Persona: Crossed Destinies

Season 2

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  1. Shadow_Soul
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    Persona: Crossed Destinies



    Soundtrack

    Venerdì, 23 Dicembre
    01:53 A.M

    *respiri affannosi*
    ???: Dovremmo essere in salvo ora...
    ???: Cosa diavolo sono quei cosi?
    ???: Non ne ho idea, ma di certo non sono umani.
    ???: Dobbiamo andarcene, e alla svelta anche.
    *inizia a piovere*
    ???: Fantastico anche la pioggia ora!
    ???: Beh, come potrebbe andare peggio di così?
    *un tuono rimbomba nell'oscurità*
    ???: Ahhhh, ho paura!
    ???: Non preoccuparti, ci sono io a proteggerti... Non ti succederà nulla...
    Parlavo di protezione. Lo facevo per tranquillizzarla ma eravamo spacciati. Io, non avevo abbastanza coraggio...
    Caddì a terra, l'ultima cosa che sentii fu il suo urlo. Poi più nulla, l'oscurità mi avvolgeva...

    - Capitolo 1 -
    Every Story Must Begin



    Soundtrack


    Mercoledì, 21 Dicembre
    07:30 A.M

    Era l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale e non potevo essere più felice. Regali, feste, giochi e tanto tanto riposo.
    Quella mattina iniziò con un brusco risveglio.
    La sveglia tardò a suonare ed io stavo per far tardi a scuola.
    Mi vestii ed uscii in fretta per raggiungerla.
    Uscito di casa incontrai Jake, un mio compagno che mi invitò ad andare a scuola insieme. Accettai.
    Non eravamo mai stati grandi amici ma a Natale bisogna essere più buoni perciò accettai. Dovevo dargli una possibilità.
    Arrivammo in classe più carichi che mai. La campanella suonò e ci sedemmo ognuno al proprio banco.
    La giornata sembrava volgere al meglio ma, se si può essere buoni a Natale, i professori non lo sono.
    Interrogazione a sorpresa!
    Nei nostri volti si poteva osservare uno sguardo abbattuto, l'ultimo giorno si sarebbe rivelato un inferno, nel vero senso della parola.
    Per fortuna non venni interrogato ma dovetti rispondere ugualmente ad una domanda.

    Prof. Tense: Bene Jake, interrogato!
    Jake: Cosaaaaaaaaa? M-ma ma ma...
    Prof. Tense: Niente ma, rispondi alla domanda. Perchè gli egiziani usavano del trucco blu? Perchè proprio blu?
    Jake: Ehmmm...... ......... pssst, psssst Jason aiutami!
    Jason: Non posso mi dispiace...
    Jake: Amy tu? Ti prego!
    Amy: Non ci penso nemmeno!

    Per quanto potesse chiedere nessuno si sarebbe offerto di aiutarlo, perciò lo feci io.
    La risposta si rivelò giusta, e con essa mi guadagnai la fiducia di Jake.
    Fortunatamente il resto della giornata scolastica passò tranquillamente.

    13:00 A.M
    Uscimmo dalla scuola, finalmente iniziavano le vacanze.
    Mi avvio verso casa ma Jake mi fermò nuovamente, invitandomi a prendere qualcosa insieme. Lo seguii.

    01:10 P.M

    Jake: Ecco tieni! E' la miglior pizza della città!
    ???: Grazie, non dovevi.
    Jake: No, tu mi hai aiutato dovevo ripagare in qualche modo.
    ???: Non ce n'era bisogno. Eri in difficolta, ho fatto la cosa giusta!
    Jake: Ad ogni modo grazie per averlo fatto.
    ???: Figurati...
    Jake: Allora Isaac. Che farai per questo Natale?
    Isaac: Non ho nulla in programma, forse qualche festa con gli amici o roba del genere. Da quando i miei non ci sono più sono un pò spaesato.
    Jake: Mi dispiace per loro. Se vuoi parlarne io ci sono...
    Isaac: La verità è che non so nemmeno com'è accaduto, non me l'hanno detto. Sembra una causa sconosciuta. Ma... credo di essere riuscito a superare quel trauma, ormai.
    Jake: Beh su con la vita! Andiamo a divertirci un pò!
    Isaac: Fai strada.

    Passammo insieme il pomeriggio lasciandoci alle spalle quella discussione

    07:35 P.M

    Isaac: Ciao Jake!
    Salutai Jake e mi diressi verso casa.
    Benchè la neve ricoprisse i prati e l'atmosfera fosse felice e festosa, c'era qualcosa nell'aria che non mi convinceva.
    Arrivato davanti al vialetto di casa, mi avvicinai alla porta e quasi istintivamente mi voltai di scatto, non so perchè.
    Avevo la sensazione che qualcuno mi stesse osservando...

    Edited by Gu' - 22/12/2012, 21:57
     
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  2. Shadow_Soul
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    - Capitolo 2 -
    Dark Memories



    09:30 P.M

    Soundtrack

    Ero da solo a casa.
    Avevo pensato a chi o cosa avesse potuto seguirmi ma non trovavo una risposta. Non avevo nemici e probabilmente al di fuori di Jake, nemmeno amici. C'era solo un'altra persona, ma era lontana. Non sarebbe potuta essere lei.

    Soundtrack
    *il campanello suonò*
    Orario insolito per chiunque ma andai ad aprire.
    Guardando dallo spioncino vidi che era un'uomo sulla mezza età. Aveva un pacco in mano. Aprii la porta.

    ???: Salve, ho una consegna per lei.
    Isaac: Mi dica.
    ???: Ci hanno chiesto espressamente di farle firmare prima questo.
    Isaac: Cos'è?
    ???: Sembra essere un qualche tipo di documento, che implichi una qualche responsabilità da accettare, è molto confusionale ma mi hanno pagato profumatamente quindi , per favore, lo firmi.
    Isaac: Me lo faccia solo leggere.
    *prende documento*

    Firmando questo contratto, accetti di prendere la piena responsabilità delle tue azioni future.
    Una volta firmato, non potrai tornare indietro. Scegli bene.



    Non sembrava particolarmente difficile perciò firmai.
    Presi il pacco e lo poggiai in casa senza preoccuparmene... Ero stanco.
    L'uomo misterioso tutto contento si allontanò salutandomi.
    Rientrai in casa e dopo aver finito di mangiare andai a dormire.
    Quella notte feci strani sogni, non fu facile riuscire a rimanere nel regno di Morfeo...

    Soundtrack
    Giovedì, 22 Dicembre
    10:00 A.M

    Mi svegliai alle dieci. Non c'era scuola e le vacanze erano finalmente iniziate.
    Aprii il cellulare ed andai in bagno.
    *acqua della doccia che scorre*
    Entrai nella doccia, e a poco a poco, mi lascia trasportare da quella leggera pioggia.
    *suono del cellulare*
    Sentii il cellulare suonare così mi sbrigai a finire.
    Uscii dalla doccia, presi l'asciugamano e mi diressi verso il cellulare.
    C'era un messaggio di Jake. Voleva che ci incontrassimo in un posto chiamato "Dark Memories". Il nome inquietante non mi fece nè caldo nè freddo.
    Mi vestii, presi le cuffie ed il cellulare ed raggiunsi Jake alla stazione.

