presto.- Disse Terra a Ven, insoddisfatto.
    -Lo voglio sapere ora!-
    -Non capiresti.-
    -Perchè mi tratti come un bambino?-
    I due continuarono a stuzzicarsi proprio come fratelli, e Aqua si lasciò scappare una risata. -Eh eh eh...-
    -E tu che ridi?- Chiese Terra.
    -E' solo che... sembrate proprio due fratelli!-
    Le sembrò ancora più strano una volta detto ad alta voce, e ricominciò a ridere.
    -Che c'è di così divertente, Aqua?- Replicò Ven con una voce irata ma allo stesso tempo divertita. Nemmeno Terra riuscì a trattenersi dal ridere, insieme a Ven.
    Desidero che tutto questo rimanga così per sempre...
    Le loro voci risuonarono nella notte.

    ✫✫✫



    Immagino che nessuno di noi due posso dormire ora.
    Sentendosi particolarmente calmo, Terra guardò le schiene dei suoi amici intenti a fissare il cielo.
    Quando si era alzato per immergersi nell'aria fresca della notte, aveva notato Ven correre per il pendio. L'aveva seguito e aveva trovato Aqua. Dopo aver riso insieme a loro, la tensione per l'esame del giorno dopo era calata.
    C'era stato anche un momento di rilassante silenzio.
    Per ognuna di queste luci c'è un Mondo dove delle persone vivono.
    -Oh, già.- Disse Aqua voltandosi verso Terra. -Domani abbiamo il nostro esame, così ho fabbricato dei portafortuna.-
    Aqua estrasse qualcosa di splendente dalla sua tasca.
    Cosa sono, stelle? No... fiori? Sembrano avere cinque petali splendenti, ma assomigliano anche a delle stelle.
    Terra e Ven, che si erano alzati entrambi, presero ognuno un portafortuna. Quello di Terra era arancione, quello di Ven verde.
    -Ne ho uno anch'io?- Chiese Ven.
    -Certo!- Rispose Aqua. -Siamo uniti.- Aqua teneva il suo nel palmo della mano, Terra e Ven facevano lo stesso. Tre stelle in fila.
    -Da qualche parte in questo regno...- Iniziò Aqua, come per raccontare una storia. -... c'è un albero che produce frutti a forma di stella, e si dice che questi frutti siano una via di connessione.- Aqua guardò il cielo. -Si dice inoltre che se porterai con te una riproduzione di questi frutti fatta con conchiglie a mo' di portafortuna, non importerà la distanza, perchè sarai sempre in grado di ricongiungerti con coloro che ami.- Si voltò verso Terra e Ven sorridendo. -Beh, non ho trovato proprio il materiale adatto, perciò ho fatto del mio meglio con ciò di cui dispongo.- Disse, invogliando Terra ad infastidirla.
    Lui sollevò il suo portafortuna verso il cielo. -Suppongo siano quello che fanno le ragazze.-
    -Cosa intendi dire?-
    Terra sorrise, senza dare peso allo sguardo perplesso di Aqua.
    Aqua può usare il Keyblade e la Magia nello stesso modo in cui li uso io. No, forse anche meglio... Pensò. Aqua è eccellente in tutto. E' per questo che sono preoccupato. Riuscirò davvero a diventare un Maestro domani? E se dovesse risultare che solo uno di noi può diventarlo?
    -E se fosse tutto una leggenda?- Chiese Ven, distogliendo Terra dai suoi pensieri.
    -Può darsi, ma io ho aggiunto comunque della magia dentro questi portafortuna.- Rispose Aqua.
    Un sorriso di felicità si disegnò sul volto di Ven. -Uh? Quale?-
    -CONNESSIONE, ovviamente!- Aqua sollevò il suo portafortuna al cielo. -Non importa dove siamo, finché siamo collegati. Il potere del nostro legame ci aiuterà sempre.-
    Ven fece lo stesso.
    La nostra connessione non si interromperà nemmeno senza i portafortuna. Pensò Terra. Ma sono comunque preoccupato di Aqua.
    -Oh, prima di andare...- Terra fece apparire il suo Keyblade. Ven si voltò felice, mettendosi il portafortuna nella tasca.
    -Sarà io il tuo avversario!-
    -Bene, allora fatti sotto!-
    Ven cadde a terra. Il suo Keyblade era veloce, ma leggero. Anche i fisici dei due erano completamente differenti, e Terra surclassava di molto il ragazzo.
    -Non andarci piano con me!- Si lamentò Ven, maneggiando il suo Keyblade. Con la coda dell'occhio, Terra notò che Aqua li stava osservando e ridendo.
    Domani io e Aqua dovremo affrontarci, ne sono sicuro.
    Terra incrementò il potere del suo Keyblade e fece volare via quello di Ven.
    -Waaa!- Ven urlò e cadde di nuovo a terra. Terra lo aiutò a rialzarsi.
    -Hai ancora molta strada da fare.-
    -Pffft.- Sbuffò Ven levandosi di dosso la sabbia, dopodiché, anche Aqua impugnò il suo Keyblade.
    Vuole davvero che ci affrontiamo qui e ora?
    -Ok, io sarò il tuo prossimo avversario, Ven.-
    Ha scelto Ven. Una sensazione senza nome, in parte felice e in parte confusa, attraversò il suo petto.
    Ven si mise a correre brandendo il suo Keyblade. -Non perderò!-
    Ma non riuscì comunque a vincere contro Aqua. Lei parò i suoi colpi e poi rispose con la Magia. Ven inciampò e non riuscì a schivare una palla di fuoco, che lo colpì.
    -Stai bene?-
    Aqua corse verso di lui, ma Ven si rialzò senza problemi, con il suo Keyblade nella mano. -Quello non conta! Ancora!-
    -Qui il discorso è che ti manca un qualcosa per quanto riguarda le abilità.- Disse Terra, ridendo di Ven.
    -Nooo! Sono solo inciampato!-
    -Significa comunque che lei ha vinto.- Replicò Terra. Ven fece scomparire il suo Keyblade con un piccolo sospiro e poi sorrise.
    -Siete forti quanto basta; passerete di certo il test di domani!-
    -Beh, sarebbe bello.- Disse Terra. Aqua fece svanire anche il suo Keyblade.
    -L'ha detto il Maestro. Risvegliate l'abilità del vostro cuore e...-
    E' una domanda del cuore. Per diventare un Maestro del Keyblade, non serve solo la forza, ma il cuore: bontà e giustizia, credo sia esatto dire. Ma...
    -Se credi di essere grande abbastanza, dovresti dare un'altra occhiata al tuo cuore, Ven. Perdere una sfida solo per essere inciampato è piuttosto imbarazzante.-
    -Sei cattiva!- Replicò Ven, e Aqua rise.
    Ma... le parole di Aqua potevano essere rivolte anche a me. Pensò Terra. E'... il mio cuore. Cercando di scacciare le sue preoccupazioni, Terra rivolse lo sguardo al cielo stellato. Tutte quelle stelle splendenti. Quelle Luci sono le Luci dei cuori delle persone. Andrà tutto bene.
    -Ehi, dovremmo tornare.- Terra avvertì i suoi due amici e poi cominciò a camminare.
    Ven annuì e lo seguì. -Già, torniamo indietro.-
    -Andiamo, insieme.- Rispose Aqua, voltandosi e correndo accanto ai due. Prima di andare, però, si fermò un attimo e sollevò lo sguardo al cielo. Nelle sue mani stringeva il "portafortuna della connessione".
    Anche Terra e Ven fecero lo stesso.
    Altre stelle cadenti attraversarono il cielo.

    Guardiamo ancora il cielo con le stelle cadenti un altro giorno, insieme.



    -Andiamo?- Disse Aqua. Terra e Ven si scambiarono un'occhiata prima di annuire. Poi, i tre cominciarono a camminare.