    Soundtrack
    11:30 A.M

    Il viaggio in treno fu abbastanza silenzioso.
    Io ascoltavo musica e credo che anche Jake lo facesse, non gli prestai molta attenzione.
    Arrivammo verso le undici e mezzo circa. Jake aveva la smania di farmi vedere questo fantomatico locale.
    Lo raggiungemmo ed entrammo. Era pieno di... Cosa diavolo erano?
    Erano persone, certo, ma erano strane, molto strane. L'atmosfera era scherzosa e giocosa e non rispecchiava affatto il nome del locale.
    Jake mi presentò il gestore... suo padre.
    Un tipo disponibile che non sembrava avere particolari memorie oscure dietro. Da quello che vidi, voleva bene a suo figlio e l'avrebbe protetto in qualunque modo. Imparai alcune cose quella mattina. Sei vuoi bene a qualcuno, metti tutto te stesso per far si che quel qualcuno sia felice.

    11:30 P.M

    Passai il giorno da Jake e ci divertimmo un sacco. La nostra amicizia in due giorni era diventata qualcosa di inaspettato.
    Insieme al padre mi accompagnò a casa e dopo averli salutati andai svelto a dormire. Appena poggiai la testa sul cuscino tutto si fece scuro. I miei occhi non vedevano nulla nè le miei orecchie percepivano suoni.
    All'improvviso però nella mia testa una strana melodia iniziò a suonare...
    Soundtrack

    Edited by Shadow_Soul - 6/8/2012, 14:14
     
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  3. Shadow_Soul
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    - Capitolo 3 -
    Velvet Room



    00:00

    Quando ripresi conoscenza e riuscii a riacquistare la vista, notai abbastanza in lontananza due figure dapprima sfuocate poi ben distinte.
    Non capivo dove mi trovassi, era la realtà oppure solo un sogno.
    Mi trovavo stranamente seduto di fronte a loro. Ero immobile non riuscivo ad alzarmi da quella sedia. Non avevo paura ma qualcosa mi bloccava ugualmente.
    Dopo alcuni attimi di silenzio, uno di loro cominciò a parlare.

    ???: Benvenuto nella Velvet Room. Mi chiamo Igor…
    Igor: Sono felice di fare la tua conoscenza. Questo posto esiste tra sogno e realtà, mente e materia.
    In questa stanza possono entrare solo coloro che sono vincolati da un contratto.
    Non sei il nostro primo ospite con questa caratteristica, ma tu sei speciale, più degli altri.
    Ora , perchè non ti presenti?
    Isaac: Mi chiamo Isaac...
    Igor: Molto bene, molto bene... Lasciamo i dettagli ad un altra volta. La prossima volta che entrerai qui, lo farai di tua spontanea volontà.
    ???: Per entrare avrai bisogno di questa chiave.
    *consegna chiave*
    ???: Che sbadata non mi sono presentata. Il mio nome è Annabeth; sono l'assistente di Igor. Ti aiuterò durante il tuo viaggio.
    Annabeth: Prima che tu vada, prendi anche quest'altra chiave ti servirà in una situazione futura...
    *consegna chiave*
    Igor: Se sei preoccupato di ciò che ti è successo, stai tranquillo. Ti ho richiamato qui attraverso i sogni, stai ancora dormendo nel mondo reale. La prossima volta che ci vedremo la tua avventura sarà all'inizio e avrai il nostro aiuto.
    Fino ad allora, presta attenzione.

    A poco a poco la melodia scomparve dalla mia testa, le immagini diventarono prima sfuocate poi nere del tutto.
    La mia mente si spense... stavo dormendo.

    Venerdi, 23 Dicembre

    06:17 A.M

    *la porta della stanza si apre*
    Senti in un rumore ed aprii gli occhi. La luce del mattino che attraversava la finestra mi rese difficile aprirli subito.
    ???: Sveglia dormiglione!
    Isaac: ?!?
    ???: ...
    Isaac: E tu che ci fai qui?

    La mia risposta fu più sorpresa che rabbiosa, anche se mi aveva svegliato era lei...
    Isaac: Ashley, si può sapere che ci fai qui?
    Ashley: Volevo farti una sorpresa, così sono venuta per passare il Natale insieme a te.
    Isaac: Questa si che è una sorpresa! Dammi solo un secondo per vestirmi ed andiamo a fare colazione insieme.
    Ashley: Bene, allora ti aspetto di sotto!

    Ashley era qui, con me. Il giorno prima della vigilia di Natale non avrei potuto avere un regalo migliore.
    Ci conoscevamo sin dall'infanzia ma lei poi si era trasferita altrove. Eravamo sempre rimasti in contatto, la nostra amicizia era davvero forte. Ci dicevamo tutto, ed ora lei era lì con me per festeggiare il Natale insieme.
    Mi diedi una ripulita, mi vestii e la raggiunsi.
    Andammo a fare colazione insieme e ci raccontammo un sacco di cose. Apparentemente, era una giornata come le altre.
    Anche Jake, presto, si unì a noi e la giornata sembrò passare per il meglio.
    Jake ed Ashley si trovarono subito simpatici, e la cosa mi rese felice.
    Decidemmo di cenare insieme da me incoscienti del fatto che di lì a poco le nostre vite sarebbero cambiate...
     
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    - Capitolo 4 -
    What The Hell Is That?



    09:15 P.M


    Cenammo insieme incuranti di tutto. Ashley sarebbe rimasta da me a dormire, mentre Jake ci avrebbe raggiunti il mattino seguente per passare insieme la vigilia di Natale.
    Ashley e Jake sembravano amici da secoli anche se si erano conosciuti solo da qualche ora.
    Dopo cena decidemmo di guardare un film che Jake aveva portato con se.
    Lo guardammo per circa un'ora finchè poco prima della fine, la televisione si spense davanti ai miei occhi.
    Tutti sembravano impassibili, era come se io fossi l'unico ad aver notato che la televisione si fosse spenta.
    Cercai di farmi notare dai miei compagni, ma non sembravano sentirmi

    Isaac: Jake, Ashley, andiamo non è divertente! La TV si è spenta si può sapere cosa diavolo vi è preso?

    Sembravano impassibili, non potevo toccarli o farmi notare, era come se osservassi tutto da un altro posto.
    Ad un tratto tutto l'ambiente intorno a me divenne in bianco e nero, Jake ed Ashley compresi.
    Mi alzai dalla sedia e girai per la casa cercando qualcosa che mi permettesse di "ritornare alla normalità".
    Presi il telefono per chiamare aiuto ma i tasti sembravano bloccati, persino il suono del telefono era sparito.
    Mi avvicinai alla porta e notai una cosa ancora colorata.

    Isaac: Questo è.....!

    Il pacco che avevo ricevuto il giorno prima era l'unica cosa ancora a colori. Lo presi in mano e nell'istante in cui lo toccai tutto si normalizzò...
    Non dissi nulla nè a Jake nè ad Ashley, sbagliando.
    Pensavo che le sorprese fossero finite.
    Il mio istinto mi consiglio di prendere uno zainetto. Ci nascosi dentro il pacco e tornai dai miei amici, più normali che mai.
    Purtroppo però qualcosa doveva ancora accadere.