    ✫✫✫



    Nell'Oscurità, circondato da onde che avrebbero potuto risucchiarlo da un momento all'altro, Topolino cavalcava un libro magico. Come apprendista del grande mago-no, come uno che desiderava diventare un Maestro del Keyblade, il suo addestramento era un lungo e difficile viaggio.
    In più, Topolino non era di certo quello che si poteva definire un eccellente apprendista.
    A poco a poco, le onde cominciarono a ritirarsi, e Topolino venne sbalzato via dal libro.
    Annegherò! Pensò, ma un istante dopo, si ritrovò sul pavimento.
    Yen Sid, il grande mago, e anche mentore di Topolino, lo squadrò ad occhi stretti. Topolino si grattò la testa, attendendo che il Maestro parlasse...
    -Topolino. Temo che a momenti possa accadere qualcosa di spiacevole...-
    Topolino non se lo aspettava. Che vuol dire "qualcosa di spiacevole"?
    Il cielo stellato poteva essere visto dalla finestra della torre, che serviva come luogo per allenarsi. Tra queste, tre si distinguevano notevolmente...

    ✫✫✫



    Un cielo senza nuvole aveva annunciato l'arrivo di un giorno fresco e sereno. Dopo aver dormito un pochino, Ven si diresse di corsa verso la sala dove si sarebbe tenuto l'Esame.
    I raggi del Sole brillarono attraverso le enormi finestre che adornavano la sala.
    Terra e Aqua erano già schierati. Davanti a loro vi erano tre sedie, in una delle quali era seduto il loro mentore, Master Eraqus. Quella al centro era vuota, mentre in quella a destra aveva preso posto un uomo anziano, che Ven non aveva mai visto. Era pelato, con una barba bianca e degli occhi dorati. Ven raddrizzò la schiena prima che quelle pupille si posassero su di lui. Poco dopo, lo guardò di nuovo, timidamente. Si sentiva in un qualche modo... strano, ma non capiva perchè. Proprio in quel momento, la voce di Eraqus rimbombò in tutta la sala.
    -Ora, l'Esame di Maestria avrà inizio.-
    Le schiene di Terra, Aqua e Ven si raddrizzarono. I capelli scuri di Eraqus erano legati, mentre sul viso aveva dei baffi e un elegante pizzetto. Attorno a lui vi era un'atmosfera solenne.
    -In questo caso, abbiamo due candidati. Questo non vuol dire però che si debba decretare chi è inferiore e chi superiore. Come prescelti del Keyblade, è una prova per i loro cuori.- Dopo aver detto questo, Eraqus guardò prima Terra, poi Aqua e infine il vecchio uomo, che annuì silenzioso. -Siamo onorati dalla presenza di Master Xehanort, che ha viaggiato tanto per arrivare da noi oggi, in questa speciale occasione: la nascita di un nuovo Maestro. Voi due, affrontate attentamente questo test.-
    -Sì, Maestro.- Dissero Terra e Aqua all'unisono.
    Quindi... quell'uomo anziano è Master Xehanort. Ho già sentito quel nome. Pensò Ven, dando un'altra occhiata al viso di Xehanort. E' per via del suo nome che mi sento così... strano? Sono sicuro di non averlo mai incontrato prima...
    -Ora, cominciate.- Disse Eraqus, distogliendo Ven dai suoi pensieri e facendogli raddrizzare la schiena una terza volta.
    Era giunto il momento.
    Master Eraqus sollevò il suo Keyblade con una mano, e quando lo abbassò, apparvero sette sfere di luce. Terra e Aqua impugnarono i loro Keyblade. E poi-per un momento, Ven avvertì un'altra presenza nella sala.
    Cosa?
    Le sfere di luce che dovevano servire per il test di Terra e Aqua cominciano a dirigersi verso Ven. I due candidati ed Eraqus sobbalzarono.
    -Ven!-
    Il ragazzo evocò il suo Keyblade. -Sto bene!- Urlò. -Concentratevi sul vostro esame!-
    -Ma Ven, è pericoloso per te stare qui. Torna in camera tua e aspetta!- Disse Aqua, preoccupata, scacciando una sfera di luce e correndo da Ven.
    -Assolutamente no. Resterò qui! Voglio vedervi diventare Maestri!- Replicò Ven, scacciando anche le sfere che si muovevano verso di lui.
    -Ven starà bene.- Disse Terra, schierandosi di fronte alle sfere che aveva seguito. -Si è allenato con noi, dopotutto.-
    Sentire Terra difendermi così mi rende felice.
    -Stai attento, Ven.-
    Non mi dà fastidio comunque che anche Aqua sia preoccupata per me.
    -Sì!-
    Infine, i tre si schierarono di fronte alle rispettive sfere.

    ✫✫✫



    Perchè Ven è stato coinvolto in tutto questo, quando l'esame era solo per noi due? Pensò Aqua, guardando Master Eraqus dopo aver distrutto le sfere di luce. Non c'è motivo per cui queste sfere si siano rivoltate contro Ven, che non era un candidato. Ven camminò sino al centro della sala, ansimando, ma con un'espressione leggermente soddisfatta. Non mi piace che anche lui combatta. Certo è che può aiutarlo nella sua formazione di Maestro del Keyblade. Anche così, Aqua era preoccupata per Ven. Mi chiedo cosa stia pensando Terra.
    -Nonostante la situazione ci sia sfuggita di mano, è stata una buona occasione per testare la forza dei vostri cuori e vedere come siete capaci di procedere di fronte alle complicazioni. Continuiamo.-
    Alle parole di Eraqus, Aqua raddrizzò la sua postura. Ero probabilmente la più tesa di tutti qui; questo perchè il mio cuore è immaturo. Beh, significa che non mi sono allenata abbastanza. Un Maestro non può interferire con l'Esame, ma se quelle sfere si sono rivoltate contro Ven, probabilmente è perchè un nostro superiore l'ha desiderato.
    -Ora, Terra e Aqua, mostrateci una piccola sfida. Chiunque vinca o perda, ricordate che dovete mostrare solo l'abilità del vostro cuore nel fronteggiare un rivale.-
    Circostanze sfavorevoli... e abilità di fronteggiare un rivale. E' tutto per misurare la forza del nostro cuore.
    Aqua guardò Terra e si accorse della sua espressione perfettamente composta. Poi, si posizionò di fronte a lui. Terra fece lo stesso.
    -Iniziate.- Disse Master Eraqus, nello stesso momento in cui Terra ed Aqua corsero l'uno verso l'altra, con i loro Keyblade tra le mani.