    11:00 P.M

    Il film era ormai finito. I titoli di coda scorrevano inesorabili come lunghe pagine di destino davanti ai miei occhi.
    Ad un tratto, apparentemente senza motivo, la TV si spense.

    Ashley: Ehi! Chi ha spento la TV? Poteva esserci qualche scena dopo i titoli di coda...
    Jake: Non prendertela con me! Io non c'entro nulla!
    Isaac: Beh, io nemmeno.

    *un suono macabro sconvolse la calma atmosfera*
    La TV si illuminò nuovamente, mostrando come uno squarcio nello schermo.
    Lo osservammo per alcuni secondi pensando che fosse la scena di cui aveva parlato Ashley, ma poi accadde l'impensabile.
    Qualcosa di nero e melmoso cominciò ad uscire dalla TV.
    Ci allontanammo spaventati dalla TV restando ad osservare ciò che succedeva.
    Comparì una prima figura, poi due, quattro, otto.

    Jake: Ehi, che scherzo è questo?!? Quello cosa diavolo è?
    Ashley: Ottima domanda Jake, ma ad essere sincera non credo sia uno scherzo.
    Isaac: Che diavolo sono quei cosi?
    Jake: Dobbiamo andarcene, dobbiamo scapp...

    Mentre Jake parlava uno di quegli esseri lo assalì. Perse conoscenza.

    Isaac: Vieni dobbiamo scappare!
    Ashley: Ma Jake è....
    Isaac: Seguimi o toccherà anche a noi...

    Ashley mi seguì, ci dirigemmo verso il piano di sopra ma gli esseri cominciarono a seguirci.

    *respiri affannosi*
    Isaac: Dovremmo essere in salvo ora...
    Ashley: Cosa diavolo sono quei cosi?
    Isaac: Non ne ho idea, ma di certo non sono umani.
    Ashley: Dobbiamo andarcene, e alla svelta anche.
    *inizia a piovere*
    Ashley: Fantastico anche la pioggia ora! Beh, come potrebbe andare peggio di così?
    *un tuono rimbomba nell'oscurità*
    Ashley: Ahhhh, ho paura!
    Isaac: Non preoccuparti, ci sono io a proteggerti... Non ti succederà nulla...
    Parlavo di protezione. Lo facevo per tranquillizzarla ma eravamo spacciati. Io, non avevo abbastanza coraggio per affrontarli...
    Caddì a terra, l'ultima cosa che sentii fu il suo urlo. Poi più nulla, l'oscurità mi avvolgeva...

    Mi rialzai, tutto era di nuovo bloccato. Bianco e nero.
    Di fronte a me solo una porta con un'aura azzurra intorno.
    Mi accorsi di un bagliore provenire da sotto di me.
    Era la mia tasca...
    Qualcosa stava brillando...
     
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  5. Shadow_Soul
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    - Capitolo 5 -
    An Insane Request



    Misi la mano nella tasca per vedere cosa brillasse.

    Isaac: Questa è...! E' impossibile! Non può essere vero!

    Ciò che mi brillava in tasca era la chiave che la notte prima Annabeth mi aveva dato.
    Ricordai in quel momento le parole di quello strano uomo del sogno dal lungo naso.

    La prossima volta che entrerai qui, lo farai di tua spontanea volontà.



    Non poteva essere una coincidenza, una porta di fronte a me ed una strana chiave nella mia tasca.
    Inserii la chiave nella serratura ed aprii la porta.

    *una strana, familiare, musica risuona nell'aria*
    Di nuovo quella musica. Ero tornato davvero di mia spontanea volontà dentro quella Velvet Room?
    Appena tutto sembro chiaro, sia Igor che Annabeth mi aspettavano...

    Annabeth: Benvenuto. Come il mio maestro aveva predetto sei tornato qui di tua spontanea volontà.
    Igor: Sembra che la tua avventura sia finalmente iniziata, noi ti daremo tutto il nostro aiuto. Più avanti capirai come.
    Ti avevo promesso i dettagli quando saresti tornato, ma qualcuno nel tuo mondo è in pericolo e dev'essere salvato.
    Annabeth: Va ora. Il mio dono ti sarà presto rivelato. Dimostra il tuo coraggio.

    Mi svegliai fra le sue braccia... come un angelo mi tratteneva fra le sue braccia anche se spaventata.
    Non mi aveva abbandonato. Dovevo salvarla.
    Quei mostri ci avevano raggiunto.
    Uno di loro si lanciò contro di noi.
    Qualcosa ci protesse.
    Il mio zaino iniziò a levitare. Si illumino.
    C'era qualcosa di luminoso anche nello zaino.

    *l'oggetto luminoso si mostrò*
    *lo zainetto cadde a terra*

    Ashley: Che cosa sta succedendo?!? Qualcuno ci aiuti!
    Isaac: A-Ashley...
    Ashley: Isaac! Sei ancora vivo?!? S-sono felice!

    *un pianto annientò quell'area di tensione che dominava*
    Le sue lacrime mi bagnavano il volto, stava soffrendo.
    Non potevo lasciare che continuasse a piangere.
    *tuono*
    Cominciò a piangere più forte.
    Qualcosa ci proteggeva ma non eravamo al sicuro.
    Seguendo il mio istinto cercai nello zaino che era caduto per terra trovandoci una chiave.
    La diedi ad Ashley...

    Isaac: A-scoltami... so come salvarti... Prendi questa...

    Diedi la chiave ad Ashley

    Isaac: Serve ad aprire quel dono che fluttua.
    Ashley: O-ok.
    Anche se impaurita avvicinò la chiave al pacco.

    *il pacco si illumino insieme alla chiave, poi sparirono*
    *qualcosa cadde dal pacco e tocco il pavimento*
    Ashley: Questa è... una... pistola!!!
    Isaac: Una pistola...?
    Ashley: So cosa farci!

    Ashley fece esplodere un colpo rompendo la barriera che ci proteggeva.
    Tentò di colpire quegli esseri ma i proiettili li attraversarono senza danneggiarli.

    00:00

    Ashley: Non funziona! NON FUNZIONA!
    Quegli esseri cominciarono a fondersi insieme. In pochi secondi il tetto venne distrutto e quegli esseri ne formarono uno gigante.

    Io non riuscivo a muovermi se non la bocca.
    Isaac: Ti salverò io... ma devi fidarti di me!
    Ashley: Mi fido...

    *un rumorosissimo gemito esplose nell'aria*
    Quell'essere, che aveva preso la forma di un gigante, caricò il suo braccio pronto a sferrare un pugno.

    Isaac: Fai ciò che ti dirò.
    Ashley: Ti ascolto.
    Potevo vedere la paura nei suoi occhi, e provandola anche capivo quanto soffrisse, quella situazione doveva finire.

    *presi la sua mano*

    Diressi la sua mano che impugnava la pistola verso il mio cuore...

    *battito*

    Ashley: Io non...

    *battito*

    Ashley: Non posso farlo...