    ✫✫✫



    Volarono scintille.
    La forza dell'impatto risuonò tra le dita dei due contendenti.
    E' passato molto tempo da quando vidi Aqua dare il meglio di sé l'ultima volta. Pensò Terra, con il pensiero fisso dell'enorme potere dell'amica nella mente. Cosa mi manca? Il potere? O un sacco di cose?
    Terra si ritirò un momento, riprendendo fiato. Aqua si riavvicinò immediatamente a lui, e i Keyblade si scontarono di nuovo. Volarono altre scintille.
    Non voglio perdere. Non posso perdere.
    Terra respinse il Keyblade di Aqua con tutta la sua forza. Tra i due si ricreò ancora della distanza.
    Altro potere... voglio potere.
    Terra strinse il suo pugno. Nella sua mano, si manifestò del potere. Cos'è questo potere? Una strana ed incontrollabile sensazione assalì Terra. E'... minaccioso... pericoloso...
    Terra aprì il palmo dell mano, cercando di scacciare quella sensazione. Proprio in quel momento, la voce di Master Eraqus poté essere udita.
    -Basta così.-
    Aqua stava guardando Terra, che fece scomparire il suo Keyblade e tornò nella posizione iniziale.
    Io... credo di stare bene. Ho combattuto meglio di quanto ho potuto, ho usato tutta la mia forza.
    Eraqus fece un passo avanti. Dietro di lui vi era Master Xehanort.
    -Annuncerò i risultati dell'Esame. Terra e Aqua, entrambi siete stati eccellenti, ma-in questo caso, solo Aqua ha dimostrato di essere una Maestra.-
    La gola di Terra di seccò improvvisamente. Non può essere...
    -Credo che Terra non sia in grado di controllare l'Oscurità del suo cuore.-
    Intende il potere dell'Oscurità. Quel potere... ? C'è Oscurità nel mio cuore... ?
    -Mi auguro continuerete ad allenarvi. Questo è tutto. Aqua, c'è qualcosa che devo dirti dato che ora sei una Maestra, quini aspetta qui.-
    Master Eraqus è andato via. Non riesco a ricordare l'ultima cosa che ha detto. Ventus sta correndo via. Master Xehanort ha lasciato la sala. Aqua mi sta guardando. La sala è terribilmente silenziosa, e il mio petto duole.
    -Terra...- Disse Aqua.
    -Io... Terra, lo sai di essere...- Iniziò Ven. Ma Terra non voleva parlare con nessuno.
    -Scusate, ho bisogno di stare solo...- Disse, e si allontanò.

    ✫✫✫



    Come se stesse attendendo che Master Xehanort lasciasse la sala, una persona era immobile nel castello.
    -Uh...-
    La persona-Vanitas-sbuffò, come se avesse già assistito ad un Esame di Maestria.
    Master Xehanort gli domandò:-Come procede, Vanitas?-
    -Ancora niente. Devo raggirarlo in qualche modo.- Vanitas rise.
    -Non qui, potrebbero insospettirsi.-
    -Lo so. Ho pensato di inviarlo in un piccolo viaggio, lui solo.- Vanitas si rimise la maschera e cominciò a camminare. Master Xehanort sorrise.
    I Mondi avevano cominciato a cambiare, ma la strada per portarli al caos era ancora lunga.

    ✫✫✫



    Terra lasciò la sala e si sedette sui gradini che conducevano al giardino, osservando il suo palmo. Ciò di cui sono preoccupato-no, spaventato-più del fatto che abbia fallito l'esame, è come quel potere che ho posseduto per un momento fosse il potere dell'Oscurità. Ho appreso il potere dell'Oscurità. Sono al corrente anche della terribile fine di coloro il cui cuore viene invaso dall'Oscurità. Quel potere ora... è in me. Ho imparato che il potere è necessario per controllare l'Oscurità del cuore. Il potere del cuore... no, il potere della Luce. Se alleno le mie abilità fisiche, anche quelle del mio cuore aumenteranno. E allo stesso modo, se alleno il potere del mio cuore, anche quello del mio Keyblade si incrementerà. Questo è ciò che ho imparato. Ho il potere. Perchè dovrei aver paura dell'Oscurità? Sono certo di poterla controllare.
    -Sì. Tu hai il potere.- Si sentì improvvisamente una voce. Terra si voltò. -Non devi essere spaventato dell'Oscurità.- Disse Xehanort, e Terra si alzò.
    Giusto; se ho il potere, non ce n'è motivo.
    Terra abbassò la testa. -Master Xehanort...-
    -Comunque... Eraqus non riconoscerà mai l'Oscurità. Se continuerai ad allenarti con lui, mi chiedo se diventerai mai un Maestro...-
    Master Xehanort annuì lentamente e cominciò a camminare, voltandosi verso Terra, che l'aveva seguito.
    Se Eraqus dovesse riconoscere il mio potere, ho come la sensazione che potrà distogliermi dalla mia paura. Dalla paura dell'Oscurità.
    -Ti prego, dimmelo! Master Xehanort, cosa devo imparare?-
    Xehanort si voltò verso Terra lentamente. -Vai bene così come sei. Ciò che importa non è distruggere l'Oscurità del cuore, ma avere il potere di controllarla.-
    Il potere di controllare l'Oscurità...
    -Sì, Master Xehanort.- Rispose Terra. Xehanort gli posò una mano sulla spalla e gli sorrise. Poi, tornò nel castello.
    Terra osservò il pavimento.

    ✫✫✫



    Terra...
    Aqua era immobile, con la testa abbassata.
    -I Maestri del Keyblade devono avere buon senso...-
    Le parole di Master Eraqus non mi entrano in testa. Sono stata promossa a Maestra, ma la mia preoccupazione per Terra super la mia gioia.
    Proprio in quel momento, la campana suonò.
    Quella è la campana che ci segnala che qualcosa di strano sta accadendo nel Regno. Ma chi la può aver fatta suonare?
    -Cosa...-
    Master Eraqus si voltò a guardare un piedistallo dove era posto uno specchio dal quale cominciò a risplendere della Luce. Eraqus iniziò a dire qualcosa. Aqua sapeva che lo specchio veniva utilizzato per mettersi in contatto con altri Mondi, ma non aveva mai visto Eraqus parlarci, prima.
    Che diavolo... ?
    Osservando ansiosa la schiena di Eraqus, Aqua sentì la porta della sala aprirsi alle sue spalle, e Terra cominciò a correre. Si mise a fianco di Aqua.
    -Che è successo?- Disse.
    -Non so... che sta facendo Ven?- Se la campana suona, dobbiamo riunirci tutti qui. Aqua osservò preoccupata la porta.
    -... beh, allora manderò i miei studenti ad investigare.- Disse Eraqus, e la Luce si spense, come se la connessione fosse stata interrotta. Il Maestro si voltò verso i due. La tensione salì. -Il mio vecchio amico Yen Sid, anche dopo essersi ritirato dalla sua carica, si è concentrato sull'Oscurità e la Luce, ed insegna ancora quale percorso i Custodi del Keyblade devono intraprendere.-
    Yen Sid... ho sentito il suo nome. E' un grande mago.
    -Yen Sid mi ha detto che qualcosa sta minacciando le Principesse della Luce. Comunque, questa minaccia non è solo oscura, ma deriva dalle emozioni negative delle persone; gli esseri che ne vengono generati si chiamano Unversed.-
    Unversed... esseri che derivano dalle emozioni negative. Perchè dovrebbero... ?
    -Come Custodi del Keyblade, non possiamo permettere che la minaccia Unversed distrugga la Luce e il suo equilibrio con l'Oscurità. Comunque, voglio informare Master Xehanort di tutto questo, ma non posso contattarlo ora. Non credo che le situazioni siano collegate, ma ho una brutta sensazione.-
    Aqua e Terra sobbalzarono.
    Non poteva contattare Master Xehanort, ma lui era qui un momento fa... dove mai sarà andato?
    Terra abbassò lo sguardo. -Master Xehanort...-
    Eraqus continuò. -E quindi, vorrei che andaste a controllare la situazione. Distruggete la minaccia Unversed e trovate Xehanort. Ho aperto i passaggi appositi: ce ne sono alcuni solitamente proibiti, che portano ad altri Mondi. Se li utilizza eccessivamente, un cuore può essere vittima dell'Oscurità, ma la vostra armatura vi proteggerà. Inoltre, dovrete tacere riguardo l'esistenza di altri Mondi per mantenerne la sicurezza. In ogni caso, fate attenzione.-
    -Sì, Maestro.- Risposero Terra e Aqua all'unisono.
    Non me lo sarei aspettato, non abbiamo mai ricevuto una missione del genere prima. E' perchè ora sono una Maestra? Anche se fosse, la tempistica è perfetta. Aqua sentì del sudore colare dalla sua fronte.
    -Tera.- Lo chiamò Eraqus. Terra lo guardò. -Vorrei riconsiderarti e proclamarti Maestro, ma dipenderà da come svolgerai la missione.-
    -Uh?- Terra era sorpreso.
    -Sei come un figlio per me. Se potessi, ti nominerei Maestro qui e subito...- Eraqus si avvicinò e strinse gli occhi, osservando Terra. -Comunque, sei troppo concentrato sul quel tuo potere. Terra, non devi aver paura della sconfitta. Una stretta connessione tra paura e potere potrebbe diventare Oscurità, non dimenticarlo.-
    Terra annuì e abbassò la testa. -Grazie mille. Ti prometto che non ti deluderò.-
    L'espressione di Terra era concentrata e fiera. Sentendosi ansiosa, Aqua lo osservò. Perchè sono così tesa? Terra non può cadere nell'Oscurità.
    Aqua osservò Terra andarsene, poi si voltò a guardare Eraqus e abbassò la testa. -Me ne andrò anch'io, allora.-
    -Aspetta.- Disse Eraqus, fermandola. -Per te, ho una missione più importante-no, una richiesta.-
    Aqua lo guardò. -Cosa?-
    -Voglio nominare Terra Maestro con questa missione, è questa la verità. Ma sono preoccupato per l'Oscurità dentro di lui. Se il nodo dovesse venire al pettine e Terra dovesse cadere nell'Oscurità, riportalo qui immediatamente. Non voglio perdere nessuno di voi.-
    L'Oscurità dentro Terra... forse l'ansia che sento io è la stessa di Eraqus.
    -Non perderò Terra nell'Oscurità. Tornerò con lui, pronto per essere nominato Maestro.- Replicò Aqua. Si morse le labbra. Non gli accadrà nulla.
    Master Eraqus annuì. -Conto su di te.-
    Terra non cadrà mai nell'Oscurità.

    ✫✫✫



    Non essendo sicuro di come sentirsi dopo aver visto Aqua diventare una Maestra, e non sapendo che dire a Terra, Ven era tornato da solo nella sua stanza.
    Era andato nel suo letto e aveva cominciato a giocare con un Keyblade di legno, che utilizzava quando ancora non brandiva una vera arma.
    Mi chiedo come mai Terra non possa essere un Maestro. Terra e Aqua sono uguali.
    In quel momento, Ven udì la campana.
    Il suono della campana è ciò che ci avverte che qualcosa di strano sta accadendo nel Regno. Quando lo sentiamo, dobbiamo riunirci nella sala.
    Ven saltò giù dal letto e si diresse verso la porta.
    -Muoviti, Ventus.- Gli disse una voce. -O non vedrai più Terra.-
    Ven si voltò. Sapeva che la stanza era vuota-ma c'era qualcuno lì, un ragazzo mascherato e con un uniforme da combattimento, alto più o meno come Ven.
    -Uh, che stai dicendo? Di certo vedrò ancora Terra!- Replicò Ven.
    -Seguilo e guarda con i tuoi occhi.- Disse il ragazzo-Vanitas. -Terra non sarà più lui, presto.- Vanitas era molto flemmatico, come se avesse tutto il tempo del mondo.
    A Ven non piaceva il tuo atteggiamento e nemmeno ciò che stava dicendo, così impugnò il suo Keyblade di legno. -Non so chi tu sia, ma chi dice che queste cose siano reali? Terra ed io siamo collegati, e se continuerai a dire cose del genere sta certo che te ne pentirai!-
    Vanitas sbuffò, ed iniziò a camminare. -Com'è inutile questa "amicizia", o qualunque sia il suo nome. Sei rinchiuso in questo piccolo Mondo, non hai mai visto nient'altro. Cosa pensi di sapere? Non ne sarai mai sicuro finché non lo vedrai coi tuoi occhi.-
    Quando Ven si voltò per un momento, Vanitas fece apparire dell'Oscurità e scomparve.
    Chi diavolo era quello? Sono così teso...
    Ven uscì dalla sua stanza e corse da Terra.
    Eccolo!
    -Terra!-
    Ansimando, Ven stava per dire qualcosa a Terra, ma lui gli appoggiò una mano sulla testa e gli smosse i capelli.
    -Va tutto bene.-
    Va tutto bene-io volevo solo chiederti cosa ne pensi del ragazzo che ho visto prima...
    Ma senza lasciare a Ven il tempo di porgli la domanda, Terra toccò una parte della sua armatura, e subito il suo corpo ne venne completamente avvolto. Poi, scagliò il suo Keyblade in aria ed esso si trasformò in una specie di veicolo volante. Poco dopo, Terra scomparve davanti agli occhi di Ven.
    Ci sono ancora tante cose che vorrei chiederti...
    Poco dopo, Terra scomparve in un passaggio appena aperto.
    Per una qualche strana ragione, le parole del ragazzo di prima rimbombarono nella testa di Ven.

    Non lo potrai mai sapere, finché non lo vedrai coi tuoi occhi.



    Beh, allora devo andare anch'io.
    Ven eseguì le stesse identiche mosse di Terra.
    La voce di Aqua si poté udire da lontano.
    -Aspetta Ven!-
    Devo andare per assicurarmi di vedere di nuovo Terra. Per scoprire la verità da solo.
    Ven seguì Terra nel passaggio.

    ✫✫✫



    Vanitas osservò Ven partire.
    Ventus ha fatto ciò che era previsto, proprio come Master Xehanort.
    -Aspetta, Ven!-
    Udendo la voce di una donna, Vanitas si nascose.
    Quella donna deve essere Aqua.
    -No, fermo Ven!- Gridò Master Eraqus.
    Credo che Aqua verrà incaricata di fermare Ven. Master Eraqus cadrà anch'esso nell'intreccio del nostro piano, come previsto da Xehanort. Pensò Vanitas. E' qualcuno che conosce abbastanza bene Ventus. Di certo è caduto nella nostra trappola dal momento che abbiamo usato Terra.
    -Riporta indietro Ven.- Ordinò Eraqus ad Aqua.
    -Lo farò, a tutti i costi.- Aqua ripeté le stesse azioni dei suoi compagni e scomparve.
    Ora, tutti gli attori sono sul palco. Dovrò viaggiare per alcuni Mondi da solo. Pensò Vanitas, aprendo un Corridoio Oscuro, uno spazio oscuro che collegava i Mondi. Vanitas rivolse lo sguardo al cielo.
    Anche Master Eraqus fece lo stesso. -Master Xehanort...- Mormorò.
    Nel momento in cui gli sembrò d'aver capito tutto, era troppo tardi.
    Vanitas entrò nel Corridoio Oscuro.

    ✫✫✫



    Ora, l'avventura è iniziata.

    ✫✫✫



    STORIA COMPLETA! A BREVE LA SECONDA SEMPRE IN QUESTA SEZIONE!


    :D ciò che hai fatto è assurdo :applauso: :applauso: :applauso: :applauso: , meriti stima!!! :yeah:

    Edited by Larxen - 23/6/2013, 11:22
     
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    Storia 2-A: La Foresta dei Nani



    Con ancora indosso la sua armatura, Ven stava attraversando il passaggio a cavallo del suo Keyblade Glider (volante). Non riesco a vedere Terra. Dov'è andato? Dal passaggio, pieno di quelli che parevano essere piccoli frammenti di stella, Ven poteva scorgere la Luce splendente di un Mondo. Una foresta, campi fioriti, e... una piccola casa?
    Ven accelerò in direzione di quel Mondo.
    Atterrò su una piccola montagna. Da quella, poteva scorgere una miriade di alberi. Il suo battito cominciò a salire; era eccitato e allo stesso tempo nervoso, di fronte a questo nuovo Mondo che non aveva mai visto. Anche l'atmosfera nell'aria era differente, così come il profumo, e la forza dei raggi del Sole. Tutto ciò che vedeva era completamente differente.
    Riportò alla mente le stelle che vedeva dal suo Mondo d'origine, dove si allenava sempre. Terra disse che ognuno di quelle stelle era un Mondo. Quindi significa che ci sono tanti Mondi quante sono le stelle? Oppure, gli altri Mondi esistenti non sono molto diversi da questo, e quello in cui mi trovavo prima era speciale? Ci sono molte cose che voglio sapere. Pensò Ven. Voglio conoscere tutte le varietà dei Mondi.
    Ven scese dalla montagna, osservando il paesaggio con sguardo attento. Avvertendo la presenza di qualcuno, si nascose e sbirciò in basso.
    Sette nani stavano camminando davanti ai suoi occhi. Ognuno era vestito in modo diverso, ma tutti portavano sulle proprie spalle un piccone. Camminano tutti a ritmo...
    Vedendo i nani entrare in una piccola cava, Ven li seguì.
    Quello era il Mondo dei nani-la Foresta dei Nani.