    *battito*

    Chiusi gli occhi, poggiando la mia testa sulle sue braccia e feci vincere destino...

    Isaac: Ora...

    *respiro affannoso*
    Isaac: ...spara...
     
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    - Capitolo 6 -
    Taking Responabilities



    *respiro affannoso*
    Ashley: Io non... non ci riesco...
    Isaac: Fallo!
    Ashley: No, non...

    Il mostro ci colpì.
    Ashley sbalzò di qualche metro, io venni colpito in pieno. Il colpo non mi uccise, ma ero molto stanco.
    La pistola era lontana da me e non riuscivo a raggiungerla.
    In breve tempo il cielo dietro quell'essere gigante divenne di una tonalità verde. La luna mutò improvvisamente, divenne piena ed enorme. Riuscivo a sentire il rumore di altri esseri comparire per le strade. Il nostro mondo era in qualche modo stato invaso.
    Il mostro si preparava ad attaccarmi nuovamente... questa volta non avrei resistito all'impatto.

    *tuono*
    Il tuono mi esplose in testa! Delle parole mi comparirono nella mente.

    Firmando questo contratto, accetti di prendere la piena responsabilità delle tue azioni future.



    Dovevo salvare Ashley! Era una mia responsabilità!
    Il mostro sferrò il suo attacco nuovamente.

    *tuono*
    Il tuono mi caricò. Una forza immane attraversò il mio corpo.
    Con un movimento fulmineo evitai il colpo e mi avvicinai ad Ashley, che nel frattempo era probabilmente svenuta dalla paura.
    Me la caricai sulle spalle e la portai fuori dalla casa. Prima di lasciare l'edificio raccolsi la pistola e la misi in tasca.
    Lasciando l'edificio notai che di Jake non c'era nessuna traccia. Era sparito, sparito nel nulla.
    Portai Ashley in un parco vicino casa mia. La pioggia imperversava e non sembrava voler smettere.
    Entrai in una costruzione dove giocavano i bambini, credendo di essere al sicuro.
    L'essere ci aveva seguito. Non avrei permesso a nessuno di farle ancora del male.
    Uscii allo scoperto per fronteggiare l'essere.

    *tuono*
    Era davanti a me, con almeno un migliaio di quegli essere in miniatura dietro di esso.
    Mi fissava, non sembrava volermi attaccare. Tutto restò fermo finchè...

    ???: Cosa credi di fare?

    *una voce demoniaca usci da quell'essere*
    ???: Non puoi fronteggiare le tue paure! Lascia che catturi anche te!
    Isaac: ...
    Fissavo in modo minaccioso quell'essere. Non ero più io. Non riuscivo a parlare ne a controllare le mie azioni.
    ???: Cosa credi di fare? Non puoi affontare l'oscurità! Ho già preso quel ragazzo! Prenderò te, quella ragazza e poi a tutta l'umanità toccherà il vostro stesso destino!!!
    Isaac: TU NON FARAI UN BEL NIENTE! DOVESSI IO MORIRE QUI, ADESSO, SACRIFICHERO' ME STESSO PER PROTEGGERE CHI AMO!
    ???: Non ti arrendi eh? Bene, allora unisciti alle ombre!

    La rabbia mi pervadeva. Avevo una sola possibilità.

    *pioggia e tuoni*
    Ero fradicio ma non mi interessava, avrei protetto Ashley ad ogni costo!
    Persi il controllo.

    *respiro affannoso*
    Chinai la testa e mi avvicinai alla tempia la canna della pistola.

    *respiro affannoso*

    ???: E' LA TUA FINE!

    Tutto divenne silenzioso. L'unica cosa che sentivo era il battito del mio cuore che sembrava dovesse scoppiare.

    *battito*

    *respiro affannoso*

    *battito*

    *respiro affannoso*

    ???: ADDIO!!

    Le parole mi uscirono da sole dalla bocca...

    Isaac: Per-so-na...
     
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    - Capitolo 7 -
    Fragments Of Soul



    *FLASHBACK*
    *respiro affannoso*

    ???: ADDIO!!

    Le parole mi uscirono da sole dalla bocca...

    Isaac: Per-so-na...
    Premetti il grilletto.
    *rumore di sparo*
    Dalla mia corpo si allontanorono alcuni pezzi di una qualche materia. Sembravano cristalli circondati da un aura blu.
    Nell'aria rimbombarono alcune parole apparentemente senza senso.

    Io sono Thou.
    Thou è me.
    Il tempo è giunto.
    Apri gli occhi e risveglia ciò che è racchiuso in te!



    In quel momento gridai...
    Isaac: PERSONAAAAAAAAAA!

    Dietro di me apparve qualcosa di inumano, un essere umanoide dall'aspetto di un eroe mascherato.
    Anch'esso era avvolto da un aura blu. Il suo corpo era luminoso ed aveva delle forme astriche come dipinte su di esso.

    ???: Io sono Nexus! Sono stato richiamato dal profondo mare della tua anima per proteggerti.

    L'essere si lanciò contro la "cosa" che ci aveva attaccati facendolo scomparire in poco tempo. Era incredibilmente potente.
    Dopo aver fatto dissolvere totalmente quell'essere torno alle mie spalle.
    La battaglia era tutt'altro che finita però. C'erano ancora moltissimi esseri ancora in vita. Andavano eliminati.

    Nexus: D'ora in poi sarò al tuo fianco per servirti.

    Dopo avermi detto questo si alzò in cielo e grido qualcosa...
    Nexus: Maziodyne!

    *rumore di tuono*
    Non riuscivo a credere ai miei occhi. Quel Nexus aveva lanciato dei tuoni addosso a quegli essere facendoli svanire...
    Subito dopo ritornò nuovamente alle mie spalle e scomparve lasciando cadere una carta.

    *la carta cadde a terra*
    Raccolsi la carta dal terreno e la analizzai.
    Davanti c'era l'immagine di "Nexus" mentre sul retro si trovava una scritta dicente "Arcana Dello Sciocco".
    La nascosi in tasca e corsi a vedere come stava Ashley.
    Appena mi avvicinai a lei riprese conoscenza.

    Isaac: Come stai?
    Ashley: B-bene ma, dove sono quei mostri?
    Isaac: Sono scomparsi, non so come...

    Mentii. Raccontando in giro del mio potere avrei procurato guai a me e a coloro a cui voglio bene.
    Non era facile non fidarmi nemmeno di Ashley ma... dovevo farlo.

    Ashley: E Jake dov'è?
    Isaac: Jake è sparito, anche sconfiggendo quel mostro non è tornato.
    Ashley: Credi che sia...
    Isaac: Non dirlo! Non possiamo sapere cosa gli abbiano fatto... Per il momento limitiamoci a sperare...

    La invitai ad alzarsi e siccome era debole la trasportai a mò di sposa fino a casa mia.
    Durante il viaggio la stanchezza prese il sopravvento ed Ashley si addormentò fra le mie braccia.
    Le prime luci del mattino mi colpirono gli occhi.
    Ero tutto bagnato, così come Ashley. Dovevo arrivare a casa in fretta o ci saremmo ammalati, nulla di grave rispetto alla sera prima.
    Mentre mi dirigevo verso casa mi venne a mente ciò che successe la sera prima. Il mostro ingigantendosi aveva distrutto tutto, pian terreno, secondo piano e persino il tetto.
    Decisi di tentare ugualmente la sorte raggiungendo la casa e...

    Isaac: Non può essere ancora integra! L'ho vista crollare davanti ai miei occhi!

    La casa era perfettamente uguale a com'era sempre stata. Una stranezza dopo l'altra, rientrammo finalmente a casa.
    Tutto era normale, niente bianco e nero, niente tempo bloccato, niente strani esseri.
    Comincia a rassicurarmi che non avrei più avuto a che fare con quegli esseri, ma una parte di me sapeva che sarebbero tornati...
    Misi Ashley su una poltrona davanti al camino ed accesi un focolare. Faceva molto freddo e probabilmente ci eravamo ammalati.
    Mi fermai a fissare il camino per un pò e parlando tra me e me feci delle riflessioni sull'accaduto.

    Isaac: Cos'erano quegli esseri? Erano reali o solo una specie di sogno? Non può essere un sogno... Come ha fatto la casa a tornare come prima? E Jake, dov'è finito?
    Avevo troppe domande e così pochi dettagli.
    Fu pensando proprio a questi ultimi che trovai la soluzione.

    Isaac: Devo tornare da Igor... devo tornare nella Velvet Room.
     
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    - Capitolo 8 -
    A Strange Christmas Eve



    Sabato, 24 Dicembre

    08:00 A.M

    La situazione sembrava tornata alla normalità perciò decisi di riposare un pò anch'io. La mattina era ormai giunta e guardando fuori dalla finestra i primi fiocchi di neve cominciavano a scendere presagendo un bianco Natale.
    Ashley dormiva beata davanti al fuoco e con la sua figura immacolata in testa decisi di chiudere gli occhi anch'io.

    01:00 P.M

    Mi svegliai, e stranamente, durante il sonno, non sognai nulla di strano. Ad essere sincero mi aspettavo qualche essere strano comparire nei miei sogni ma così non fu.
    Ashley dormiva ancora, doveva essere molto stanca. Decisi di preparare qualcosa da mangiare per entrambi, pensavo che avrebbe avuto fame una volta sveglia.
    Non ero un genio in cucina ma qualcosa la sapevo fare.

    01:48 P.M

    Ashley finalmente si svegliò ed io le feci trovare un pasto caldo al suo risveglio.
    Era molto confusa e non ricordava molto di ciò che successe la sera prima. Un bene senz'altro sia per me che per lei.
    Appena le cose si sistemarono, decisi di pianificare il mio ritorno nella Velvet Room.
    Non sapevo dove trovare la porta. Finora l'avevo incontrata solo nei sogni ma questa volta non era successo. Non avevo sognato niente l'ultima volta che mi ero addormentato, e ciò non era eccessivamente strano, mi era già successo.

    04:30 P.M

    Consigliai ad Ashley di fare un giro in città. Non si sarebbe persa, la conosceva anche lei.
    Le dissi che avevo delle questioni da risolvere relative alla casa.
    Anche se confusa, accettò volentieri di fare un giro per le strade e magari anche un pò di shopping.
    Io nel frattempo mi riorganizzai.

    05:00 P.M

    *suono del campanello*

    Nella mezz'ora precedente avevo raccolto tutto il necessario per accedere alla stanza. Presi uno zaino dentro al quale riposi la chiave, quella strana carta e quella strana pistola. Stavo per lasciare la casa quando il campanello suonò.
    Andai ad aprire.
    Aprii la porta e ritrovai dinnanzi a me quell'uomo di qualche giorno prima.

    ???: Salve, come vanno le cose?
    Isaac: Salve anche a lei, va tutto bene comunque. Ha qualche altra consegna per me?
    ???: Non proprio.
    Isaac: Cosa è venuto a fare allora qui?
    ???: Mi trovavo di passaggio ed ho deciso di farle una visita. In più l'ultima volta dimenticai di darle una cosa.
    Isaac: !!! Mi dica...

    Cercai di mantenere la calma ma era stata la visita di quell'emissario a far iniziare tutto e dentro di me l'idea che l'incubo ricominciasse cominciava a diventare una paura.

    ???: Mi era stato chiesto anche di darle questo.

    Quello strano uomo tirò fuori dalla valigia un album, di foto apparentemente.

    Isaac: Cos'è?
    ???: Ah, beh, ad essere sincero mi sembra un normale album di fotografie, ma l'uomo per cui commissiono i lavori mi ha chiesto di consegnarglielo, e con insistenza anche.
    Isaac: Posso sapere chi è il suo datore di lavoro?
    ???: Beh, vede, io svolgo dei lavori per una ditta di trasporti e non prendo direttamente gli ordini dei clienti. E' il mio capo ad assegnarceli. Ad ogni modo ho altre consegne da fare e perciò vado un pò di fretta. Non me ne voglia a male ma devo proprio scappare.
    Isaac: Certo, certo, capisco. Grazie della consegna e scusi il disturbo.
    ???: Arrivederci.

    Lo strano uomo si voltò, sali sul suo mezzo, un camioncino delle consegne e si allontanò.
    Mi venne a mente di non aver notato il camion la prima volta che mi visitò. Una cosa che mi colpì molto del camioncino era una sorta di sigla "D. M." Mi sembrava familiare ma non ricordavo dove l'avessi vista.
    Il camion si allontanò.
    Misi l'album nello zaino ed uscii anch'io in città a cercare qualche strana porta.

    07:00 P.M
    Non trovai nulla di anormale in città. Decisi dunque di tornare a casa.
    Salii al piano di sopra per stendermi sul letto e fu in quel momento che la vidi...
    Nel punto preciso della casa nel quale la sera prima ero svenuto tra le braccia di Ashley, mi aspettava una sorpresa.
    La porta della Velvet Room si era stabilita in casa mia...
     
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    - Capitolo 9 -
    Destiny Of A Chosen One



    Inserii la chiave ed aprii la porta. Entrai nella stanza. La solita musichetta risuonava nell'aria probabilmente a loop infinito.
    Come sempre ero seduto davanti a loro. Annabeth ed Igor. Chi erano quei due individui così misteriosi che però finora mi aveva aiutato nonchè gli unici a cui potessi chiedere e credere?

    Igor: Benvenuto nella Velvet Room, ospite.
    Annabeth: Ti stavamo aspettando.
    Igor: Sei qui per scoprire i dettagli, le ragioni. Vuoi sapere perchè e soprattutto come gli avvenimenti recenti si sono succeduti trovandoti come protagonista.
    Isaac: Sei in grado di darmi tutte le risposte che cerco?
    Igor: Non credo ma posso illustrarti la situazione generale.
    Prima però mostrami l'Arcana Maestro.
    Isaac: Arcana Maestro? Cos'è?
    Igor: Mhmhmhm, tu la conosci come carta vero? L'hai ricevuta da poco, no?
    Isaac: Intendi dire questa?

    *Apre lo zaino e prende la carta per mostrarla*
    Igor: Esattamente, permettimi di esaminarla...