    ✫✫✫



    La cava dove era entrato Ven era una miniera. C'era torce di qua e di là, e alcune gemme era incastrate nella roccia. I nani sollevavano i loro picconi e colpivano con forza la roccia per liberare le gemme.
    Ven si avvicinò lentamente, e un nano con gli occhiali-Dotto-si voltò.
    -Mh? E tu chi sei?-
    -Sono Ventus.- Disse Ven con un sorrise. -Ma puoi chiamarmi...-
    -Un ladro!- Gridò un nano particolarmente imbronciato-Brontolo. -Nascondiamoci!-
    I nani si nascosero dietro a delle rocce.
    -Scusatemi, non intendevo spaventarvi.- Disse Ven, grattandosi nervosamente la testa.
    Un nano paffuto-Gongolo-sollevò la testa da dietro una roccia. -Davvero?-
    -Non sei venuto per rubare le nostre gemme?- Aggiunse un nano dal volto assonnato-Pisolo.
    -E' scortese trattarmi come se fossi un ladro. Sto solo cercando una persona.- Disse Ven, disperato, sperando di farsi comprendere dai nani. -Il suo nome è Terra. E' vestito più o meno come me, ed è alto così...-
    -Chissene importa!- Lo interruppe Brontolo. -Non mi raggirerai così facilmente!-
    -Mai sentito.- Disse un nano le cui guance erano diventato tutte rosse improvvisamente-Mammolo.
    Ven sospirò. -Umh, sentite... è un po' difficile parlare con voi se rimanete tutti nascosti. Perchè non venite qui?-
    -E' una trappola! Che nessuno si muova!- Esclamò nuovamente Brontolo.
    In questo caso, temo di non avere scelta.
    -Bene, allora verrò io da voi!-
    Ven corse verso i nani.

    ✫✫✫



    Proprio in quel momento, Terra atterrò nello stesso Mondo, in un castello un po' lontano da dove si trovava Ventus. Quello era il secondo Mondo che Terra avesse mai visitato.
    Mentre tentava di prendere confidenza con l'ambiente, si udì una strana voce riecheggiare nei dintorni. Terra si nascose dietro una colonna per indagare senza farsi scoprire.
    -Uomo intrappolato nello specchio, mostrati a me! Ora!-
    A parlare era una donna con una mantella nera e una corona-una Regina, in piedi dinanzi ad uno specchio che rifletteva la sua immagine. Sollevò entrambe le mani verso il soffitto. Come fece quel gesto, nere fiamme cominciarono ad apparire dentro allo specchio.
    -Mostrami il tuo volto.- Disse la Regina, e una grossa maschera apparve nello specchio-lo Specchio Magico.
    Un'inquietante voce ne uscì. -Cosa desideri domandarmi?-
    -Specchio, specchio delle mie brame. Chi è la più bella del Reame?-
    -Vedo una giovane ragazza raccogliere fiori. La sua umile bellezza è però stupenda.-
    -Che cosa?!- La Regina, colma di rabbia, voltò le spalle allo Specchio. -Qual è il suo nome?-
    -Le sue labbra sono rosse come rose, i suoi capelli neri come l'ebano, la sua pelle bianca come la neve.- Continuò lo Specchio Magico, e la Regina chiuse gli occhi.
    Mormorò un nome. -Biancaneve!-
    -Com'è luminosa! Il suo cuore è colmo di Luce!- Concluse lo Specchio, svanendo.
    Una principessa con un cuore colmo di Luce. Questa Biancaneve è una delle Sette Principesse del Cuore?
    Terra si fermò a pensare per un momento, ricordando le sue azioni nel primo Mondo che aveva visitato. Comunque, in quel momento aveva la possibilità di fare ciò che avrebbe dovuto fare già prima.
    Se Biancaneve è una delle Sette Principesse del Cuore, forse anche Master Xehanort si trova qui.
    Terra uscì allo scoperto.
    La Regina si voltò. -Chi va là?-
    -Sono Terra, e sto cercando qualcuno. Conoscete per caso Master Xehanort?-
    -Mai sentito.-
    -Capisco, allora fa niente.- Disse Terra, in procinto di andarsene.
    -Aspetta!- Lo richiamò la Regina. -Mh, sì.. se farai qualcosa per me, chiederò al mio specchio dove si trova Xehanort.-
    Terra si voltò, e vide la Regina sorridergli.
    -Lo specchio lo sa?-
    -Stai dicendo che la mia è una bugia?- Replicò la Regina.
    Se la Regina mi chiederà di fare qualcosa che non posso fare, non lo farò e basta. -Vi ascolto.- Disse Terra.
    -Uccidi Biancaneve. Poi, raccogli il suo cuore e portamelo, trasportandolo in questo scrigno.- La Regina mostrò a Terra un piccolo contenitore, che cominciò a riflettere. Non so che uso voglia fare del cuore della ragazza, forse mi conviene chiederglielo... -Che intendete per "il suo cuore"?-
    -Cos'altro posso intendere se non il suo piccolo cuore d'oro?- Sbuffò la Regina. -Non c'è nulla di grande valore in un volubile cuore come quello umano.-
    Il cuore è volubile... ? E allora cosa intende dire? Terra si mise a riflettere per un momento, poi fece un'altra domanda alla Regina. -Perchè state cercando Biancaneve?-
    -Non sei tenuto a saperlo. Comunque sia, te lo dirò. Io sono l'unica Luce di cui necessita questo Regno.-
    Non pensavo ci fosse della Luce in questa Regina, ma prima di tutto, ci dev'essere qualcosa di importante riguardo il cuore colmo di Luce di Biancaneve di cui ha parlato lo Specchio. Non ho nessuna intenzione di prendere il cuore di quella ragazza come mi ha chiesto la Regina. Comunque, c'è una buona probabilità che sia davvero una Principessa del Cuore, quindi mi conviene incontrarla.
    -Dove si trova Biancaneve?-
    -Lo Specchio ha detto che stava raccogliendo fiori. Suppongo si trovi nel campo fiorito poco fuori il castello.-
    -Capito.-
    Terra si allontanò. Alle sue spalle, un orribile sorriso si disegnò sul volto della Regina.