    *cede la carta*
    Isaac: Che poteri hanno queste carte?
    Igor: Credo di doverti spiegare un bel pò di cose. Inanzitutto, questa, come avrai ben capito, non è una semplice carta. Essa racchiude un'entità.
    Queste entità hanno origini divine e molte di loro simboleggiano qualcosa. Vengono chiamate Persona. Oltre ad essere entità divine rappresentano anche una parte sopita dell'anima di chi le controlla. Normalmente, si è in grado, attraverso una situazione particolarmente pericolosa che coinvolge strani esseri, di richiamarne solo uno. Ma questo non è il tuo caso, giovanotto.
    Isaac: Cosa intendi dire? Conosci quegli esseri?
    Igor: Un passo alla volta giovanotto, un passo alla volta. Tu sei un prescelto, hai il potere della Wild Card. Solo pochi vantano questo attributo. Sappi che il Persona contenuto in questa carta è solo il primo di una lunga serie. Hai iniziato con Nexus, il Dio dei Collegamenti. A breve potrai usufrire di altri Persona. Allenandoti potrai padroneggiarne fino a dodici. Ricorda però che ne puoi utilizzare solo uno per volta altrimenti la tua anima potrebbe collassare.
    Isaac: Posso morire utilizzando i Persona?
    Igor: Non morirai se ne userai uno per volta. In più ne otterrai di nuovi creando legami con gli altri, conoscendo altri umani.
    Ogni tipo di relazione è collegata ad un Arcana, in questo caso tu, con Nexus, rappresenti lo Sciocco.
    Isaac: Lo sciocco? Perchè?
    Igor: All'inizio di un viaggio non sai cosa ti attende, nè hai la minima concezione del pericolo che potresti correre. L'incuranza porta all'Arcana dello Sciocco. Ogni Arcana ha una sua forza di legame e cresce man mano che il legame con l'umano legato ad esso cresce. In questo momento l'Arcana più vicino a te è L'Arcana Dell'Amante.

    *pensiero di Isaac*: Che si riferisca a...
    Igor: Ora invece, ti spiegherò in breve cosa sono quegli esseri.
    Isaac: Mi dica tutto quello che sa!
    Igor: Quegli esseri sono chiamati Shadows, sono ombre che si annidano nell'oscurità dei cuori. Quando l'oscurità di un cuore diventa troppo forte, quest'ultimo non riesce a contenerlo. Non potendola trattanere, questa malvagità viene rilasciata in un mondo differente, nel quale questo si assimila in un essere chiamato...
    Isaac: ...Shadow... quindi maggiore è l'oscurità del cuore maggiore sarà la forza e la malvagità dell'essere generato.
    Igor: Esatto ragazzo. Ma non è tutto qui! Questi Shadows hanno caratteristiche differenti da quelli che ho incontrato finora.
    Sembra infatti che qualora l'essere malvagio venga sconfitto, i danni materiali che ha provocato vengano ripristinati.

    *pensiero di Isaac*: quindi è per questa che casa mia è tornata allo stato originale.
    Isaac: Bene! Quindi se quegli esseri muoiono, tutto torna normale.
    Igor: Non correre ragazzo, ciò che hai detto è vero. Sappi però che anche sconfiggendo quegli esseri alcune sensazioni che essi provocano non vengono cancellate. Pensa a cosa succederebbe se non venissero eliminati.
    Isaac: Non si può fallire quindi?
    Igor: Esatto. Potrebbero anche esserci altri effetti, questi Shadow sono comparsi da poco.
    Isaac: Bene Igor, grazie! credo di aver assorbito abbastanza. Ah, dimenticavo, posso tornare qui se ho bisogno di aiuto?
    Igor: Certo giovanotto, presto scoprirai quanto prezioso sarà il nostro aiuto. In più creerò per te un accesso in città. Così non dovrai necessariamente tornare a casa per entrare qui.
    Isaac: Lo terrò a mente. Grazie nasone!
    Igor:....

    Ripresi Nexus dalle mani di Igor e mi avvicinai all'uscita della Velvet Room quando...

    Annabeth: Aspetta!
    Isaac: Cosa c'è?
    Annabeth: Sento qualcosa nel tuo zaino... qualcosa che mi piace!
    Isaac: A cosa ti riferisci?
    Annabeth: Hai un album fotografico nello zaino vero?
    Isaac: Tu come lo...

    *pensiero di Isaac*: lasciamo perdere sono successe troppe cose strane, un indovina non è nulla di eccezionale a questo punto...
    Annabeth: Puoi regalarmelo?
    Isaac: Cosa?!?
    Annabeth: Domani, nel tuo mondo, sarà Natale. Vorrei provare a sentire anche io il calore di un regalo.
    Isaac: Se lo desideri tanto, ecco tieni.

    *estrae dalla tasca l'album e lo cede ad Annabeth*
    Annabeth: Grazie, farò buon uso del tuo gentile atto.

    Mi voltai ed uscii dalla stanza.

    09:00 P.M
    Non appena uscii dalla Velvet Room, Ashley tornò a casa.
    Aveva un sacco di buste con se. Ero felice che avesse già sorpassato ogni cosa.
    Appena scesi al pian terreno la salutai.
    Lei corse ad abbracciarmi e prendendo un pacchetto dalla busta disse...
    Ashley: Questo è per te! Buon Natale Isaac!
    Isaac: Oh, grazie, non mi aspettavo regali quest'anno...
    Mi sorprese di nuovo, come già aveva fatto in precedenza.

    *pensiero di Isaac*: Che sia davvero lei a rappresentare l'Arcana dell'Amante?...
     
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    Sono contento che piaccia anche a te Larxy ^^
     
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    - Capitolo 10 -
    Something Forgotten



    La serata proseguì in modo inaspettatamente calmo. Sembrava davvero aver dimenticato ogni cosa.
    Cenammo e discutemmo un pò, poi andammo a dormire.

    Domenica, 25 Dicembre
    08:00 A.M

    Niente strani sogni nemmeno quella notte, il che cominciava di per se a diventare strano.
    In quei giorni senza accorgermene cominciai a pensare a cose strane, cose a cui non avevo mai pensato prima.
    Quella mattina, in più, mi avrebbe riservato una piacevole sorpresa.
    Mentre ero ancora nel Limbo sentii una voce richiamarmi. Era Ashley.

    Ashley: Buon Natale dormiglione!
    Isaac: Buon Natale anche a te! Ma non riposi mai tu?

    *pensiero di Isaac*: che bello essere svegliati da mezzi deja-vu!
    Ashley: Dovevo prepararti la colazione!
    Isaac: Oh, grazie. Dormito bene?
    Ashley: Si, tutto perfetto.

    *prende il té*
    Bevvi il tè che mi aveva preparato. Era squisito, mai assaggiato uno così.
    Facemmo colazione insieme poi Ashley mi propose qualcosa di alquanto strano.
    Ashley: Che ne dici se visitiamo la soffitta?
    Isaac: Come mai questo desiderio?
    Ashley: Solo curiosità, voglio vedere se hai scheletri nell'armadio.

    Si mise a ridere ed anch'io con lei. Accettai la sua proposta, mi diedi una ripulita come sempre e mi vestii.

    10:00 A.M

    *cigolio di una porta*
    Isaac: Eccoci arrivati.
    Ashley: Wow! Mettiamoci ad ispezionarla!
    Isaac: C-cosa?
    Ashley: Su dai! Ci sarà qualcosa che non vedi da molto tempo e a cui sei molto legato no?
    Isaac: Hai una strana idea di "Attività Natalizia" tu, ma va bene. Mettiamo sottosopra la soffitta.
    Cominciammo a prendere scatole, libri e quant'altro vedessimo che potesse sembrare familiare.
    Ritrovai cose che non vedevo da anni. Quaderni, libri, giocattoli... tutto ciò che un ragazzino può desiderare.

    11:00 A.M

    Un'ora di "indagini" ed Ashley sembrava instancabile. Non voleva fermarsi.
    Da un pò di tempo avevo smesso di cercare ed avevo cominciato ad osservarla. Ci metteva impegno, quasi avesse uno scopo, quasi sapesse già cosa cercare.
    D'un tratto mi chiamò.

    Ashley: Isaac, vieni qui presto.
    Isaac: Cosa c'è? E' successo qualcosa?
    Ashley: No, no, tranquillo. Guarda!

    Ashley mi mostrò una foto raffigurante tre persone.

    Isaac: Questi sono... mamma e papà...
    Un'insolita malinconia mi colpi. Non lo feci notare ma vedendo quella foto miriadi di ricordi riaffioravano nella mente. Le giornate insieme a loro, i litigi, i regali, le feste di compleanno. Semplici cose che erano ormai sparite...

    Isaac: E' da un pò che non la vedo. Ricordo perfettamente il giorno in cui l'abbiamo scattata. Stavamo facendo una gita su un'isoletta qui vicino, uno dei pochi giorni che entrambi avevano liberi li spendevano con me.

    Ashley aveva gli occhi lucidi, sembrava stesse per piangere quasi mi avesse fatto del male mostrandomi quella foto.
    Come previsto, scoppiò in lacrime. L'abbracciai.

    Isaac: Non piangere, non è nulla.
    Ashley: Io n-non volevo...
    Isaac: Non preoccuparti, mi hai solo riportato alla memoria bei ricordi.

    Ashley piangeva sulla mia spalla mentre io fissavo ancora la foto dei miei genitori.
    Quella situazione apparentemente disastrosa era in verità fonte di grande gioia per me.
    Io ed Ashley da soli ed in un certo senso in miei genitori che ci guardavano, era splendido.
    Poggiai la mia testa su quella di Ashley per calmarla maggiormente continuando a fissare la foto.
    Rigiravo la foto tra le miei mani, volevo sapere il possibile di quel posto. Avevo un piano in mente, nulla di diabolico ovviamente.
    D'un tratto però notai sulla foto un particolare che mi preoccupò.

    Isaac: Queste sono....
    I miei occhi si spalancarono...
    Sul retro del foglio era presente una scritta... "D.M."
     
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    - Capitolo 11 -
    The Pain Of A Father



    02:00 P.M

    Quella siglia mi girava in testa ormai da un pò e non riuscivo a dimenticarla, malgrado Ashley si impegnasse provando a distrarmi. Perchè D.M? Cosa significava. Purtroppo a queste domande non potevo dare risposta. Pensai in un primo momento di apperllarmi ad Igor ma risolsi che nemmeno lui sapeva nulla.
    La giornata di Natale procedeva a rilento. Non avendo avuto tempo di addobbare l'albero, proposi ad Ashley di aiutarmi.
    Inutile dire che accettò.
    Prendemmo l'albero e le decorazioni ed in circa un'ora finimmo.

    03:00 P.M

    Ci sedemmo un pò sotto l'albero a contemplare la nostra opera. Non era nulla di eccezzionale ma ci eravamo impegnati, e questo lo rendeva speciale. I minuti passavano nella quiete più assoluta.

    *suoni ripetuti del campanello*
    Ashley: Chi sarà?

    *pensiero di Isaac*: Potrebbe essere l'uomo delle consegne???
    Isaac: Vado io.

    Aprii la porta e davanti a me incontrai colui di cui mi ero dimenticato.

    ???: Ehi, ciao. Ti ricordi di me? Sono Randy, il padre di Jake. Per caso è qui da te? Sono due giorni che non torna a casa e sono molto preoccupato.
    Isaac: E-hm, io veramente...

    *Ashley interviene*
    Ashley: Jake se n'è andato ieri, dicendo che si sarebbe fermato da un altro amico. Non ci ha detto chi però.
    Randy: Capisco, non avete idea di dove possa essere?
    Isaac&Ashley: No, mi dispiace.
    Randy: Beh scusate il disturbo e l'arroganza al campanello ma dovete capirmi. Sono disperato, non era mai successo prima d'ora.
    Isaac: La capisco, è normale essere preoccupati. Anche se ho solo 17 anni credo di capire cosa prova.
    Randy: Se venite a conoscenza di qualcosa non esitate a chiamarmi. Questo è il mio numero.

    *cede foglietto con un numero*

    Isaac: Lo faremo senz'altro.
    Randy: Scusate di nuovo il disturbo. Arrivederci.
    Isaac: Arrivederci.

    Benchè avessi visto solo due volte quell'uomo, la seconda delle quali solo di sfuggita, riuscii a capire le sensazioni che provava, il dolore, l'angoscia per la perdita del figlio. Sapevo che fine aveva fatto e non potevo riverargli la verità. In più non potevo sapere l'attuale condizione di Jake. Sarebbe potuto essere sopravvissuto in qualche modo.
    Ashley divenne quasi malinconica. D'un tratto le memorie di quel terribile incubo si ripercossero nelle nostre menti. Io lo vivevo più di lei ma Ashley ci soffriva di più. Nessuno di noi parlò per una buona ora.

    05:00 P.M

    Tornai nella Velvet Room. Ci ero finito davvero troppo spesso negli ultimi giorni ma solo loro potevano darmi le risposte.

    *spiegai ad Igor la situazione*
    Isaac: Perciò non ho più trovato il suo corpo. Inoltre non si è fatto più vivo.
    Igor: Interessante... è possibile che nel tuo mondo ,quegli essere, abbiano creato una sorta di portale dimensionale che sfruttano per passare dal loro mondo al tuo. Se lo trovi dovresti essere in grado di accedere al mondo degli Shadow e forse anche di trovare il tuo amico, sempre che sia ancora vivo. Sta attento però, potrebbe non essere lo stesso, rispetto all'ultima volta che l'hai visto.
    Sapevo già a cosa Igor alludesse o comunque men'ero fatto un idea. Feci per andarmene quando...
    Annabeth: Aspetta!
    Isaac:...
    Annabeth: Ricordi l'album che mi hai regalato ieri?
    Isaac: Certo! Come va?
    Annabeth: Va benissimo. Tanto bene che l'ho trasformato in un Persona Compendium.
    Isaac: Persona Compendium? Cos'è?
    Annabeth: A mano a mano che otterrai nuovi Persona io li registrerò qui, così potrai usarli ogni volta che ti servono.
    Isaac: E' molto gentile da parte tua, grazie.
    Annabeth: Prima che te ne vada per sdebitarmi ti voglio dare questo.
    *cede un fiore*
    Isaac: Un fiore?
    Annabeth: Beh non se ne trovano nel tuo mondo, è un regalo molto speciale. Dallo ad una persona speciale. Si chiama Loto Arcobaleno.
    Isaac: Grazie! Alla prossima...
    Mi voltai ed uscii dalla stanza.