    ✫✫✫



    Lasciando la stanza dello Specchio, Terra corse attraverso il castello, pieno di Unversed. Mi chiedo come mai siano così tanti. Terra li sconfisse uno ad uno.
    Poco dopo aver lasciato il cortile del castello, giunse in un prato incredibilmente bello rispetto all'oscuro palazzo. I fiori crescevano in gran numero, e piccoli uccelli cantavano. In mezzo al prato, una ragazza stava raccogliendo i fiori.
    Labbra rosse come rose, capelli neri come l'ebano, pelle bianca come la neve. E' lei, è Biancaneve.
    Terra si avvicinò, e Biancaneve si voltò.
    -Oh? Chi sei?- Chiese con un sorriso, senza timidezza.
    -Non sei spaventata?-
    Lei inclinò la testa. -Perchè dovrei esserlo?-
    Con ancora in mano i suoi fiori, Terra avvertì della Luce provenire da lei. Sono certo che sia una Principessa del Cuore.
    -Ti serve qualcosa?- Domandò la ragazza.
    -Sai niente a proposito di un certo Master Xehanort?-
    -Xehanort? Mai sentito.-
    -Oh...- Pare proprio che non sia ancora arrivato qui. Proprio mentre cominciava a domandarsi cosa avrebbe dovuto fare dopo, venne distolto dai suoi pensieri. Vicino ai due comparvero-
    -Unversed!- Esclamò Terra, evocando il suo Keyblade.
    -Aaaah!- Biancaneve, terrorizzata, corse via.
    -Aspetta! E' pericoloso!-
    Terra la seguì, ma un Unversed gli bloccò la strada.
    -Levati dai piedi!- Esclamò distruggendolo. Ma poco dopo, un enorme schiera di Unversed apparve a bloccargli nuovamente il passaggio. Terra si mise a combattere.

    ✫✫✫



    Ven era riuscito a portare allo scoperto tutti i nani, e stava cercando di spiegare loro le sue intenzioni.
    -Vi prego, credetemi! Non sono un ladro!-
    -Questo è quello che tutti i ladri dicono! Non ci raggirerai!-
    Alcuni di loro stavano fissando Ven e sembravano credergli, ma la maggior parte invece no, soprattutto Brontolo.
    -... bene. Allora credo che me ne andrò.-
    Sconsolato, Ven si diresse verso l'entrata della miniera. Le prime persone che ho incontrato nel primo Mondo che ho visitato mi trattano così... un momento, ora che ci penso: ci sono altre persone qui?
    Ven si fermò e si voltò verso i nani. -Ehi, ma ci sono altre persone qui?-
    -C'è un castello, poco dopo la foresta.- Rispose Dotto sorridendo.
    -Capito, grazie!- Disse con gratitudine, lasciando la miniera.
    I nani non sembrano cattive persone, ma pare proprio che ci voglia del tempo prima di far passar loro tutti i sospetti.
    Ven si diresse alla foresta, ma-
    -Aaah! Cos'è quello?-
    Il passaggio era bloccato da creature che non aveva mai visto-Unversed. Si mise a combattere, scaricando tutta la mortificazione d'esser stato ritenuto e trattato come un ladro.
    -Non perderò!-
    Si allontanò dalla montagna sulla quale era atterrato e scovò una piccola casa nella foresta.
    E' qui che vivono i nani?
    Mentre Ven tentava di sbirciare dalla finestra, si udirono le grida disperate di una ragazza.
    -Aaaaaah!-
    Sembra che provengano dalla foresta. -Laggiù!-
    Ven corse attraverso gli alberi.
    Nel profondo della foresta, una ragazza piangeva.
    -Che succede?-
    -Gli alberi... gli alberi mi stanno attaccando!-
    -Va tutto bene, sono solo allucinazioni. Alle volte la nostra mente ci mostra cose che non esistono quando siamo spaventati.- Disse Ven, appoggiandole la mano sulla spalla. Era qualcosa che gli aveva detto Aqua.
    A queste parole, la ragazza finalmente alzò lo sguardo. Era molto carina, aveva le labbra rosse, i capelli neri e la pelle bianca.
    -Grazie, mi sento meglio. Ma mi chiedo se c'è un posto in cui io possa riposare... ne conosci uno nelle vicinanze?-
    -Beh, c'è una casetta qui vicino. Ti accompagno.- Ven aiutò la ragazza a rialzarsi. -Mi chiamo Ventus, ma puoi chiamarmi Ven.-
    -Grazie Ven, io sono Biancaneve.- Disse la ragazza con un timido sorriso.
    Fantastico, non mi sta trattando come un ladro. -Ok, allora andiamo!-
    Ven iniziò a camminare, con la mano di Biancaneve nella sua.

    ✫✫✫



    Una volta conclusa la battaglia, Terra riprese fiato.
    Mentre combattevo gli Unversed, ho perso le tracce di Biancaneve. Ma anche lei, in fondo, mi ha detto di non sapere nulla di Xehanort. In questo caso, l'unica speranza è lo Specchio.
    Terra fece ritorno al castello.
    Ad ogni modo, mi chiedo che specie di persone siano realmente le Principesse del Cuore. Che significa avere un cuore colmo di Luce? Anche Terra era in grado di percepire la Luce. Non ho mai pensato che anche il mio cuore contenesse Luce.
    Non ho abbastanza potere per controllare l'Oscurità-ma Master Xehanort mi ha detto che devo trovare il modo di domarla. Non c'è dubbio, c'è Oscurità nel mio cuore. Ma alla fine... non è così per ogni cuore? Se non permetti all'Oscurità di sopraffarti, non è già abbastanza? Voglio porre queste domande anche a Master Xehanort, per vedere cosa mi risponde.
    Terra giunse nella stanza dello Specchio.
    La Regina era ancora lì.
    -Guarda un po' chi ha avuto il coraggio di tornare.- Disse, voltandosi verso Terra.
    -Cosa intendi?-
    -Perchè non hai preso il cuore di Biancaneve?!-
    Sembra proprio che possa sapere tutto ciò che accade nel Regno consultando lo Specchio. -Non l'avrei mai fatto sin dall'inizio. Hai detto di essere colma di Luce, e invece il tuo cuore geloso è pieno d'Oscurità!- Disse Terra.
    -Oscurità, io?!- Il corpo della Regina cominciò ad essere scosso dalla rabbia. -Specchio, risucchialo!-
    Terra evocò il suo Keyblade.
    Lo Specchio parlò. -Non posso. Sono tenuto solo a rispondere alle domande con la verità.-
    -Come ti permetti di disobbedirmi?!- Il corpo della Regina tremò ancora di più, e un'aura oscura cominciò ad avvolgerla.
    Quello è... il potere dell'Oscurità?
    Ormai al colmo della rabbia, la Regina scagliò un'ampolla contenente un liquido verde contro lo Specchio, che gemette.
    -Ugh...-
    Poi, un fascio di Luce uscì dallo Specchio.
    -Cosa... ?!-
    Terra venne risucchiato nello Specchio. Molte maschere cominciarono ad accerchiarlo, a ridere e ad attaccarlo. Sembravano infinite.
    Quella vera deve essere qui da qualche parte.
    Terra distrusse tutti i falsi e poi cercò la maschera con l'espressione diversa dalle altre. Una volta averla trovata, la sconfisse e venne scagliato fuori dallo Specchio.
    -Come sei uscito?!- La Regina cominciò a gridare, ma lo Specchio era già tornato quello di sempre.
    -Voglio che tu chieda notizie di Master Xehanort allo Specchio!- Terra si avvicinò alla Regina con il Keyblade in mano.
    Con la testa bassa, lei cominciò a parlare allo Specchio. -Specchio, Specchio delle mie brame, dimmi dove si trova questo Xehanort!-
    -Si trova tra Luce e Oscurità, in un Mondo dove è stata combattuta un'antica battaglia...-
    -Tutto qui?- Domandò Terra, ma inutilmente. Lo Specchio tacque.
    -Grazie per la vostra cooperazione.- Disse infine allo Specchio e alla Regina, facendo svanire il suo Keyblade e allontanandosi.
    Se Xehanort non è qui, tanto vale che me ne vada.
    Biancaneve, colma di Luce, e la Regina, sottomessa all'Oscurità. E lo Specchio parlante. Mi chiedo cosa veda in me.
    Pensò Terra, lasciando quello strano Mondo alle sue spalle.