    *pensiero di Isaac*: Se non altro ho trovato indizi ed un regalo per Ashley.
    Ero felice, potevo salvare un'amico e allo stesso tempo ricambiare un regalo che mi era stato fatto.
    Che sia davvero questa la magia del Natale?
    Tornai nel mio mondo.

    09:00 P.M

    Dopo aver cenato invitai Ashley a sedersi con me davanti al camino.
    Le regalai quel fiore speciale che avevo ricevuto da Annabeth.
    Ashley: E' splendido, grazie!
    Isaac: Mi dispiace ma è l'unica cosa che sono riuscito a...
    Non mi fece finire la frase. Mi strinse forte ed io restai immobile. Non potevo nulla contro di lei. Ero intrappolato.
    Per la prima volta, sentirsi in trappola non era una cattiva cosa...
     
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    - Capitolo 12 -
    Darkness Inside
    - Parte 1 -



    Cominciavo a sentire caldo e non per merito del camino. Quell'abbraccio era soffocantemente meraviglioso, mai provato nulla di simile. Più tempo passava più io cedevo.

    *suono dell campanello*

    Randy: Ragazzi aprite per favore.

    La voce di Randy sembrava soffocata dalla porta. Ashley mi lasciò per permettermi di aprire la porta.
    Una volta aperta capii che la voce non era soffocata dalla porta.
    Un uomo adulto in lacrime, Jake era sparito e non si dava pace. Io sapevo ma non potevo parlare...
    Cosa avrei dovuto fare? Raccontare quella che sembra una storiella dell'orrore o continuare a mentire. Malgrado non volessi scelsi la prima.

    Randy: Hai scoperto qualcosa per caso?
    Isaac: Io, credo di sapere... credo di sapere dov'è Jake.

    *racconta la storia*
    Randy: Mostri melmosi? Non è il momento di scherzare. mio figlio è sparito, forse è stato rapito e noi non possiamo aiutarlo se scherziamo o perdiamo tempo.
    Isaac: Signor Randy, che lo creda o no e questa la verità.
    Randy: Come possono esistere tali creature, le tue sono menzogne! Io non posso fermarmi.
    Afferrai Randy e lo portai in casa chiudendo la porta.
    Lo portai nella stanza dove i mostri erano apparsi la prima volta. Ashley accorse.
    Isaac: Quei mostri sono usciti da qui!
    Toccai la TV per indicare la mia forte convinzione. Qualcosa andò storto.

    Randy: Ehi!?!? Che stai facendo? Che razza di trucco è questo?
    La mia mano aveva attraversato il televisore. Sembrava ci fosse qualcosa al di la dello schermo.
    Per l'ennesima volta ricordai le parole di Igor.

    "E' possibile che nel tuo mondo ,quegli essere, abbiano creato una sorta di portale dimensionale che sfruttano per passare dal loro mondo al tuo...



    Isaac: So dov'è Jake!
    Randy: Sai dov'è? Ma non hai appena detto che...
    Isaac: Si fidi di me e mi segua.

    Presi lo zaino e mi preparai per quella che probabilmente era una pazzia.
    Obbligai Ashley a restare al di fuori della TV.
    Entrai nella TV.
    Appena dentro notai un qualcosa di stranissimo. Milioni di persone erano li. Un grande palco dominava il centro di quella zona apparentemente senza fine.
    Randy mi seguì.
    Ci facemmo spazio tra la gente per cercare di arrivare vicino all'infrastruttura dalla quale forse avremmo potuto scorgere Jake.
    Lui ,invece, era proprio sul palco e da li ci fissava senza pronunciare parola.
    Salimmo sul palco.
    Jake aveva un microfono in mano. Lo utilizzò per farsi sentire dalla folla.
    Non appena pronunciò parola, la folla andò in completo delirio.

    Jake: Era ora che venissi a salvarmi, EROE!
    Randy: Jake sono io, vieni, torniamo a casa!

    *Randy fece per avvicinarsi*
    Isaac: NON SI MUOVA!
    Randy: Cosa?
    Isaac: Quello non è Jake.
    Randy: Ragazzino ora basta! Quello è mio figlio!
    Randy incoscente si avvicino a quel ragazzo che sembrava Jake.
    La speranza di un padre poteva contrastare l'inesistenza di un figlio?! Ricevetti la risposta alcuni istanti dopo.
    Non appena Randy si avvicinò Jake riprese la parola.

    Jake: Oh, cosa abbiamo qui? Quell'idiota di mio padre.
    Randy: Jake ma cosa...?
    Jake: Andiamo, sappiamo entrambi cosa sto per dire. Sei solo un illuso. Dedichi a me tutte le tue attenzioni sperando di poter colmare la mancanza di mia madre e di tua moglie ma non ci riesci! Sei così patetico.
    Randy: Jake, io...
    Jake: Ahahahaha, quanta speranza hai avuto venendo qui! Forse posso salvare mio figlio, avrai pensato. Ti do una risposta. Io non ho bisogno di essere salvato questo è il mio mondo! Io non tornerò più indietro! Non ho bisogno di te e della tua stupida attenzione io posso...

    *rumore di un pugno*
    Colpii Jake, che volò a terra.
    Isaac: Come puoi parlare così a tuo padre? Solo perchè ti dedica attenzioni? Come fai a non capire che è preoccupato per te e che per te farebbe qualunque cosa?
    Jake: Ahahahaha, credi di spaventarmi? Credi di sapere tutto? Beh ti sbagli. Ahahahahah....
    In pochi istanti Jake si circondò di un'aura scura e si lanciò contro di me... Randy mi difese e cadde a terra privo di sensi.
    Jake: Quanta stoltaggine! Ben ti stà, STUPIDO ESSERE UMANO!
    Isaac: Tu, tu non sei Jake!
    ???: Ce ne hai messo di tempo per riassumere il controllo!
    Isaac: Sapevo che non eri lui. Ma ora dimmi, chi sei?!?
    ???: Io sono semplicemente l'unione dei pensieri negativi di un individuo. Alcuni chiamano quelli della mia razza Shadow.
    Isaac: Quindi tu sei lo Shadow di Jake, anzi, lo Shadow dei pensieri e dei sentimenti malvagi di Jake vero?
    Shadow Jake: Esatto piccolo Sherlock! Ora però prova a risolvere questo!

    L'ombra si girò verso la folla. Producendo un urlo che scoinvolse e mostrò il vero aspetto di quel mondo. Il palco era solo una landa desolata, il pubblico milioni di Shadow.

    Shadow Jake: Vediamo come te la caverai ora, Eroe!
    Quel milione di Shadow si stava preparando ad attaccarmi...
     
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