    ✫✫✫



    Poco a poco, Ven uscì dalla foresta insieme a Biancaneve, ed insieme raggiunsero la casetta. La porta non era chiusa, quindi riuscirono ad entrare con facilità. Gli oggetti d'uso quotidiano erano tutti più piccoli del normale; di certo, quella era la residenza dei nani.
    -Suppongo sarai salva qui, ma per sicurezza, darò un'occhiata in giro.-
    -Grazie... oh caro, mi sento così stanca...-
    -Riposa un po'.- Disse Ven, lasciando la piccola casa.
    I nani non sono ancora tornati. Se scoprono che sono entrato in casa loro senza permesso probabilmente si arrabbieranno e mi chiameranno di nuovo ladro, ma non sembra esserci un posto più sicuro per Biancaneve nei paraggi. Se fossi stato da solo di certo avrei avuto problemi, ma con Biancaneve mi sento protetto. Pensò Ven, camminando intorno alla casa.
    Non vide nessun Unversed. Dietro alla casa scorreva un piccolo fiume, e fiori crescevano ovunque. Ven tornò dentro.
    -Va tutto bene, non ci sono nemici nei-uh.-
    Attorno a Biancaneve si erano radunati i sette nani.
    -Ancora tu, brutto ladro! Cosa ci fai qui?!-
    -Aspettate, lui mi ha aiutata!- Disse Biancaneve, difendendo Ven da Brontolo.
    -Non farti ingannare, principessa.- Disse Dotto.
    -Esci, subito!- Esclamò Brontolo.
    -Vi prego, non mandatelo via.- Disse Biancaneve. -Prima che Ven mi aiutasse, mi è accaduto qualcosa di terribile.- La principessa abbassò la testa.
    Qualcosa di terribile... ? -Che è successo?- Chiese Ven; quelle parole avevano catturato la sua attenzione.
    Biancaneve alzò lo sguardo. -Nel prato fiorito al di là della foresta ho incontrato un uomo con una spada a forma di chiave, ma dei mostri mi hanno attaccata.-
    -Un uomo con una spada a forma di chiave? Intendi Terra?- Mormorò Ven.
    Dotto lanciò una strana occhiata a Ven. -Vuoi dire che quell'uomo ha fatto in modo che i mostri ti attaccassero, principessa?-
    -Terra non lo farebbe mai!- Esclamò Ven, furioso.
    Circondata dai nani, Biancaneve pareva essere un po' preoccupata. -Hai... hai ragione. Se è tuo amico, Ven, sono certa che non lo farebbe mai.-
    -Principessa, non ti devi fidare di lui!- Esclamò Dotto, e Biancaneve osservò preoccupata Ven.
    -Già, è un bugiardo!-
    Non importa ciò che dico, tanto questi nani non mi crederanno mai.
    -Me ne accerterò!-
    Ven corse fuori dalla casa. Se l'uomo di cui parlava Biancaneve è davvero Terra, forse lo rivedrò.
    La foresta era ancora piena di Unversed.
    -Levatevi dai piedi!-
    Ven cominciò ad agitarsi. Pensando che ogni secondo fosse prezioso, sconfisse disperatamente ogni Unversed. Raggiunse infine il prato fiorito.
    -Terraaaa!-
    Urlò Ven, dimenticandosi di far scomparire il suo Keyblade. Ma non ricevette risposta. Camminò nel prato alla ricerca di Terra, ma non lo vide.
    -Terra...-
    Si fermò, e si abbassò la testa.
    Io... voglio vederlo.
    In quel momento, qualcosa rotolò in mezzo all'erba e colpì il piede di Ven.
    -Uh?-
    Una mela rossa. Ven la raccolse e si guardò attorno. Poco lontano c'era un'anziana donna che trasportava un cestino di mele.
    Ven le corse incontro. -Mi scusi, signora, ma le è caduta questa.-
    -Oooh, grazie. Questa è davvero speciale. Eh eh eh...- L'anziana donna riprese la mela, ma quando notò cosa impugnava Ven nell'altra mano, si sorprese.
    -Quell'arma! Ne ho vista una simile prima!-
    -Signora, conosce Terra?- Solo perchè ha visto un Keyblade non significa che Terra sia qui, ma chiedere non costa nulla.
    Le parole dell'anziana furono inaspettate. -Lo conosco, mi ha minacciata con quell'arma e mi ha detto di dirgli dove si trovasse Xehanort.-
    Terra ha minacciato un'anziana signora? No, non lo farebbe mai. Ma Biancaneve ha detto di esser stata attaccata da mostri che non aveva mai visto prima dopo aver incontrato un uomo con una spada a forma di chiave...
    -Terra non lo farebbe mai.- Replicò Ven, come se stesse parlando a sé stesso. -Ehi, dov'è ora?-
    -Mmmh... non lo so. Ehi, anche tu mi vuoi minacciare?-
    -Uh? Nono, non lo farei mai...- E nemmeno Terra lo farebbe. Ma... se gli abitanti di questo Mondo mi stanno dicendo la verità...
    Osservando l'anziana donna dirigersi verso la foresta, Ven sospirò. Poi, guardò il cielo.
    -Terra... dove sei andato e che cosa hai fatto?-
    Sono certo che Terra non si trova più qui. Mi conviene dirigermi verso un nuovo Mondo e chiedere di lui.
    Ven lasciò la Foresta dei Nani.

    ✫✫✫



    -Dovresti dubitare di Terra.- Mormorò Vanitas, osservando Ven.
    Più i suoi dubbi cresceranno, più il suo cuore diventerà confuso, e più lui diventerà debole. Questo è un altro dei nostri obiettivi.
    Vanitas si diresse nella foresta a monitorare la vecchia donna-la Regina.
    -Beh, spero mi aiuteranno facendo andare le cose per il verso giusto.-
    Vanitas sorrise, e alcuni Unversed lo circondarono. Poco dopo, scomparve in Corridoio Oscuro.

    ✫✫✫



    Biancaneve accettò la mela offertale dall'anziana donna, sul quale volto si disegnò un sorriso sospetto. Poco dopo, Biancaneve svenne e cadde sul pavimento.
    -Ora sono io la più bella del Reame!-
    L'anziana donna rise malvagiamente. La sua vera forma era quella della matrigna di Biancaneve, la Regina. Sempre ridendo, lasciò la casa. Poco dopo, si scatenò un temporale. Fulmini attraversavano il cielo.
    I nani tornarono a casa, seguiti da alcuni animali della foresta.
    -Ehi, strega!- La chiamò Brontolo, cavalcando un cervo.
    La Regina fuggì. Si arrampicò su una piccola montagna rocciosa.
    I nani la seguirono disperatamente.
    Durante la sua arrampicata, la Regina si voltò a guardare i nani. Il suo destino era segnato.

    ✫✫✫



    Biancaneve non si svegliò.

    ✫✫✫



    Incapaci di risvegliare Biancaneve, bella anche nella morte, i nani la posero in una bara fatta di vetro e oro, e cominciarono a pregare per lei ogni singolo giorno.

    ✫✫✫



    Quando Aqua giunse nella foresta, era già passato un po' di tempo dagli ultimi avvenimenti.
    Notò alcuni nani accanto a una casetta, con i loro cappelli tra le mani. Di fronte a loro c'era uno strano contenitore di vetro.
    -E' successo qualcosa?- Chiese Aqua, e ognuno dei nani alzò lo sguardo.
    -La principessa Biancaneve è...- Rispose Dotto, ma dando un altro sguardo al contenitore, abbassò ancora di più la testa.
    Cos'è quel contenitore?
    Aqua cercò di sbirciarvi dentro: vide una bella ragazza dalle labbra rosse, i capelli neri e la pelle bianca, ricoperta dai fiori.
    E'... una bara?
    Aqua distolse lo sguardo, rivolgendolo ai nani.
    -Era una così brava persona...-
    -Cantava e danzava.-
    -Ci raccontava storie romantiche...-
    -Storie d'amore. Sognava d'incontrare un principe...-
    -Prima che andassimo a lavorare, ci dava un bacio.-
    -La purezza di Biancaneve ci ha cambiati in meglio.-
    Quindi il nome di questa ragazza era Biancaneve?
    -Mi rendo conto che volevate molto bene a questa ragazza. Perchè è accaduto questo?- Domandò Aqua, sperando di poter fare qualcosa per aiutare i nani. Erano terribilmente tristi. Si voltò a guardare nuovamente Biancaneve, e le sembrò che la vita non l'avesse ancora del tutto lasciata.
    -E' stata la Regina, gelosa della sua bellezza. Si è trasformata in un'anziana donna e le ha donato una mela avvelenata.- Rispose Dotto sospirando.
    -Quando siamo tornati era già troppo tardi. Abbiamo inseguito la Regina e l'abbiamo fatta fuori, ma... la principessa ancora non ha aperto i suoi occhi.- Disse Mammolo, piangendo.
    -C'è qualche modo per aiutarla?- Chiese Aqua. I nani si scambiarono alcune occhiate.
    -Magari c'è qualcosa nel castello della Regina, ma...- Cominciò Mammolo, e i nani si strinsero le mani a vicenda.
    -Voi potete pure starvene qui! Io non ho paura del Castello della Regina!- Esclamò Brontolo, e si diresse verso il palazzo.
    Dotto lo fermò. -No, aspetta. Sul castello girano strane voci.-
    Potrebbe essere pericoloso per loro. Mi conviene andare.
    Aqua distolse il suo sguardo dalla bara. -Bene, allora vado.-
    -Davvero?- Domandò Gongolo.
    -Non preoccupatevi, lasciate fare a me.-
    -Beh, allora... grazie di cuore, contiamo su di te.- Rispose Dotto, prima di ricominciare a piangere.
    -Dove si trova il castello?-
    -Appena fuori la foresta.- Rispose Mammolo.
    -Capito.- Aqua annuì e poi si allontanò. Non posso ignorare le persone che necessitano di un aiuto.

    ✫✫✫



    La foresta che Aqua aveva appena attraversato era piena di Unversed.
    -Che diavolo...- Mormorò, distruggendoli. Era successa la stessa cosa anche nel primo Mondo che aveva visitato. Il sonno di Biancaneve ha qualcosa a che fare con le strane avvenimenti che si stanno verificando nel Regno?
    Continua a dormire... mi domando come faccio ad essere certa che si sveglierà.

    Pensandoci, Aqua riportò alla mente un ricordo.
    Era stato anni fa. Ven era arrivato alla Terra di Partenza, e continuava a dormire.
    -Perchè continui a dormire?- Gli aveva chiesto. Anche quel giorno mi domandavo se lui si sarebbe mai svegliato. Ma ne sono sicura, lei si sveglierà.
    Aqua lasciò il prato fiorito e si diresse al castello, avvolto da una strana atmosfera.
    Un bel giovane era fermo nei pressi del castello; il suo vestito bianco e il cappello rosso contrastavano l'atmosfera del palazzo.
    -Stai bene?- Gli disse Aqua.
    -Cos'è successo al castello... ho solo sognato la voce di una bella principessa qui?- Replicò con una voce bella quanto il suo aspetto.
    -Principessa... conosci la principessa Biancaneve?-
    -L'ho incontrata una volta sola, seguendo la sua voce. Non è nel castello?- Chiese.
    -No, lei... ha mangiato una mela avvelenata donatale dalla Regina...-
    Il ragazzo divenne pallido. -Cosa?! Dove si trova?-
    Ah, questo giovane è innamorato di Biancaneve. Sono certa che uno dei nani me ne ha parlato.
    -Nel profondo della foresta... vieni, ti prego.-
    -Capito. Forse posso fare ancora qualcosa.- Il giovane annuì e si diresse verso la foresta.
    -Anch'io devo fare quello che posso.-
    Aqua entrò nel castello. Anche l'interno è pieno di Unversed. Forse l'Oscurità della Regina di cui parlavano i nani li ha attirati qui.
    Aqua trovò nei sotterranei una stanza con un grosso specchio appeso al muro. La stanza era colma di una strana atmosfera.
    -Cos'è questa presenza... ?-
    Aqua si avvicinò allo specchio. In quel momento, venne risucchiata.
    -Cosa?!-
    Si trovava in un Mondo d'Oscurità, circondata da diverse maschere, che cominciarono ad attaccarla.
    -... Unversed?- Aqua si mise a combattere.
    Non finiscono mai, è inutile...
    Incapace di sconfiggere quel numero infinito di maschere, Aqua si guardò attorno e notò che una di loro aveva un'espressione diversa da quella delle altre.
    Deve essere quella vera!
    Aqua la colpì, e venne scagliata immediatamente fuori dallo specchio.
    -Ma che diavolo... ?- Mormorò.
    -Ora che la Regina è stata sconfitta, il mio lavoro finisce qui.- Disse lo Specchio Magico, e la maschera dentro di esso svanì. Nello stesso momento, la strana presenza che avvolgeva il castello cominciò a scomparire anch'essa.
    L'Oscurità può ritirarsi, suppongo. Ma ancora non so come risvegliare Biancaneve...
    Aqua lasciò il castello e si diresse dai nani.

    ✫✫✫



    Il giovane stava osservando il viso di Biancaneve, e i nani era radunati attorno a lui. Sembrava non fosse in grado di aiutarla.
    Quando Aqua si avvicinò ai nani, notò che il ragazzo posò le sue labbra su quelle di Biancaneve. Ritrasse la testa, e in quel momento la principessa aprì lentamente gli occhi.
    -Biancaneve!- Si commossero i nani.
    Biancaneve si stiracchiò e si mise a sedere. I nani festeggiarono. Il giovane la prese tra le sue braccia.
    -Sono felice che Biancaneve si sia risvegliata.- Mormorò Aqua, sorridendo.
    Alla fine, non ho fatto-no, non ho potuto fare nulla, ma Biancaneve si è risvegliata comunque. Esattamente come quando si è risvegliato Ven. Ha dormito tanto, ma alla fine si è svegliato. Era ancora un po' scosso, ma almeno i suoi occhi si erano aperti.
    Biancaneve baciò la testa di ogni nano e li abbracciò con gioia. Poi, prese la mano del giovane e i due cominciarono a camminare.
    I nani continuarono a festeggiare.
    Biancaneve e il giovane hanno appena iniziato il loro viaggio. Apri i tuoi occhi... e un nuovo viaggio ti aspetta. Forse era venuto il momento anche per Ven di partire. Pensò Aqua. Poi, voltò le spalle ai nani e lasciò la Foresta.

    STORIA COMPLETATA! PURTROPPO NON DISPONIAMO DELLA TRADUZIONE DELLA TERZA, MA FARO' TUTTO IL POSSIBILE PER DARMI DA FARE CON LE ALTRE NOVELS!

    Edited by Larxen - 25/6/2013, 17:09
     
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  9. OoKiraoO
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    aaaaaw bellissima anche questa novels! *-* ma la continuerai? :3
     
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    Frosty Artist

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    Devo trovare il seguito, che a quanto pare non è mai stato rilasciato (in inglese) T.T Però farò tutto il possibile per reperirlo! :3
     
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  11. OoKiraoO
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    No ti prego non mi dire!! :o: :cry: :cry: uffa proprio il 2 che doveva essere il più bello? T^T
    vedo se riesco a trovartelo in giro anche io, magari ho fortuna chi lo sa :asd: :asd:
     
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10 replies since 20/6/2013, 16:28   784 views
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